Freccia Verde I Cacciatori dal Lungo Arco – Mike Grell – recensione

Pubblicato il 13 Marzo 2011 alle 09:37

Freccia Verde I Cacciatori dal Lungo Arco

Autore: Mike Grell (testi e disegni)
Casa Editrice: Planeta De Agostini
Provenienza: USA
Prezzo: € 11,95, 16,8 x 25,7, pp. 144, col.
Recensione


Quando si discute di Freccia Verde, uno dei personaggi storici della DC Comics, si citano spesso, tra gli autori che hanno reso grande l’eroe, Dennis O’ Neill che, insieme al maestro Neal Adams, realizzò episodi memorabili imperniati sull’arciere in coppia con Lanterna Verde; oppure Brad Meltzer e Kevin Smith che, in tempi più recenti, hanno prodotto run apprezzate da numerosi fans.

Ma c’è un cartoonist che ha scritto storie migliori: Mike Grell. Costui, specie per ciò che concerne la DC, ha svolto un ruolo rilevante nella storia dell’etichetta statunitense. In America lo ricordano specialmente per Warlord, uno dei più grandi serial fantasy del fumetto a stelle e strisce (e spero che Planeta prima o poi lo proponga!), che colpì l’immaginario dei lettori con avventure sword & sorcery (ma non solo) contrassegnate da elevati livelli immaginativi e da un grado di violenza inusuale.

Nel clima di rinnovamento post-Crisis, la DC decise di presentare Freccia Verde in una versione più cupa e realistica rispetto alle precedenti. E Mike Grell, al quale fu affidato il progetto, si rivelò, con il senno di poi, la scelta più azzeccata. Questo perché il serial Green Arrow fu uno dei comic-book più trasgressivi, eversivi e adulti della casa editrice e, pur non essendo in seguito inserito nella divisione Vertigo, non aveva nulla da invidiare ad Animal Man o a Shade The Changing Man, tanto per capirci, considerando le tematiche affrontate: droga, omosessualità, aids, malattie mentali, corruzione, prostituzione e così via.

Il mensile fu anticipato dalla miniserie Green Arrow – The Longbow Hunters, scritta e disegnata da Grell (mentre, invece, il comic-book regolare fu prevalentemente illustrato da Ed Hannigan), in cui Grell descrive un Freccia Verde tormentato; un giustiziere disincantato che si confronta con le pulsioni più oscure dell’animo umano.

Forse suggestionato da certi comics di Frank Miller, specie Daredevil, Grell inserisce Oliver Queen in una complessa e intricata vicenda che lo conduce in contesti e ambientazioni orientali; peraltro inventando un intenso personaggio femminile, Shado, che successivamente si rivelerà importante per le avventure dell’arciere.

I testi sono crudi e secchi, di impostazione hard-boiled ma, come nel caso di Miller, non mancano sequenze prive di testo, basate sull’azione adrenalinica e sulla violenza. E la violenza, peraltro, non è accennata e Grell non si esime dal rappresentarla senza fronzoli. I disegni sono ottimi e a volte l’autore compie interessanti esperimenti pittorici e di tratteggio che rendono visivamente prezioso quello che è senza ombra di dubbio uno dei gioielli della DC Comics anni ottanta.

So che alcuni utenti, a quanto mi risulta, non gradiscono l’attuale serie di Freccia Verde, effettivamente in linea con le tendenze mainstream; ma il personaggio in stile Grell è decisamente differente e, a mio avviso, Freccia Verde – I Cacciatori dal Lungo Arco, merita un tentativo. Di certo piacerà agli estimatori del noir, ai lettori che si fanno avvincere dalle vicende di sicari yakuza o di samurai spietati, dai fans dei film d’azione, magari nipponici. E, più in generale, da coloro che, semplicemente, amano i fumetti ‘for mature readers’. E questo lo è senza tema di smentite. E c’è da augurarsi che Planeta, presto o tardi, stampi anche la serie successiva a questa opera, in modo da far pienamente conoscere ai lettori le capacità di un autore estremo come Mike Grell.


Voto: 8

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