Shannara Chronicles: Recensione Pilot
Pubblicato il 10 Febbraio 2016 alle 19:00
Finalmente arriva anche sugli schermi italiani la serie-evento di MTV in collaborazione con Sky Atlantic: The Shannara Chronicles la prima grande produzione televisiva per l’emittente che, da molti anni ormai, ha smesso di trasmettere semplicemente dei videoclip musicali ma si è allargata a programmi di più vasta portata.
E certamente appare come un progetto ambizioso quello di trasporre sul piccolo schermo una delle saghe fantasy più longeve di tutti i tempi (il primo capitolo della saga di Terry Brooks risale al 1977) nonché una di quelle di maggior successo.
Con queste premesse la produzione sceglie di realizzare un piatto sapientemente condito di vari elementi: un fantasy realistico che riprende la lezione del Trono di Spade e della saga de Il Signore degli anelli con tutti i loro cliché (la lotta per il potere, il viaggio degli eroi, la critica politica e sociale) ma adattandolo per il pubblico teen, che rappresenta il bacino d’ascolto naturale della rete.
Più Hunger Games, insomma, che non Peter Jackson, soprattutto per quanto riguarda il pilot. Gli sceneggiatori Alfred Gough e Miles Millar (già artefici di Smallville, quindi esperti conoscitori di teen drama) scelgono, non a caso il secondo dei libri della saga (Le pietre magiche di Shannara) come soggetto per questa prima serie, in quanto è quello che meglio si adatta a questo tipo di storie.
Così colti in piena medias res, gli spettatori fanno la conoscenza dei tre giovani protagonisti della storia: la principessa Amberle (Poppy Drayton), nipote del re degli elfi Eventine Elessedil (l’ottimo John Rhys-Davies, già interprete del nano Gimli nella trilogia di Peter Jackson, un nome una garanzia), Will Ohmsford (Austin Butler), un giovane mezzosangue (metà umano e metà elfo) che sogna di diventare guaritore per riportare in vita la madre morta e che si scoprirà essere nientedimeno che il discendente dell’antica famiglia di re elfi Shannara, ed Eretria (Ivana Baquero), una ragazza nomade subdola e vendicativa.
https://www.youtube.com/watch?v=g3howMixDwo
Questi tre improbabili eroi sotto la guida del druido Allanon (Manu Bennet, direttamente da Spartacus) dovranno unire le proprie forze per salvare il loro mondo dall’attacco dei demoni liberatisi dopo anni di prigionia a causa di una malattia che ha colpito l’albero sacro di Eterea.
Per tutta la durata del loro viaggio seguiamo lo sviluppo delle vicende legate, più che altro, al triangolo amoroso fra i tre protagonisti. Un’atmosfera dove gli ormoni prendono sempre più posto rispetto alle battaglie epiche.
L’elemento ecologista è quello che più di altri caratterizza questo fantasy: il rispetto per l’ambiente e la natura è fondamentale, quando questo viene meno nascono i guai.
L’unione di elementi fantasy con elementi post-apocalittici (la serie è ambientata in un futuro imprecisato in cui la civiltà degli uomini è collassata a causa di un disastro ambientale da loro provocato) sono gli elementi più originali e innovativi in una serie che, finora, non è riuscita a contraddistinguersi molto rispetto ad altre già viste non rischiando per nulla ma, anzi, andando verso una strada sicura fatta di attori bellocci o già affermati e trame ridicole da soap-opera per adolescenti.
Nulla di nuovo all’orizzonte, quindi, almeno per il momento.