Historica vol. 38 – Roma La Nascita della Città Eterna – RECENSIONE

Pubblicato il 2 Gennaio 2016 alle 11:15

Inizia un’opera maestosa dedicata alla lunga e avvincente storia di Roma con un nuovo volume della collana Historica! Non perdete le origini della Città Eterna narrate da un nutrito gruppo di sceneggiatori e illustrata da Régis Penet e Luca Erbetta!

I lettori della collana Historica si sono ormai abituati a leggere vere e proprie pietre miliari della letteratura disegnata, quasi sempre di area bd, e stabilire quale di esse meriti l’appellativo di capolavoro è impresa ardua. Non è difficile invece definire in questa maniera l’opera proposta nel trentottesimo volume della serie. Lo merita anche semplicemente per la vastità dell’obiettivo che si sono posti gli autori, quello cioè di raccontare la storia di Roma.

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Il progetto è tuttora in corso di realizzazione in Francia ed è articolato nell’arco di tredici episodi. Mondadori Comics ne traduce i primi due e, come avranno modo di scoprire coloro che li leggeranno, sono di qualità sopraffina. Dal momento che la narrazione è per forza di cose ampia, gli albi non sono firmati da un unico sceneggiatore. Gli autori che si sono impegnati in questo sforzo titanico sono Eric Adam, Pierre Boisserie e Didier Convard che hanno deciso di concretizzare l’idea di un altro scrittore, Gilles Chaillet, purtroppo scomparso.

Roma, tuttavia, presenta qualche differenza rispetto alle altre opere finora pubblicate su Historica. Di solito i fumetti sono stati caratterizzati dall’attitudine tipica del romanzo storico alla Walter Scott, con personaggi immaginari che interagiscono con quelli realmente esistiti, su uno sfondo narrativo credibile e plausibile. Anche stavolta è così ma non mancano elementi immaginifici che in un certo qual modo potremmo considerare fantasy.

Questo perché le vicende iniziali di Roma si mischiano alle leggende e alla mitologia e di conseguenza nelle story-line sono presenti pure le divinità. La serie inoltre ha inizio nel contesto della guerra di Troia e appare Enea, il guerriero cantato da Virigilio, che secondo il mito contribuì alla nascita di Roma dopo essere fuggito dalla sua città distrutta dai greci. La trama incomincia dunque in tale ambientazione e buona parte di essa ruota intorno al sacerdote Aquilon e al generale Leonides, troiani legati da profonda amicizia e da un terribile segreto che li costringe a vivere con un lacerante senso di colpa.

Ci si concentra poi sul Palladio, un simulacro della dea Atena, che secondo molti dovrebbe garantire la protezione di Troia. Ma le cose non sono così e i vari personaggi diverranno vittime di macchinazioni ideate da due donne affascinanti e misteriose, a loro volta strumenti della dea. Chi conosce l’Odissea ritroverà tutti i protagonisti del poema omerico: Agamennone, Priamo, Ulisse, Cassandra e così via, e la storia è ricca di battaglie, inseguimenti e colpi di scena e non è priva di sequenze crude e violente.

Il secondo episodio ha invece a che fare con Enea che, ormai in fuga, giunge in territorio italiano, dopo il suo incontro con Didone. Ma poi il lettore viene inserito in un’epoca successiva, quella di una Roma già potente impegnata in una guerra senza esclusione di colpi con Cartagine. Anche in questo caso, gli intrighi relativi al Palladio sono l’elemento fondamentale della trama ma appaiono personaggi storici come il terribile Annibale.

Insomma, Roma è un fumetto sospeso tra storia e mito ed è valorizzato da testi intensi ed efficaci, mai verbosi, da protagonisti ben descritti dal punto di vista psicologico e da un ritmo narrativo incalzante che avvince sin dalle prime pagine. Naturalmente, anche la parte grafica è di alto livello. Il primo episodio è disegnato dal bravissimo Régis Penet che ha uno stile naturalistico e accurato e presta un’attenzione maniacale nei confronti degli abiti, delle armi, delle architetture e in generale delle ambientazioni. Le sue figure femminili sono poi dotate di innegabile sensualità, appropriata per alcuni momenti erotici presenti nella storia, mai eccessivi ma sconcertanti (si affronta persino la tematica scottante dell’incesto).

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La seconda parte è appannaggio dell’italiano Luca Erbetta che forse alcuni ricordano per Sam & Twitch dell’Image. Non fa rimpiangere Penet e si rivela all’altezza della situazione. Anche lui ha un tratto naturalistico e un’analoga cura dei dettagli e spesso si concede costruzioni inventive delle tavole di grande impatto visivo. Vanno inoltre segnalati i colori a volte vividi, a volte tenui e sfumati degli ottimi Nicolas Bastide e Gaétan George che contribuiscono a valorizzare le matite dei due penciler. Insomma, come ho scritto all’inizio della recensione, Roma merita di essere considerato un capolavoro.

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