Due Fratelli e il tema del doppio – RECENSIONE

Pubblicato il 29 Gennaio 2016 alle 15:20

Yaqub e Omar sono due fratelli gemelli così tanto distanti tra loro da sembrare quasi due estranei. Due caratteri, all’apparenza totalmente opposti, plasmati tra il Brasile e il Libano di inizio secolo scorso.

Che si parli di letteratura, di cinema, teatro o – come nel nostro caso – di un fumetto, il tema del doppio presenta in sé un certo fascino. L’idea di dover trattare qualcosa, o di dover parlare di qualcuno e metterlo poi in riflesso/a paragone con qualcos’altro (o qualcun altro) racchiude sempre un’ombra di luce.

Compra: Due fratelli

Quando poi a “specchiarsi” non sono due semplici persone, ma fratelli gemelli ecco che la questione del doppio prende una strada totalmente contorta e di difficile interpretazione.

È sempre grazie alla Bao Publishing che riusciamo a leggere Due fratelli, opera scritta e disegnata a quattro mani dalle superstar del fumetto brasiliano Gabriel Bà e Fabio Moon. Un fumetto pieno di enigmi, di invidia, di amori e violenza; un lavoro che riempi gli occhi di chi lo legge sia per l’attenzione con la quale è scritta, che per la cura con la quale i due autori presentano i disegni.

In realtà la graphic novel è liberamente tratta da un romanzo omonimo sempre di un autore brasiliano: Milton Hatoum, scrittore che in patria riscosse ampio successo.

Due Fratelli racconta la storia di due gemelli (Yaqub e Omar), figli di immigrati libanesi che vivono nella Manaus della prima metà del Novecento.

Una famiglia ricca quella dei due protagonisti: un padre commerciante e orgoglioso, quasi un padre/padrone; una madre apprensiva (forse troppo) e sempre presente. I classici gemelli così distanti tra di loro da non sembrare nemmeno fratelli: Yaqub studioso e con grandi ambizioni, mandato in Libano (nella terra d’origine della famiglia) per studiare e coltivare le sue doti; Omar invece rimasto in Brasile a rammollirsi tra le braccia della mamma.

Il ritorno a Manaus di Yaqub sarà il punto focale intorno al quale si snoderà tutta la vicenda tra i due, aumentando quei contrasti passati che neppure la lontananza ha appianato. Invidia e risentimento influenzeranno le scelte e le decisioni dei due gemelli,trasformandosi nei veri protagonisti della storia.

È subito facile immaginare di aver tra le mani la classica storia del gemello buono – gemello cattivo; una verità questa che è soddisfatta solo in parte. Perché se da un lato questa caratteristica prende subito piede già dopo i primi capitoli del volume, dall’altro è proprio la peculiarità del tema trattato che lascia il lettore con alcuni punti interrogativi, che ognuno può smarcare in maniera del tutto soggettiva.

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Esiste una separazione morale netta tra i due fratelli? C’è davvero così tanta differenza di carattere tra Yaqub e Omar? Tutte domande legittime che il lettore si pone e alle quali riuscirà a trovare una risposta esauriente tra le pagine del fumetto.

Quasi una sorta di romanzo storico a fumetti (passatemi questo trittico) quello creato dai due artisti brasiliani; la descrizione tramite immagini in bianco e nero della Manuas della prima metà del secolo scorso è quanto di più vero possa uscire dalle pagine di una graphic novel.

Forse la storia in sé presenta qualche punto debole, come la presenza di troppi flashback che smorzano un po’ la lettura e la rendono, a volte, troppo frammentata. Ma in definitiva le critiche ad un lavoro di questo calibro lasciano davvero il tempo che trovano.

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