Alice in Heartland vol. 2-5 – QuinRose, Soumei Hoshino – recensione

Pubblicato il 23 Marzo 2011 alle 11:16

Alice in Heartland 2-5

Autore: QuinRose (soggetto), Soumei Hoshino (disegni)
Editore:
GP Publishing
Provenienza:
Giappone
Prezzo:
€ 5,90
Recensione


Trasportata nel Paese delle Meraviglie da un eccentrico Bianconiglio bishonen, Alice inizia a familiarizzare con questo strano mondo e con i suoi ancor più strani abitanti, in attesa che la fiala della pozione di cuori che la costringe a partecipare al gioco di Heartland si riempia di nuovo, permettendole di tornare a casa.

In un mondo dove il giorno e la notte, le stagioni e il valore stesso della vita perdono di ogni significato, la ragazza tenta di mantenere la sua normalità, finendo tuttavia per legarsi inevitabilmente a chi le sta intorno, rischiando di rendere questo suo sogno fin troppo reale…

GP Publishing propone i nuovi volumi di “Alice in Heartland” (Heart No Kuni No Alice), primo adattamento manga della fortunata visual novel otome sviluppata dalla QuinRose e disegnato abilmente da Soumei Hoshino, in attesa di “Alice in Jokerland” (Joker no Kuni no Alice: Circus to Usotsuki Game) la cui serializzazione firmata da Mamenosuke Fujimaru dovrebbe prendere avvio in Giappone a breve.

Il tratto di Hoshino è leggero e fine, per un disegno estremamente pulito e delicato, perfettamente inquadrabile nella tradizione stilistica degli shojo manga. Grande attenzione ai dettagli, il cui risultato è uno stile non particolarmente originale ma che riesce a valorizzare bene la caratterizzazione di ciascun personaggio, sia a livello di costume design che di personalità.

Le tavole sono dinamiche e di ampio respiro, con una regia che privilegia i piani e le figure, riducendo al minimo le scenografie, peraltro ben curate nella loro essenzialità, quando presenti. Il risultato sono pagine scorrevoli e facilmente leggibili, grazie anche a un uso ponderato di retini che lascia i disegni leggeri.

Per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi, è chiaro che molto è già dettato dalle direttive della QuinRose e dal romanzo originale, per poche figure facilmente riconoscibili ma ben strutturate nel complesso. Sul piano stilistico, quest’opera si rifà senz’altro all’iconografia shojo degli ultimi anni, dando vita a figure androgine fascinose ed eleganti, dalle anatomie affusolate, guardando anche al kawaii e al chibi,  per un insieme di personaggi che per contrasto ruotano intorno alla piccola Alice, unica ragazza (o quasi), dal design piuttosto semplice.

L’edizione italiana curata dalla GP Manga è buona nel complesso, ma sconta l’inesperienza del primo periodo di vita di questa casa editrice e il successivo passaggio alla nuova tipografia. Gli albi presentano il formato tipico dei volumi da fumetteria, con sovraccoperta (opaca fino al secondo volume e poi lucida), per 192 pagine in bianco e nero, su carta giallina e ruvida, resistente ma che non rende bene i neri in questo caso. Buone le rilegature. Peccato per svariati problemi di impaginazione e di lettering, con tavole tagliate e balloon con parole mancanti. In generale, comunque, il rapporto qualità-prezzo è accettabile.

In conclusione, “Alice in Heartland” è una lettura fresca che riesce a farsi apprezzare sia a livello grafico che narrativo, proponendo una piacevole nuova variante di uno dei grandi classici che da sempre ispira artisti di ogni campo, e trovando anche una propria specificità rispetto al gioco targato QuinRose.


VOTO: 7

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