Nessundove – Neil Gaiman, Mike Carey – recensione
Pubblicato il 12 Marzo 2011 alle 16:29
Nessundove
Autori: Mike Carey (testi), Glenn Fabry (disegni)
Casa Editrice: Planeta De Agostini
Provenienza: USA
Prezzo: € 14,95, 16,8 x 25,7, pp. 224, col.
Recensione
La particolarità di Alan Moore, Grant Morrison e Neil Gaiman è quella di essere, più che semplici sceneggiatori, artisti multi-mediali. Infatti, le energie creative dei tre più importanti autori di comics a livello mondiale vengono impiegate in una pletora di progetti (romanzi, performances teatrali, script cinematografici, dischi) che fino a un certo punto rientrano nella specifica categoria dei comics
E Neil Gaiman ne è un valido esempio. Sulla scia del successo di Sandman, infatti, lo scrittore britannico si è costruito una carriera di tutto rispetto come romanziere fantasy e il suo ‘American Gods’, da questo punto di vista, si è rivelato un successo strepitoso. E alcuni anni fa Gaiman ideò anche un serial televisivo, intitolato ‘Neverwhere’, ambientato in una specie di Londra alternativa.
Dal momento che viviamo in un’era globale di sinergie mediatiche e comunicative, Gaiman scrisse inoltre un romanzo dallo stesso titolo, ovviamente imperniato sulle vicende dello sceneggiato. E in seguito, come è facile intuire, la Vertigo ha deciso di pubblicarne una versione a fumetti, in una miniserie di nove numeri chiamata Neil Gaiman’s Neverwhere.
Nel caso specifico, però, Neil non si è occupato dei testi e ha lasciato il compito di scriverli all’amico Mike Carey, amatissimo per i suoi Lucifer e The Unwritten. E quest’ultimo si è concentrato sull’immaginifico mondo creato da Gaiman (ecco perché il nome di Neil è parte integrante del titolo), coadiuvato dall’ottimo penciler Glenn Fabry. Cary ha deciso di utilizzare solo alcuni personaggi e determinate situazioni della serie tv e del romanzo e le ragioni di tali scelte le scoprirete leggendo l’introduzione dello stesso Carey inclusa in questo tp Planeta.
Il protagonista di Neverwhere, Richard Mayhew, è un tipico executive londinese, piuttosto stressato, che trascorre buona parte delle sue giornate in ufficio e che ha una bella fidanzata, per quanto molto volitiva e a tratti esasperante. Si tratta di una vita abitudinaria e, nel complesso, banale. Un giorno, però, decide di aiutare una misteriosa ragazza che si trova nei guai e la sua esistenza prenderà una piega inaspettata.
Lei si chiama Porta e, a quanto afferma, proviene da una metropoli sotterranea, denominata Londra Sotto, un vero e proprio mondo alternativo, differente dal nostro. Implicata in una serie di complesse e pericolose vicissitudini, Richard se ne farà coinvolgere, suo malgrado, per poi scoprire che nella ‘sua’ Londra, nessuno si ricorda più di lui, come se non fosse mai esistito. E la trama si sussegue in una serie di avventure fantasiose, con angeli infidi, straccioni che vivono nei vagoni della metropolitana, sicari letali e un mostro definito Bestia di Londra.
Carey, complessivamente, non stravolge la story-line di Gaiman e realizza un fumetto che si legge con piacere, anche se non certo all’altezza di Lucifer o Crossing Midnight, tanto per citare qualche sua opera, e rimane da chiedersi cosa sarebbe accaduto se fosse stato lo stesso Gaiman a scriverlo. I disegni di Glenn Fabry sono validi e il penciler si trova a suo agio nella rappresentazione di mondi e di ambientazioni immaginifiche, di chiara impronta fantasy, e riesce a caratterizzare ogni personaggio in modo peculiare: Richard è visivamente credibile come uomo timido e insicuro inserito in un universo che non comprende; Porta è decisamente sexy; l’Angelo Islington ha un aspetto androgino e inquietante; la Bestia di Londra pare uscita da un libro di illustrazioni fiabesche. Neverwhere non è un capolavoro ma, in ogni caso, un esempio di buon fumetto fantasy e vale, a mio avviso, un tentativo.
Voto: 7