Hellraiser 1 – Clive Barker – Boom! Studios – review
Pubblicato il 23 Marzo 2011 alle 14:00
Clive Barker’s Hellraiser n. 1
Autori: Clive Barker e Christopher Monfette (testi); Leonardo Manco (disegni); Charlie Kirchoff (colori); Tim Bradstreet, Nick Percival e Clive Barker (copertine).
Casa editrice: Boom! Studios
Provenienza: USA
Prezzo: $ 3,99
Recensione
“Siamo demoni per alcuni, angeli per altri.” Così si definiscono i Cenobiti, altresì detti Supplizianti, creature evocate da un labirintico inferno attraverso l’apertura dell’enigmatica Configurazione dei Lamenti, una sorta di cubo di Rubik in versione demoniaca creata nel ‘700 dall’artigiano francese Philip Lemarchand. Avvolti in abiti neri, straziati da ferite indicibili e strumenti di tortura perennemente piantati nel corpo a garantire loro un’agonia eterna, i Cenobiti giungono nel nostro mondo guidati da Pinhead, contraddistinto dal volto bianco trapuntato di chiodi e dalla tunica cucita a sangue sul torace, con lo scopo di dilaniare lo sfortunato risolutore del puzzle in questione applicando la filosofia sadomaso che mira al raggiungimento del piacere assoluto attraverso il dolore più estremo.
Clive Barker, uno dei più grandi scrittori horror contemporanei, ha partorito quest’incubo terrificante nel romanzo Hellbound heart che ha poi trasposto nel film Hellraiser, divenuto un’icona del cinema del terrore e capostipite di una saga giunta ormai all’ottavo capitolo. Dopo aver diretto l’episodio originale, lo scrittore di Liverpool ha scritto e co-sceneggiato i sequel ed ora torna ai testi della saga, coadiuvato da Christopher Monfette, per questa nuova serie a fumetti della Boom! Studios che raccoglie l’eredità della Epic, sottoetichetta della Marvel, già produttrice dell’adattamento di Hellraiser e di altre opere di Barker tra la fine degli anni ’80 e l’inizio dei ’90.
In una fattoria del Nebraska, una giovane donna precipita in una buca nascosta tra l’erba, scivola lungo un condotto e finisce in una stanza senza via d’uscita. L’uomo che ha preparato la trappola sta monitorando la donna attraverso un vetro a specchio e la sta riprendendo con delle videocamere. Accendendo una luce, le mostra il cubo di Lamarchand e lei non ha altra scelta se non prenderla ed aprirla. Puntualmente compaiono i Cenobiti, ma Pinhead è insoddisfatto della vittima sacrificale offerta dal servitore umano. Si tratta di una ragazza giovane, ingenua, incapace di apprezzare quel dolore che i Supplizianti concepiscono come un dono. Pinhead le concede così una morte atroce ma rapida.
Rientrando nel Labirinto, l’annoiato leader dei Supplizianti, desideroso di una nuova esperienza, stipula un patto con Leviathan, il signore degli inferi, per tornare ad essere un umano e guadagnare il paradiso. In caso di fallimento, però, verrebbe imprigionato nel Labirinto come semplice dannato e deve garantire fin da subito un suo sostituto. In questa prima parte, Barker si concentra dunque su Pinhead, mai così fragile, umano, depresso, in preda ad una crisi esistenziale, se di esistenza si può parlare. I fans della serie riconosceranno subito i tipici dialoghi tra i Cenobiti costruiti con un eloquio forbito ad espressione di una complessa, alta e contorta concezione della propria realtà.
Nel finale di questo primo numero, episodio iniziale della storia Pursuit of the flesh, “La ricerca della carne”, ci viene riconsegnata Kirsty Cotton, giovane e bella eroina della saga cinematografica che, dopo aver affrontato i Cenobiti nei primi tre capitoli, stringeva un patto con Pinhead nel sesto contro il marito fedifrago Trevor. Mentre imprigiona gli orrori del suo passato dipingendoli sulle sue tele, Kirsty ha trovato un nuovo amore nell’insegnante Edgar.
L’argentino Leonardo Manco opta per un approccio grafico realistico, con un uso sapiente delle chine a sporcare i colori opachi di Charlie Kirchoff rendendo lo scenario tetro e tangibile, scelta tipica di gran parte dei fumetti horror americani. La copertina di Tim Bradstreet presenta Pinhead in tutta la sua magnificenza con le geometrie del Cubo di Lemarchand sullo sfondo. La cover B di Nick Percival mostra i Cenobiti attraverso una patina che li rende lievemente sfocati, evanescenti e concreti al contempo. La terza è invece dello stesso Barker che copisce con l’immagine da incubo di un corpo quasi spettrale, straziato dalla sofferenza.
In coda all’albo le prime sedici pagine in anteprima di Hellraiser masterpieces, testata che ripropone le storie pubblicate dalla Marvel. Si comincia con Stolen time, scritta da Larry Wachowski, celebre creatore, insieme al fratello Andy, della trilogia cinematografica di Matrix. Un’antologia che, unita alla presenza di Barker sulla nuova serie regolare, denota la volontà da parte dei Boom! Studios di rilanciare Hellraiser in grande stile. L’avvio sembra promettente ma la lettura richiede fin da subito una buona conoscenza dei fatti e dei personaggi della saga e potrebbe risultare criptica a chi non è avvezzo all’universo concepito dal grande scrittore inglese.
Voto: 7