Batman Punto di Svolta – Greg Rucka, Ed Brubaker – recensione

Pubblicato il 18 Marzo 2011 alle 11:20

Batman Punto di Svolta

Autori: Greg Rucka, Ed Brubaker, Chuck Dixon (testi), Steve Lieber, Joe Giella, Dick Giordano, Brant Anderson, Paul Pope (disegni)
Casa Editrice: Planeta De Agostini
Provenienza: USA
Prezzo: € 10,95, 16,8 x 25,7, pp. 128
Recensione


Un personaggio che vanta una vita editoriale più che decennale come Batman è stato soggetto, nel corso del tempo, a una pletora di interpretazioni narrative e grafiche tra le più disparate e spesso in contraddizione tra loro. Lo sa bene Grant Morrison che, quando ha iniziato ad occuparsi del Cavaliere Oscuro, ha dovuto districarsi tra una marea di elementi, cercando di utilizzare quelli funzionali alla sua story-line e scartando quelli che invece non servivano.

D’altronde, le storie del giustiziere vestito da pipistrello sono state noir, thriller, classicamente supereroistiche e, negli anni sessanta, addirittura kitsch, sulla scia del telefilm con Adam West, e a tratti fantascientifiche. La miniserie Batman: Turning Point, pubblicata da Planeta in un tp con il titolo Batman Punto di Svolta, vuole, appunto, essere un omaggio alle mutevoli atmosfere che hanno permeato le vicissitudini dell’eroe e, come è facile intuire dal titolo, alle differenti percezioni che i cartoonist hanno avuto nei suoi confronti.

Tuttavia, malgrado gli innumerevoli cambiamenti, c’è un character che, in un certo qual modo, ha rappresentato una costante nella fiction batmaniana: James Gordon, il miglior poliziotto di Gotham City che, peraltro, nei cinque episodi che costituiscono la miniserie, ha un ruolo di primo piano, al pari di Batman. La story-line in questione, infatti, è la cronaca dei rapporti intercorsi tra Gordon e l’eroe mascherato nel corso degli anni, da una iniziale incomprensione alla nascita di una profonda amicizia, non priva a volte di tensioni e di contrasti.

Gli autori si sono collegati a vari periodi della storia di Bats e, per giunta, si sono concentrati anche su Gotham City, fondamentale nei comic-book del Cavaliere Oscuro, con i problemi criminosi che l’hanno perennemente tormentata. E, malgrado i capitoli costituiscano episodi a sé, c’è un personaggio in comune e non anticipo chi sarà per non sciupare la sorpresa a coloro che non hanno ancora letto il volume.

Gli sceneggiatori Greg Rucka, Ed Brubaker e Chuck Dixon, nel complesso, hanno realizzato un buon lavoro. Rucka si richiama a certe situazioni di Batman Year One; Bru delinea le consuete, piacevoli trame noir tanto care ai suoi fans; e solo Dixon, a mio parere, è sull’anonimo andante, con l’insistenza eccessiva sull’azione adrenalinica.

La miniserie è, in fondo, un viaggio nel tempo: si inizia con Bats ai primordi della sua attività di vigilante mascherato; per proseguire con l’ingresso di Robin nella sua vita; si passa poi alla situazione post-Killing Joke e anche a quando il costume di Batman fu momentaneamente indossato da Jean Paul Valley. Le storie sono gradevoli; tuttavia, bisogna puntualizzarlo, gli scrittori si mantengono a un livello superficiale e non approfondiscono mai gli sviluppi narrativi.

La parte grafica è eterogenea ed è un esempio delle molteplici interpretazioni che i penciler, durante gli anni, hanno dato di Batman. Da segnalare il tratto classico di Joe Giella, nome storico della Golden Age, e quello del compianto Dick Giordano, una leggenda della DC e del comicdom americano in generale; mentre, invece, Steve Lieber rivela l’influsso del Mazzucchelli di Batman Year One, Brent Anderson ha uno stile anni ottanta, e non manca la visione underground del grande Paul Pope. Per concludere, Batman Punto di Svolta non è un capolavoro ma un prodotto onesto che però potrà piacere agli estimatori dell’Uomo Pipistrello.


Voto: 7

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