Star Wars il Risveglio della Forza – RECENSIONE SPOILER
Pubblicato il 17 Dicembre 2015 alle 12:31
Eccoci qui, finalmente l’attesa è finita. Per chi di voi avesse già visto il film questa recensione è per voi, ma nel caso in cui non vogliate spoiler QUI troverete la spoilerfree.
Dopo 10 anni, Star Wars torna nei cinema di tutto il mondo, lo fa sotto l’egida della Disney e non più della 20th Century Fox. Critiche a non finire ma Disney c’entra ben poco, distribuisce il film ma ne detiene i diritti. Lucasfilm decide tutto.
Finn è uno stormtrooper che decide di disertare dopo aver visto la crudeltà del Primo Ordine, ma non prima di aver salvato Poe Dameron, pilota ribelle (trovate le avventure dei genitori nella miniserie a fumetti, L’impero a pezzi), incaricato dal Generale Leia Organa di trovare tracce di Luke Skywalker. Dopo aver trovato una mappa, Poe la affida a BB-8, suo fedele astrodroide. Dopo un atterraggio di emergenza su Jakku, Finn incontra Rey, giovane donna che sta aspettando la sua famiglia e per sopravvivere fa la scavenger. I due, dopo l’arrivo del Primo Ordine scapperanno a bordo del Millenium Falcon, che li porterà ad incontrare Han e Chewbacca. Il tutto porterà ad una catena di eventi spettacolari. Ma siamo qui per commentare e non per descrivere la trama. Anche perchè dovreste aver già visto il film!
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Partiamo dall’inizio. Una prima ora scoppiettante, non mi sono neanche reso conto del passare del tempo. Incollati allo schermo, senza tempi morti e, se proprio vogliamo muovere una critica, mancante di parti un po’ introspettive. Il seme del tradimento e della diserzione in Finn arrivano praticamente nelle prime due scene, in cui abbassa il blaster per non giustiziare gli abitanti indifesi del villaggio attaccato. Non per nulla è uno dei personaggi che funziona di più nel film, ha una sorta di evoluzione e John Boyega è decisamente un bravo attore che ha regalato un’ottima performance.
Kylo Ren, interessante ma che lascia aperti interrogativi giganteschi. Si sa che per colpa sua Luke ha deciso di abbandonare la missione di addestrare una nuova generazione di Jedi, la sua ribellione è stata la causa della scomparsa del vecchio Jedi. Adam Driver è all’altezza della situazione, il suo ruolo è carismatico e la sua lotta interiore è papabile fin dall’inizio e dal monologo guardando la maschera di Darth Vader. Incredibile che nessuno avesse pensato che potesse essere un appartenente alla famiglia Skywalker, in fin dei conti come avrebbe potuto avere la maschera? Per non parlare del tradimento finale ai danni del padre e del duello con la spada laser con Finn e poi Rey.
Rey, personaggio indecifrabile a volte. Rimane ancorata a Jakku nella speranza che i genitori ritornino prima o poi. Eppure questa ragazza suscita degli strani interrogativi in più di un personaggio. Kylo Ren appare allarmato quando sa di Finn e una ragazza su Jakku. Lo stesso avviene con Han, che più di una volta rimane perplesso dalla ragazza. Per non parlare del profondo legame con la Forza, riesce a condizionare uno stormtrooper senza addestramento, riesce a richiamare la spada laser e praticamente battere Kylo Ren sulle nevi della base Starkiller.
Il vecchio cast rimane un piacevole dejavu. Harrison Ford sopraffino come sempre e il suo Han Solo non ha perso lo smalto, tornando ad essere la vecchia canaglia che avevamo lasciato 30 anni fa. Leia, forse, penalizzata un po’ dal doppiaggio italiano che non riesce a conferire quello spessore necessario. C3PO è un cammeo di lusso, per non parlare dell’indimenticabile ammiraglio Ackbar de “Il ritorno dello Jedi”. R2D2 si riattiva solo alla fine del film, riuscendo a far luce sulla scomparsa di Luke. E Mark Hamill? Praticamente l’ultima scena è riservata a lui, in cui basta uno sguardo per far sciogliere chiunque nella sala. La mano robotica che abbassa il cappuccio di un uomo che con un solo sguardo comunica tutto quello che sente, la delusione, la cocente sconfitta ma anche quello che può rappresentare l’ennesima nuova speranza.
Rivedibili solo alcuni personaggi, Poe Dameron, Captain Phasma e il leader supremo Snoke. Poe viene fatto vedere all’inizio per poi farlo ricomparire “outtanowhere” sull’avamposto di Maz Kanata. Captain Phasma, probabilmente verrà riutilizzata meglio nei prossimi due episodi, visto l’uso col contagocce nel film. Il leader Snoke rimane un personaggio intrigante, dopo lo spavento iniziale di un villain gigantesco arriva il sospiro di sollievo sapendo che quello che vediamo è in realtà un ologramma.
Torniamo alla sceneggiatura e ai dialoghi. I dialoghi sono semplici e scorrevoli, non c’è bisogno di dialoghi pesanti e ricchi, in fin dei conti, Il risveglio della Forza, doveva essere il capito introduttivo di questa nuova trilogia. Le risposte arriveranno dopo e i buchi di sceneggiatura sono voluti. Non si può spiegare tutti gli eventi degli ultimi trent’anni in due ore. Appesantirebbe il film, non per nulla esistono i libri (pubblicati a breve da Multiplayer in Italia) che andranno a colmare il gap tra Episodio VI e VII. Non per nulla Abrams e Kasdan si sono ispirati a quell’EU che Disney ha deciso di rendere fuori continuity. La maschera di Kylo Ren sembra una citazione aperta a Darth Revan mentre la scelta di far cadere il figlio di Han e Leia nel lato oscuro ricorda la storia di Jacen Solo che diventa Darth Caedus.
Anche qui, molti lo paragonano ad un remake, in realtà è semplicemente una serie di citazioni. La scacchiera del Millenium Falcon, il droide da addestramento, tutto fanno emergere in realtà il fanboy che è in Abrams. Apprezzabile e promossa a pieni voti la volontà di ridurre la CGI all’osso ricreando le razze aliene dal vivo. Si abbandonano le scelte della trilogia prequel per tornare ad una visione simile a quella della trilogia classica. Idea perfetta, lo stesso vale anche per il design di alcune scenografie. Per non parlare degli star destroyer e della starkiller base che ricorda lo stile visionario-futuristico tipico degli anni ’70.
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La scelta di far morire Han Solo è decisamente perfetta. Ricordiamo come lo stesso Ford e Kasdan volessero far morire il personaggio entro Episodio V-VI ma Lucas si fosse opposto strenuamente. Ma ora Lucas non c’è più e Han può morire, per mano del figlio tormentato che, come il nonno prima di lui, aveva tradito le persone che amava. Non prima di aver accarezzato il volto del figlio, con tutto l’amore che un padre può avere verso la propria prole, nonostante le delusioni e la tristezza che gli hanno causato. Probabilmente l’omicidio del padre sarà il leitmotiv del prossimo episodio. Un colpo di scena inaspettato ma funzionale alla storia. La connessione di Leia con la Forza è rappresentato dal tremito che sente alla morte di Han e all’inesorabile caduta del figlio Ben verso il Lato Oscuro.
La scena finale è di quelle fantastiche. Rey è la nuova pilota del Falcon con Chewbacca al suo fianco. Luke è tornato alla ricerca del primo tempio Jedi. In attesa, magari, di una nuova speranza.