Vertigine – Melissa P. – recensione

Pubblicato il 31 Marzo 2011 alle 15:11

Vertigine

Autori: Melissa P. (testi), Alice Pasquini (disegni)
Casa Editrice: Bur Rizzoli
Provenienza: Italia
Prezzo: € 18,50, 17×24, 112 pp., col.
Recensione


In un mercato sovraffollato come quello dell’editoria, le case editrici sono costrette a richiamare costantemente l’attenzione dei lettori attraverso nuove proposte, variazioni e commistioni. Ultimamente sembra stia andando di moda il graphic novel, così in breve tempo tutti i grandi editori si sono dotati di una collana per romanzi grafici e hanno preso a sfornarne in discreta quantità, spesso senza badare troppo alla qualità. Rivolgendosi ad un pubblico generico e non di fumettofili, gli autori vengono scelti in base alla loro fama e all’esperienza in veste di romanzieri. Vedasi ad esempio, nella sola collana 24/7 della Rizzoli, la presenza di opere di autori come Gianrico Carofiglio e Giancarlo De Cataldo. Era quindi solo questione di tempo, prima che si arrivasse a dirottare nel mondo del fumetto anche piccoli fenomeni di culto come Melissa Panariello. L’autrice del caso letterario 100 colpi di spazzola prima di andare a dormire, debutta nell’arte sequenziale portando con sé tematiche d’impatto e situazioni che già le appartengono.

Vertigine è infatti la storia di due cugine adolescenti: Anna e Claire, con una famiglia problematica alle spalle, e che dopo anni di vite separate (l’una a Roma e l’altra a Parigi) si rincontrano e scoprono una forte attrazione reciproca. Nel giro di poche ore sboccia un amore tanto passionale da far maturare in loro l’idea di una fuga romantica. Un piano che verrà però ostacolato dalla tossicodipendenza di Claire, che la porterà a mettere in pericolo sé stessa e soprattutto l’altruistica Anna. In questa vicenda di omosessualità e droga, un sicuro merito dell’autrice sta nel fatto di non aver calcato troppo la mano in situazioni spinte o eccessivamente morbose, mantenendo una certa asciuttezza per tutto il corso dell’opera. I pregi di Vertigine però, a ben guardare, finiscono qui. In quanto la storia procede su binari stravisti, ripercorrendo tutti i cliché del genere, fra padri assenti, madri intransigenti, società oscure cui solo l’amore assoluto (che sboccia in quattro e quattr’otto) può opporsi. I dialoghi sono scolastici, spesso forzati, ed i personaggi delineati in modo semplicistico, tanto che spesso si fatica a capire le loro motivazioni, o quantomeno, le loro azioni.

Non aiuta a fare chiarezza nemmeno Alice Pasquini, illustratrice e scenografa romana molto attiva nel campo della street art (le sue opere campeggiano non solo in città come Milano, Roma e Napoli, ma anche in Francia, Australia, Marocco, Russia, ecc.) prestata al fumetto. Sebbene i corpi dei suoi personaggi siano ben delineati e sappiano anche essere sensuali, il suo story-telling non convince, così come l’interazione delle figure umane con gli sfondi. La sua attitudine da illustratrice emerge nelle pregevoli splash page o nelle grandi vignette occupate dalle due protagoniste, ma i meccanismi narrativi, di movimento e d’inquadratura interni alla pagina, lasciano spesso il lettore confuso. Senza contare poi che nemmeno l’espressività dei volti brilla di particolari sfumature.

L’impressione è che il tratto intimista della disegnatrice mal si adatti alla gabbia delle tavole, ed è come se si fosse di fronte a tanti ritratti indipendenti accorpati a forza. Così come lo stile di Melissa P. convive difficilmente con il medium fumetto, dov’è fondamentale trasmettere più informazioni possibili senza l’uso delle parole. Ben vengano le contaminazioni e i nuovi autori provenienti da altri campi, ma la narrazione per immagini è un lavoro che richiede una tecnica diversa dalla prosa, e il passaggio non è immediato. Vertigine alla fine risulta essere un volume senza validi motivi per essere acquistato (considerando anche il suo prezzo esagerato) se non dai più convinti sostenitori delle due autrici. Ed è un peccato, perché quello della droga fra i giovani, così come esposto nell’interessante prefazione della scrittrice, è un tema che merita di essere affrontato (meglio).


VOTO: 5

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