Assassin’s Creed Ciclo Secondo – Recensione

Pubblicato il 3 Febbraio 2016 alle 11:20

Arriva il secondo ciclo di Assassin’s Creed scritto da Eric Corbeyran e disegnato da Djillali Defali! Le cose si fanno sempre più drammatiche per i membri della Confraternita degli Assassini come scoprirete in un nuovo volume della collana Fantastica!

La collana Fantastica di Mondadori Comics propone opere di provenienza francofona imperniate su atmosfere fantascientifiche, horror e fantasy e in precedenza aveva pubblicato il primo ciclo narrativo di Assassin’s Creed. L’universo del fumetto è collegato al videogioco omonimo e le situazioni descritte sono un mix di thriller e fantasy dalle tematiche cospiratorie. L’attuale volume ne include il secondo, composto da tre capitoli.

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In precedenza avevamo conosciuto Desmond, un uomo che può accedere alle memorie genetiche dei suoi antenati grazie a un macchinario chiamato Animus. Quando accade ciò ha l’impressione di vivere al loro posto e sperimenta quindi eventi rischiosi che si svolgono nel periodo dell’Impero Romano, nel Medioevo, all’epoca delle Crociate e così via. Desmond, inoltre, rimane coinvolto nel dissidio secolare tra i Templari e la mitica setta degli Assassini.

Le due fazioni cercano di impadronirsi dell’Ankh, un antico manufatto egiziano dalle incredibili doti, per motivi che non venivano spiegati. In questo volume avremo qualche risposta ma un ruolo rilevante nella trama lo gioca l’aggressivo Jonathan Hawk. Fa parte degli Assassini ed entra in possesso di informazioni precedentemente ottenute da Desmond e toccherà a lui usare l’Animus per giungere in Egitto. Il suo compito è quello di confrontarsi con l’infido El Cakr, un suo antenato che forse potrebbe avere qualcosa di molto importante per i piani della confraternita.

Ma ovviamente i Templari intendono ostacolarlo e non mancheranno inseguimenti, duelli e pericoli di ogni tipo. Corbeyran scrive una vicenda di intrattenimento e la trama non ha molti momenti di introspezione. Si rivolge a un pubblico che cerca una lettura scacciapensieri e da questo punto di vista funziona. I testi e i dialoghi sono efficaci ma se il primo volume, pur non essendo nulla di straordinario, era comunque accettabile, non si può affermare lo stesso per il secondo. La story-line è infatti piuttosto esile.

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Il penciler Djillali Defali ha uno stile sovente un po’ grezzo ma il lay-out è inventivo e i colori vividi e intensi di Cyril Vincent contribuiscono a valorizzarlo. Nel complesso, dunque, come avevo già scritto nella recensione del capitolo precedente, Assassin’s Creed è un prodotto di medio livello. Non c’è da gridare al miracolo ma, lo ripeto, è una lettura scacciapensieri in grado di distrarre. E’ consigliabile quindi agli amanti della fantascienza e del fantasy e soprattutto ai fan del videogame.

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