Il Grande Viaggio di Lewis & Clark – Nick Bertozzi – Recensione Bao

Pubblicato il 24 Marzo 2011 alle 15:21

lewsi-clark-coverIl Grande Viaggio di Lewis & Clark

Autore: Nick Bertozzi (testi e disegni)

Casa Editrice: Bao Publishing

Provenienza: USA

Prezzo: € 12,00, 21 x 27, pp. 144, b/n

 

I fumetti hanno spesso affrontato tematiche storiche ed è meritevole, dal momento che la letteratura disegnata si presta a raccontare avvenimenti realmente accaduti che, magari, data la dilagante mancanza di memoria della nostra società, è bene rammentare, tenendo presente il detto di George Santayana, da me citato in altre occasioni: ‘Chi non ricorda il passato è condannato a ripeterlo’.

E Il Grande Viaggio di Lewis & Clark, graphic novel di Nick Bertozzi, pubblicato negli Stati Uniti dalla First Second Books e proposto in Italia da Bao Publishing, ha molto a che fare con la storia. I protagonisti della vicenda sono Meriwether Lewis e William Clark che, su mandato del Presidente Jefferson,  partirono da St. Louis nel Missouri fino a giungere alla costa occidentale del continente americano, all’epoca quasi del tutto sconosciuto.

Lo scopo di tale missione era mappare il territorio e instaurare contatti con le popolazioni indiane e non lì insediate, con finalità commerciali. Questa era, almeno, la motivazione ufficiale. Per semplificare, scrivo solo che Lewis e Clark (anni fa, se non erro, i Dream Syndicate scrissero una canzone su di loro), malgrado le oggettive difficoltà, riuscirono nell’intento, influenzando, quindi, il corso della storia statunitense.

Nick Bertozzi si mantiene rigorosamente fedele agli avvenimenti e, nello stesso tempo, delinea il ritratto di un paese, l’America, ai suoi inizi, già caratterizzato da elementi discutibili. Per esempio, lo schiavismo, che nell’opera è accennato ma comunque presente; o la spinta al commercio e al business, tipica di una certa mentalità a stelle e strisce, stimolata dagli interessi, non sempre cristallini, della finanza che condiziona la politica. E una simile attitudine è sovente un pretesto per soddisfare l’anelito di conquista dei governi americani, pronti ad imporre la propria visione delle cose in territori che non fanno parte degli Stati Uniti.

Un altro concetto predominante è quello delle armi, decisamente attuale: a cominciare da Lewis e Clark fino al più umile dei soldati, ne sono tutti ossessionati. E nemmeno gli indiani ne sono esenti, poiché le ritengono il principale oggetto di scambio. E l’incontro/scontro tra americani e indiani è l’altra tematica fondamentale del libro e bisogna dare atto a Bertozzi di averla descritta con profondità.

In principio, non stavo apprezzando la graphic novel, dato l’inizio, a mio avviso, lento e macchinoso. Ma poi il ritmo della narrazione si fa più serrato e avvincente. Dal punto di vista narrativo, Bertozzi utilizza vari stili di scrittura, anche se prevale l’influsso del genere epistolare, evidente con le lettere e i diari che ricorrono nel volume. I dialoghi, inoltre, sono ben impostati, ricchi di curiose modalità espressive.

Ma c’è un ulteriore punto di forza ed è lo story-telling. Il tratto di Bertozzi è grezzo, in linea con i comics underground, ma efficace e appropriato per la vicenda. Però ciò che realmente sorprende è il lay-out. In quasi ogni pagina, la struttura della tavola ha un’invenzione o una trovata visiva intrigante, con una cinematicità ammirevole che sembra collegarsi agli story-board e con un bianco e nero suggestivo.

In parole povere, Il Grande Viaggio di Lewis e Clark è una proposta da tenere d’occhio, niente affatto banale, e che potrà pure piacere, fatti i debiti distinguo, a coloro che amano le atmosfere western, con la presenza di varie tribù indiane, pur non sfociando mai in un discorso ‘di genere’. Il volume, inoltre, è ottimamente curato dal punto di vista editoriale. Da provare.


Voto: 7 ½

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