I Passeggeri del Vento vol. 2: Viaggio in Africa – RECENSIONE

Pubblicato il 1 Febbraio 2016 alle 11:20

Arriva il secondo capitolo de I Passeggeri del Vento, capolavoro assoluto del grande Francois Bourgeon! Cosa succede all’intrepida Isa quando, in compagnia della fidata Mary e dell’amato Hoel, giungono nel cuore dell’Africa? Scopritelo in questo nuovo eccezionale volume della collana Historica!

Come ho scritto tante volte, la collana Historica di Mondadori Comics è una delle migliori di questi anni e sta proponendo materiale che definire eccellente è il minimo. La maggior parte dei lavori tradotti è di provenienza francofona ed è, per esempio, il caso de I Passeggeri del Vento, capolavoro assoluto che ebbe il merito di far conoscere al pubblico internazionale l’immenso talento di Francois Bourgeon.

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Classificarlo in un genere è difficile. Ambientato negli ultimi decenni del settecento, è collocato quindi in un preciso contesto storico, descritto in maniera accurata e rigorosa, e potremmo definirlo una saga dai toni avventurosi. Ma non mancano elementi tratti dalla gloriosa tradizione dei romanzi d’appendice, intrighi amorosi e momenti d’azione che lo rendono peculiare. Inoltre, l’ampiezza e la vastità della trama si richiamano appunto alla grande letteratura e le ambientazioni sono mutevoli.

Se infatti nel volume precedente che includeva i primi tre episodi le vicende si svolgevano in Francia e in Gran Bretagna, nel secondo tutto cambia. La protagonista, la splendida e coraggiosa Isa, è una donna di appena diciotto anni costretta però a crescere e a maturare in fretta a causa di dolorose circostanze. Dopo essere entrata in contatto con il marinaio Hoel, presto divenuto suo amante, e la capricciosa inglese Mary, decide di imbarcarsi insieme a loro sulla Marie-Caroline.

I tre però non sanno che si tratta di una nave negriera che si dirige in Africa e precisamente a Juda, nel Dahomey. E questo è appena l’inizio di una storia avvincente e ricca di colpi di scena. Bourgeon affronta le tematiche importanti dello schiavismo e della contrapposizione tra il mondo occidentale e quello del continente nero. Va da sé che i bianchi schiavisti, pur di lignaggio nobile, colti e raffinati, sono individui negativi, e gli schiavi le loro vittime, considerati alla stregua di mere possibilità di guadagno e niente di più.

Tuttavia, Bourgeon non è schematico e non ricorre alla semplicistica dicotomia tra buoni e cattivi. Anzi, l’ambiguità morale predomina. Alcuni schiavi, infatti, non sono privi di pulsioni negative, sebbene siano in parte provocate dal loro stato di prigionia, e sarà proprio Isa a farne le spese.

La delineazione psicologica dei personaggi è impeccabile e Bourgeon, oltre a trarre ispirazione dai romanzi popolari incentrati sull’esotismo, fa riferimenti alle tradizioni ancestrali dei popoli africani (sono ricorrenti gli accenni al vudù). Ci sono pure echi di Cuore di Tenebra di Joseph Conrad che fanno de I Passeggeri del Vento un fumetto leggibile a più livelli. Coloro che cercano infatti l’intrattenimento lo troveranno; chi invece vuole riflettere non rimarrà deluso.

I testi sono densi ma mai verbosi e i dialoghi, sovente valorizzati dall’ironia, indubbiamente efficaci. Per ciò che concerne i disegni, si deve ammettere che Bourgeon ha realizzato un lavoro di qualità enorme. Ogni tavola è splendida e incredibilmente dettagliata.

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La rappresentazione della delicata bellezza di Isa, dell’erotismo malizioso di Mary, del tormento e delle emozioni intense che animano i protagonisti, delle navi e soprattutto delle immense e intimidenti distese africane è straordinaria. Lo stile di Bourgeon è fluido, elegante e raffinato. A volte concepisce inquadrature minuscole di impostazione cinematografica, in altre occasioni ci dona invece illustrazioni di ampie dimensioni raggiungendo esiti espressivi di grande bellezza formale.

Bourgeon si occupa pure dei colori e il suo estro cromatico rende varia e mutevole la lettura. Predominano sfumature tenui che fanno venire in mente l’arte degli impressionisti; ma si notano anche quelle vivide, di solito utilizzate nelle sequenze d’azione, dalla valenza psichedelica. In poche parole, abbiamo a che fare con un gioiello testuale e visivo che non può essere trascurato dagli amanti del fumetto degni di questo nome.

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