Alix vol. 13 – Il Bambino Greco: RECENSIONE
Pubblicato il 6 Gennaio 2016 alle 11:15
La società greca è molto diversa da quella romana e lo scoprirà a sue spese il giovane Alix in una nuova avventura della serie di Jacques Martin! Non perdete l’avvincente mistero di un bambino ellenico che non è quello che sembra!
Anche in questo tredicesimo volume della serie di Alix, il giovane gallo adottato da un patrizio romano, uno degli elementi essenziali è la mutevolezza delle ambientazioni. Stavolta il giovane protagonista, affiancato come sempre dall’amico egiziano Enak, vive un’avventura collocata non nel contesto romano ma in quello greco.
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L’autore Jacques Martin ne approfitta per evidenziare le differenze esistenti tra Roma e Atene e i contrasti che le condizionano. Sebbene infatti l’impero romano controlli ormai la Grecia, i cittadini non vedono di buon occhio la presenza imperiale nel loro territorio e più che altro la tollera. Nello stesso tempo, Roma ha mantenuto alcune istituzioni greche per evitare potenziali conflitti ma l’equilibrio è precario.
E’ in tale situazione che si trova Alix. La trama in realtà ha inizio con una nave naufragata presso l’isola di Capri. Tra i resti vengono trovati frammenti di vasi greci al cui interno sono state incise in latino informazioni che alludono a un ennesimo complotto ai danni di Cesare. Tocca all’infido Pompeo far luce sulla vicenda e, dal momento che i vasi provengono chiaramente da Atene, vi invia Alix ed Enak con il compito di indagare.
I due vengono venduti come schiavi ma si tratta di uno stratagemma. Devono infatti assumere tale ruolo per infiltrarsi tra i sospettati e riescono a entrare nella fabbrica di vasi gestita da un abile artigiano che però ha molte cose da nascondere. L’uomo, per giunta, ha un figlio decisamente ambiguo che, come scopriranno coloro che leggeranno il volume, è uno dei personaggi cruciali della storia.
Jacques Martin scrive un’avventura dal ritmo inizialmente lento. Man mano che però la trama si dipana, le cose si fanno più veloci e avvincenti, con numerosi colpi di scena, e Alix si confronterà con uomini senza scrupoli, schiavisti crudeli, sapienti che disquisiscono sugli atomi e così via. I testi sono a volte un po’ verbosi ma efficaci e la trama evoca un’atmosfera di suggestiva decadenza, con un tocco di ambiguità sessuale.
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I disegni hanno un’impostazione realistica, come negli episodi precedenti, e Martin costruisce pagine composte da vignette spesso minuscole ma incredibilmente dettagliate. La raffigurazione dei templi greci, dei paesaggi e degli interni delle abitazioni è splendida e da questo punto di vista l’episodio è da annoverare tra i migliori finora tradotti da Mondadori Comics. Anche in questa occasione, quindi, si può affermare che Alix è una proposta editoriale da tenere d’occhio.