Indagine sullo stato delle fumetterie e dell’editoria a fumetti in Italia
Pubblicato il 8 Febbraio 2016 alle 12:05
Reboot e rilanci fanno scappare i lettori? E chi lavora come nelle fumetterie cosa pensa dei fumetti che vende? I premi delle fiere italiane interessano a qualcuno? La prima grande indagine di MangaForever!
MangaForever.net informa ogni giorno decine di migliaia di persone su tutto ciò che accade nel mondo del fumetto. Oggi che il fumetto è più che mai presente al cinema, in tv, sui giornali e soprattutto su internet, potrebbe sembrare che la Nona Arte viva un periodo di fioritura, che goda di una popolarità foriera di nuovi lettori e volumi di affari in ascesa. Ma è davvero così?
Vista la riservatezza che contraddistingue la maggioranza degli editori italiani e i distributori è difficile sapere con certezza lo stato di salute del mercato. Abbiamo quindi deciso di chiedere come stanno le cose ai proprietari, gli impiegati, i commessi delle fumetterie che ogni giorno sono in prima linea, tastano il polso di lettori e appassionati e possono con i loro consigli guidarne gli acquisti.
Ovviamente è chiaro che, diversamente a quanto succede ad esempio negli USA (ma anche lì le cose stanno cambiando), quello che accade nelle fumetterie non possa produrre un’istantanea precisa della scena del fumetto italiano; la maggior parte dei fumetti italiani più venduti e conosciuti, quelli Bonelli, nei negozi specializzati trovano pochissimo posto.
Spero però che risultati di questo sondaggio servano a dare un’idea più chiara sella situazione del settore in generale e su quella delle fumetterie in particolare a tutti i nostri lettori, addetti ai lavori e non.
SPECIFICHE DEL CAMPIONE
- 31 fumetterie da 17 regioni italiane e una nella Svizzera italiana. Troverete il nome degli esercizi che hanno accettato di renderlo noto in fondo all’articolo. Se qualcun altro che non aveva ancora dato il permesso alla pubblicazione volesse farlo ora, mi contatti.
- Tutte le fumetterie hanno risposto a tutte le 42 domande del sondaggio.
Informazioni generali
Età e sesso dei partecipanti:
Dei 31 rivenditori che hanno risposto al sondaggio ben 25 sono maschi (figura 1). Confrontando i dati viene fuori che le 6 donne appartengono tutte alla fascia d’età 25-40.
Le fumetterie:
Il campione è composto in larga maggioranza da fumetterie con una discreta storia alle spalle (fig. 3): solo 3 quelle in affari da meno di 5 anni, ben 21 quelle con attive da più di 10 anni.
Tra coloro che hanno risposto, solo 2 lavorano in una fumetteria che fa parte di una catena o di un franchise (fig. 4).
Veniamo ai dati più interessanti: l’ampia maggioranza (26 su 31) delle fumetterie intervistate deve la maggior parte degli incassi ai fumetti (fig. 5). Vedremo più avanti quali sono i fumetti che generano il maggior numero di introiti.
Prima istantanea del mercato (fig. 6). La quasi totalità delle fumetterie ha definito la loro situazione in modo quantomeno positivo: accettabile (12 su 31); buono (10); eccellente (8). Le 8 “eccellenti” sono distribuite da nord a sud.
Mercato e clientela:
Nelle domande che necessitavano di una cornice temporale ho deciso di focalizzare l’attenzione sugli ultimi 5 anni (il sondaggio è stato pensato a fine 2015, quindi 2010-2015). Questo periodo ha visto l’esplosione di popolarità dei cinecomics e delle serie tv tratte da fumetti (con conseguenti mutamenti nelle strategie editoriali degli editori USA), l’affermarsi in Italia di Zerocalcare e di altri autori nati sul web, una certa ventata di cambiamento anche nelle politiche Bonelli… La maggior esposizione del fumetto, protagonista di film, serie tv, avrà avuto influenza sul mercato?
Le case editrice USA stanno facendo a gara a inseguire nuovi clienti soprattutto tra le donne e i più giovani. Com’è la situazione nelle fumetterie italiane?
Le clienti (fig. 7) continuano a essere in minoranza (ma più vicine al 50% che al 10%); da qualche parte sotto al 50% dei clienti totali anche i minorenni (fig. 8). Niente male?
Per la grande maggioranza delle fumetterie (20 su 31) la situazione del mercato del fumetto in Italia è peggiorata negli ultimi 5 anni (fig 9). Attenzione: parliamo di mercato, quindi numeri, vendite e clienti. Della qualità dei fumetti pubblicati in Italia parleremo più avanti.
Ma se la situazione è peggiorata, la grande esposizione di cui parlavo prima avrà almeno portato un numero consistente di nuovi clienti alle fumetterie negli ultimi 5 anni?
Questa è stata una delle domande più polarizzanti. In lievissimo vantaggio (16 a 15) il sì (fig 10).
Girate pagina per scoprire le categorie di fumetti più vendute nelle fumetterie.
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Visibilità:
Chiudiamo l’analisi dei partecipanti al sondaggio. Quante fumetterie si fanno pubblicità (che sia con volantini, cartelloni o su internet)? Quante organizzano eventi come incontri con autori?
Cosa vende in fumetteria?
La maggior parte delle fumetterie offre una vasta scelta variegata per generi e nazionalità. Ho chiesto alle fumetterie che hanno partecipato al sondaggio di valutare su una scala da 1 a 5 l’importanza che diversi tipi di fumetti (“floppie”, ovvero i classici albi seriali USA; graphic novel e raccolte in volume USA; fumetto italiano seriale; graphic novel e volumi italiani; fumetto europeo; manga) hanno per le loro vendite. Se in una fumetteria i manga, ad esempio, non vendono bene, per quel negozio “l’importanza” dei manga sarà 1. Se le vendite sono molte e fondamentali per gli affari sarà 5. Vediamo com’è andata.
Fumetto USA*:
*Intendo, ovviamente, le edizioni italiane.
Decisamente importanti per gli affari delle fumetterie i “floppie” (fig. 13). Gli appassionati di Marvel e DC sono ancora fedeli alle fumetterie, e farsi mettere da parte automaticamente dal negoziante i nuovi numeri delle varie testate semplifica lo star dietro ai complessi universi narrativi USA.
Leggermente meno acquistati in fumetteria invece graphic novel e raccolte in volume (fig. 14). Come vedremo, questa è una tendenza comune delle GN che troviamo ancor più amplificata nel…
Fumetto italiano:
La minore importanza che rivestono per gli affari delle fumetterie i fumetti italiani seriali è facilmente spiegabile considerando che la Bonelli di regola si tiene (viene tenuta?) fuori dallefumetterie. Il fumetto italiano vende, e tanto, ma lo fa in edicola. Rat-Man e gli altri “bonellidi” sono fondamentali solo per 2 fumetterie su 31 (fig. 15).
Ma anche i romanzi grafici italiani, nonostante in questa categoria rientrino i “fenomeni” Zerocalcare e Sio, non contribuiscono in maniera fondamentale alle vendite. Probabilmente la causa di ciò è da ricercarsi anche nei sempre maggiori spazi dedicati ai fumetti nelle librerie.
A proposito di fumetto italiano, ho chiesto anche se le fumetterie dedicassero spazio agli indie di casa nostra (fig. 17).
In sostanza però nelle fumetterie l’Italia non tira molto. Situazione opposta per i…
Manga:
Le vendite dei manga sono fondamentali per 20 intervistati su 31 (fig. 18). Nonostante alcuni titoli più famosi siano disponibili anche in edicola (e gratis illegalmente su internet; ma della pirateria ci occuperemo più avanti) sembra proprio che i lettori di fumetti giapponesi siano una risorsa insostituibile per le fumetterie.
Fumetto europeo:
Probabilmente per le GN europee vale lo stesso discorso fatto per quelle USA e italiane: le librerie hanno assorbito un bel numero di compratori. Di nuovo, l’importanza delle vendite impallidisce a confronto con quella di manga e seriali americani, attestandosi alla pari con gli italiani (fig. 19).
Arretrati:
Ultima categoria, i “recuperi”. I vecchi numeri e volumi di ogni tipo si rivelano, e non potevano esserci molti dubbi, fondamentali per molte (20 su 31) fumetterie (fig. 20). Personalmente credo che qui siano compresi e anzi molto rappresentati i fumetti Bonelli, che entrano quindi dalla finestra invece che dalla porta.
Nella prossima pagina: l’offerta e la qualità. Cosa ne pensano le fumetterie di ciò che vendono?
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I fumetti e l’editoria
Finora abbiamo analizzato la situazione solo dal punto di vista quantitativo. Quanti clienti, quante vendite… Ma qual è l’opinione di chi lavora nelle fumetterie sulla qualità di ciò che vende? E cosa ne pensa delle strategie di chi quei fumetti li produce e li distribuisce?
Fumetto italiano:
Complessivamente le fumetterie giudicano in maniera positiva la qualità dei fumetti italiani (fig. 21), anche se scomponendo i dati sono più gli scontenti (15) che gli entusiasti (5).
Più incoraggiante, 13 fumetterie su 31 pensano che la qualità sia migliorata negli ultimi 5 anni mentre solo 7 la ritengono invece peggiorata (fig. 22).
Ricollegandoci al discorso precedente sui “fenomeni” e i nuovi clienti, scopriamo qui che sì, apparentemente il passaggio da internet al cartaceo di autori come Zerocalcare e Sio ha fatto entrare nelle fumetterie un pubblico che prima non ci andava (fig. 23).
Manga:
Più sfumato il giudizio sui manga: 13 fumetterie su 31 giudicano la qualità dell’offerta di manga disponibile in Italia abbastanza soddisfacente, ma il numero di entusiasti e di scontenti si equivale (fig. 24).
Situazione nebulosa anche qui. Ne possiamo dedurre che negli ultimi 5 anni la qualità dei manga venduti in Italia è rimasta più o meno stabile (fig. 25).
Come era facilmente immaginabile se in tv c’è un anime le vendite del relativo manga ne traggono giovamento (fig. 26).
Un argomento di cui si discute spesso: c’è una “bolla” dei manga? Ne vengono pubblicati troppi rispetto alla domanda del mercato?
Per le fumetterie sì, vengono pubblicati troppi manga.
Qui sopra i grafici relativi a due domande che hanno spaccato a metà il campione: nel primo, vediamo in leggero vantaggio (17 a 14) la fazione di coloro che ritengono che scan e pirateria abbia causato un’emorragia di clienti.
Tuttavia 16 fumetterie su 31 ritengono che il prezzo dei manga non sia eccessivo, anche tenendo presente la concorrenza sleale di scalatori e pirati.
Comics USA:
Come per manga e fumetti italiani, anche per i comics c’è una maggioranza abbastanza soddisfatta della qualità del materiale disponibile in Italia e due ali numericamente equivalenti di entusiasti e scontenti.
Quello che cambia qui è però la percezione della qualità media nel tempo: ben 14 fumetterie ritengono che sia peggiorata negli ultimi 5 anni, 10 che sia rimasta stabile e solo 7 pensano che i comics USA siano migliorati dal 2010 a oggi (fig. 31). Il perché è spiegato probabilmente nel prossimo grafico:
Nel 2011 la DC lanciò i New52 facendo ripartire da zero il suo universo, ma alla lunga questa mossa ha portato risultati controversi. Negli ultimi 5 anni anche la Marvel ha attraversato varie fasi (Now, All new now, All new all different) resettando spesso la numerazione delle sue serie e abbondando con gli eventi. Tutte tecniche (abusate)che per la maggioranza delle fumetterie non pagano. Anzi, per 10 su 31 i lettori calano a ogni rilancio (fig. 32).
Vi insieme questi due grafici accomunati da un nome: The Walking Dead. La serie di Robert Kirkman ha guidato la carica dei comics non-DC/Marvel (portando lettori nuovi nelle fumetterie e alle case editrici, fig. 33) e con il suo seguitissimo adattamento televisivo ha dimostrato come fumetto e tv potessero aiutarsi a vicenda (fig. 34).
Graphic novel:
Pagine nella sezione culturale dei quotidiani, posizioni importanti nelle classifiche generaliste di vendita, un riconoscimento “ufficiale” che mancava da diversi anni: quel grimaldello del marketing che è il termine graphic novel (molto più rassicurante dell’infantile fumetto), più che mai popolare, avrà fatto entrare nelle fumetterie nuovi lettori? Per quasi il 70% degli interessati, sì:
Girate pagina per: case editrici, distributori, premi e… La minaccia amazon!
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Premi italiani:
Senza girarci troppo intorno: se riconoscimenti esteri, nei relativi mercati, hanno la capacità di spostare un discreto numero di copie (gli Eisner, i Fauve di Angouleme) in Italia manca un premio che possa fare altrettanto. “Vincitore del Giungi/Boscarato/Romics d’oro” suona bene nei comunicati stampa, ma alla cassa per i lettori significa poco.
Case editrici e distributori:
Le fumetterie hanno valutato in maniera praticamente identica i loro rapporti con editori e distributori; la maggioranza li ha definiti abbastanza buoni, e questa risposta diplomatica è molto probabilmente a sua volta una media tra le relazioni orribili con alcuni editori/distributori e quelli idilliaci con altri. Interessanti che in tutti e due i casi il numero dei molto scontenti (11 e 8) sia maggiore dei soddisfatti (3 e 6).
Fumetti dall’estero:
Molte le fumetterie che offrono ai propri clienti la possibilità di importare fumetti dall’estero. Chiedete alla vostra se sono tra queste!
Futuro
Le ultime domande le ho riservate alle previsioni delle fumetterie sul futuro della loro attività e su quello del mercato italiano del fumetto:
La maggioranza dei partecipanti si sente cautamente ottimista quando pensa al futuro della sua fumetteria. 9 su 31 in tutto i pessimisti.
Le cose sono cambiate cambiano quando ho chiesto loro del futuro del mercato italiano. quasi la metà dei partecipanti rimane cautamente ottimista (14 su 31) ma sono pareggiati dai pessimisti. Sembra che proprietari e dipendenti delle fumetterie si sentano abbastanza sicuri del proprio lavoro, ma abbiano dubbi (come in effetti abbiamo visto analizzando qualità di manga, fumetti e comics) sugli altri attori del mercato e sulle loro strategie future.
Collegandomi a queste previsioni per il futuro ho chiesto anche quale concorrente nella vendita dei fumetti le fumetterie considerino il più pericoloso. La parte del leone la fanno le librerie online capeggiate (il suo nome era esplicitato nella domanda) da Amazon.
Fine. Ringrazio tutte le fumetterie che hanno partecipato al sondaggio. Qui sotto i nomi (con sito internet e indirizzo) di quelle che hanno accettato di renderlo noto. Se qualcun altro che non ha ancora dato il permesso alla pubblicazione volesse farlo ora, mi contatti.
Le fumetterie:
- Guruguru, Torino, Via Palazzo di Città 26/B
- Supergulp, Mestre, Via Rosa 26
- Nuvole Parlanti, Roma, Viale Ippocrate 13
- Magman, Trento Via San Bernardino 7-9
- Borsa del Fumetto, Milano, Via Lecco 16
- Il Collezionista, Lucca, P.za S.Giusto 1/2
- Antani Comics, Terni, Via Armellini 6
- Mangame, Pescara, Piazza sant’Andrea 11
- Popstore, Bologna, Via Saragozza 34 – Torino, Via Bertola 31/f – Parma, Via Nino Bixio 51C
- Casa del Fumetto, Roma, Via Candia 98
- La Torre Nera, Messina, Via del Fante 88