Recast vol. 2-6 – Kye Seung-Hui – recensione
Pubblicato il 24 Marzo 2011 alle 09:03
Recast 2-6
Autore: Kye Seung-Hui
Editore: Renoir Comics
Provenienza: Corea
Prezzo: € 5,90
Recensione
Continua il faticoso viaggio di JD verso il Quarto Mondo, la dimensione infernale dove si cela il segreto dell’incantesimo di ReCast con cui suo nonno, il potente stregone Grifford, gli ha donato la vita.
Braccato dagli uomini fedeli alla dea Eomaia, presunta protettrice della serenità del mondo, JD giunge finalmente nella Regione della Giada, dominio del vampiro Blaise, amico di vecchia data del nonno, e unico in grado di aiutare il ragazzo a scoprire la verità che sta cercando.
Ma gli inganni e gli intrighi di Eomaia seminano morte anche in quelle terre, rischiando di distruggere il regno di Blaise e non solo…
Ritorna il manhwa fantasy di Kye Seung-Hui targato Renoir Comics, con i cinque volumi che concludono le avventure di JD e compagni.
Mantenendo un segno spesso e netto, anche in questi nuovi capitoli l’autore tiene alto il livello di character design, che si dimostra accurato e accattivante, per costumi e ambientazioni molto elaborati, ad eccezione dell’ultimo volume dove le scenografie vengono notevolmente alleggerite e semplificate, in coerenza anche con le atmosfere più distese delle vicende.
Rimangono tuttavia i difetti di costruzione delle tavole, caotiche nella loro composizione, e per di più appesantite da un uso massiccio di retini di gradazione scura che finiscono per appiattire figure e ambienti. Le pagine quindi non risultano sempre scorrevoli, anche a causa di dialoghi vuoti e non sempre comprensibili.
Il vero problema, tuttavia, si riscontra sul piano della struttura narrativa, che non riesce a portare avanti in modo coerente tutti gli elementi di cui si compone, lasciando cadere nel vuoto personaggi e vicende, senza dare il giusto spazio alla spiegazione delle regole del mondo che viene raccontato.
Ecco quindi che in modo dispersivo vengono introdotti nuovi protagonisti, destinati a sparire nel giro di poche pagine, oppure grandi antagonisti dai terribili poteri che si risolvono in un nulla di fatto, senza che JD e Blaise, ossia le figure centrali della storia, abbiano modo di affrontarli (vedi il personaggio di Eomaia). Altri ancora, pur essendo chiaramente figure secondarie, acquistano un peso non giustificato rispetto al loro ruolo effettivo (vedi Lupus).
Dimenticandosi di poteri e anticipazioni presentati nel corso della storia e lasciati poi in sospeso, l’autore finisce per trasformare progressivamente quello che dovrebbe essere un manhwa d’azione in un fumetto dai toni sempre più marcatamente demenziali, poco appropriati e in netto contrasto con le atmosfere cupe e fantasy che invece sono proposte a livello grafico.
Il risultato è un’opera godibile dal punto di vista puramente stilistico, ma confusionaria e approssimativa con riguardo alla trama, che perde di vista i suoi elementi portanti e si sviluppa in modo quasi arbitrario, a discapito degli spunti interessanti che avrebbe potuto riservare.
L’edizione italiana è ancora una volta ben confezionata dal punto di vista del formato, con rilegature solide, sovraccoperta, per pagine dalla carta bianca e resistente. Rimangono alcuni problemi di impaginazione, con parecchie tavole tagliate e la scelta discutibile per il font delle onomatopee. Nel complesso, il rapporto qualità-prezzo è accettabile.
Concludendo, “ReCast”, nonostante il buon reparto grafico, si dimostra una lettura deludente, per via di un soggetto non adeguatamente sviluppato, che presenta molti punti oscuri e che tradisce se stesso.
VOTO: 5