Sandman Overture n. 5 – RECENSIONE

Pubblicato il 10 Dicembre 2015 alle 11:15

Proseguono le drammatiche vicissitudini del Dio dei Sogni Morfeo alle prese con una catastrofe di proporzioni universali! E non perdete il suo incontro con sua madre nel quinto capitolo di Sandman Overture, la straordinaria opera di Neil Gaiman e J.H. Williams III!

Quando la DC annunciò che l’acclamato Neil Gaiman avrebbe realizzato una miniserie sul Dio dei Sogni Morfeo, a venticinque anni di distanza dalla chiusura del capolavoro Sandman, i fan impazzirono. Sandman, infatti, non è stata una semplice serie a fumetti ma un vero e proprio fenomeno culturale e comunicativo che catturò l’attenzione non solo del comicdom ma anche di affermati scrittori del calibro di Stephen King e di Norman Mailer, senza considerare poi quella degli ambienti post-punk e gothic che reputarono Dream, la splendida Death e gli altri straordinari personaggi della saga alla stregua di modelli di ispirazione.

Sandman si concludeva con il decesso del Dio dei Sogni, sostituito da una nuova, più giovane e meno cupa controparte, e pareva che Neil Gaiman non avesse altro da aggiungere. In realtà non è così e Sandman Overture, la miniserie che segna il ritorno di Neil ai character che l’hanno reso celebre, lo dimostra. La vicenda, tuttavia, si svolge in un periodo che precede l’imprigionamento di Morfeo da parte della setta di occultisti introdotti nel primo mitico albo di Sandman e precisamente nel 1915, in un mondo quindi sconvolto dalla Prima Guerra Mondiale.

Per una serie di circostanze, Morfeo ha scoperto che una stella impazzita si è resa responsabile di una serie incredibile di disastri e l’intera esistenza, composta da innumerevoli dimensioni, rischia di essere totalmente distrutta. In compagnia di un gatto che simboleggia uno dei tanti aspetti della sua personalità e di una bambina chiamata Speranza, Morfeo quindi cerca di trovare una soluzione al dramma incombente. E non sono mancate le tragedie, dal momento che nel numero precedente la piccola Speranza è stata barbaramente uccisa.

Si intuisce che c’è una mente responsabile della situazione e in questa quinta uscita i misteri non sembrano trovare ancora spiegazione. Gaiman, tuttavia, con Sandman Overture approfitta per approfondire alcuni dettagli della vita di Morfeo finora rimasti nell’ombra, imperniati sui suoi genitori. Nello scorso numero lo scrittore britannico ha fatto esordire Tempo, il padre di Morfeo, e ora è la volta di sua madre, l’inquietante Notte, un essere egoista e capriccioso che non pare provare affetto per tutti i suoi figli.

Gaiman si concentra pure su Destino. Gli eventi spingono infatti quest’ultimo ad affrontare il fratello Morfeo a causa di un misterioso vascello che all’improvviso appare nel suo regno. Come al solito, i testi sono valorizzati da un lirismo e da una poesia innegabili e i dialoghi hanno una profondità magistrale che è impossibile ignorare. Sandman Overture è un’opera di alto livello che può essere messa sullo stesso piano della celeberrima serie mensile che contribuì alla nascita della leggendaria linea editoriale Vertigo.

Vanno altresì lodati i disegni dell’eccezionale J.H. Williams III, sebbene il termine disegno sia forse limitativo. Le tavole del penciler sono vere e proprie opere d’arte, abbellite da elementi pittorici, fotografici e computerizzati dalla valenza piacevolmente psichedelica. Ciò che più colpisce è l’impostazione del lay-out. Williams, infatti, organizza le vignette in modo da formare simboli e immagini di vario tipo, sempre però legati a ciò che in quel preciso contento Gaiman sta narrando. Le pagine incentrate sul dialogo tra Morfeo e la madre, per esempio, richiamano la silhouette di una pianta. Quelle su Destino sono concepite alla stregua di un libro che peraltro raffigura una storia parallela inserita nell’ambito di quella principale.

Sandman Overture è pieno di invenzioni di questo tipo e non può assolutamente essere trascurato da un lettore che si ritiene estimatore del fumetto di qualità. In attesa del prossimo, straordinario capitolo conclusivo della miniserie, dunque, è doveroso prendere in considerazione questo albo.

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