Lesson of the Evil – storia di sangue e disciplina – RECENSIONE

Pubblicato il 10 Dicembre 2015 alle 15:15

Da Star Comics l’inquietante opera dall’omonimo romanzo di Yusuke Kishi

Bisogna fare qualunque cosa per riportare gli studenti sulla retta via.

La sezione 4 del secondo anno del liceo privato Machida è composta da studenti problematici. L’irrispettoso Naruse, lo sfacciato Ayami, il sarcastico Keno, Masashiko vittima di bullismo e Kato e Sasaki i suoi persecutori, più un quartetto di ragazze bellissime ma intoccabili. In quanto a bizzarria non scherza nemmeno il corpo docenti. Tra un insegnante di ginnastica che sembra un teppista e un professore di matematica soprannominato robot, basterebbe una piccola scintilla per scatenare l’inferno.

Proprio per evitare che la situazione degeneri, il preside affida la classe a Seiji Hasumi, professore d’inglese molto stimato. Giovane affascinante e dotato di grande intelligenza, Seiji accetta l’incarico come una sorta di missione con l’intento di plasmare la classe ideale. Il suo motto è quando i bambini fanno un passo falso se riusciamo a raddrizzarli con il bastone e la carota in futuro ci ringrazieranno sicuramente.

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Appena arrivato con astuzia e classe riesce a risolvere un caso spinoso di molestie sessuali ai danni di Miya, una delle ragazze più particolari della sezione. In realtà il “lavoro” di rieducazione di Seiji è solo all’inizio: ci sono un alunno e un suo collega vittime di bullismo da salvare. Fin qui tutto chiaro, pulito e scorrevole. Ma Lesson of the Evil nasconde una verità scomoda e inquietante di cui sono imbevute già le prime due pagine del prologo che anticipano uno scenario di sangue e violenza.

Quando è di buonumore Seiji fischietta un motivetto del Moritat da L’opera da tre soldi di Bertolt Brecht e Kurt Weill. Ciò che lo infastidisce viene estirpato alla radice: dei corvi lo tormentano? Lui li brucia vivi con i cavi dell’alta tensione; l’abbaiare di un cane al suo passaggio lo infastidisce? Lui non si fa scrupolo nell’avvelenarlo. Perché in Seiji convince un lato malvagio e assetato di sangue che rincorre il suo particolare tipo di vendetta. Un lato in questo primo volume solo accennato, ma che è destinato a svelare le sembianze di un vero predatore che trasformerà la sua classe in una playzone disseminata di trappole mortali.

Lesson of the Evil è un seinen dalle tinte cupe e sordide e una trama matura, adattamento manga del romanzo Aku no Kyoten di Yusuke Kishi che ha ispirato a sua volta il film del 2012 Il canone del male. Nonostante questo primo volume non sia che un assaggio/preludio dell’orrore a venire ha in sé tutte le premesse per affascinare gli appassionati del genere. Seiji è un demone travestito da angelo; un sociopatico intollerante che dietro un dolcissimo sorriso cela un ghigno malvagio.

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Disponibile e dai modi affettati nei confronti dei suoi alunni, una volta nella solitudine della sua stanza si spoglia dei panni del comprensivo prof. “Hasumin” per vestire quelli di un uomo complesso e spregiudicato che tesse la sua losca trama perfezionandola nei minimi dettagli. Se gli scapestrati alunni della sezione 4 credono di aver trovato in lui una sorta di paladino della giustizia, dovranno presto ricredersi: per le aule e i corridoi del liceo Machiba infatti si aggira un mostro!

Essenziali ma puliti i disegni di Eiji Karasuyama ben rispecchiano l’ambiguità del protagonista e la peggio gioventù che lo circonda.

Allacciate le cinture: il meglio del peggio deve ancora arrivare!

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