Aquaman vol. 1: la ristampa della serie di Geoff Johns e Ivan Reis – Recensione

Arriva la ristampa del primo volume di Aquaman, una delle serie più incisive del New52! Geoff Johns e Ivan Reis ci raccontano le drammatiche vicissitudini del sovrano di Atlantide alle prese con mostruose creature sottomarine!

Come tutti sanno, la Lion sta proponendo le serie DC in due modi. Alcune vengono pubblicate negli albi mensili spillati, altre in tp. Diverse collane che fanno parte della prima categoria sono state poi presentate pure in volume, allo scopo di accontentare i lettori che preferiscono quest’ultima versione.

Tra esse va annoverata Aquaman, dedicata a quello che per molti anni è stato considerato un personaggio minore del DCU. Adesso Lion ha deciso di ristampare il primo volume nell’ambito dalla linea New52 Library.

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Si tratta di una decisione lodevole, dal momento che la serie del sovrano di Atlantide è una delle migliori del discusso reboot DC. Come ho già scritto, Aquaman è spesso stato reputato un personaggio di scarsa rilevanza, perlomeno se paragonato ai grossi calibri Superman e Batman.

Creato nel 1941, per molti è una copia del marvelliano Namor che in effetti fu ideato prima, e sebbene le sue storie siano state realizzate da autori di tutto rispetto, ha risentito di tale confronto. Tuttavia, negli anni ottanta scrittori come David Michelinie e Peter David firmarono episodi di grande valore, contrassegnati da atmosfere cupe e luttuose, in ossequio allo stile ‘morte e disperazione’.

La serie New52 dedicata ad Arthur Curry è stata affidata a Geoff Johns, colui che, al pari di Grant Morrison, ha fatto la fortuna della DC e che ha portato la serie di Lanterna Verde a livelli di popolarità mai visti. Johns si era già occupato di Aquaman nelle miniserie Blackest Night e Brightest Day e ora approfondisce alcuni degli elementi in esse introdotti. Aquaman non è più il sovrano del regno sottomarino di Atlantide, poiché la città è affondata (e uno dei misteri fondamentali della serie riguarda l’identità del responsabile del disastro), e vive sulla terra insieme alla sua compagna, la stupenda Principessa Mera.

Johns delinea il ritratto di un uomo tormentato, afflitto dai ricordi del passato, legati in particolare al padre, e dalle insicurezze. L’opinione pubblica, infatti, non nutre stima nei suoi confronti, lo prende in giro e lo considera un eroe di serie b. Qualcosa però cambia quando mostruose creature marine arrivano in superficie e compiono numerose uccisioni. Quali sono le loro finalità? Volente o nolente, Aquaman è costretto ad affrontarle e difendere una comunità che non lo rispetta.

La trama ideata da Johns è mainstream nell’impostazione e Aquaman è un prodotto di intrattenimento; lo scrittore però sfiora il tema importante della lotta per la sopravvivenza, intesa nel senso darwiniano della definizione, e sa umanizzare i personaggi; persino i mostri, in fondo, hanno uno scopo e i loro comportamenti non sono dettati dalla malvagità o dal sadismo. In pratica, i giudizi etici e morali, sembra volerci dire Johns, dipendono dalle prospettive individuali. La storia è intrigante, sebbene un po’ esile, ma costituisce un buon punto di partenza per il comic-book.

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Johns, inoltre, scrive dialoghi intensi, a volte valorizzati da piacevole ironia, e sia il protagonista sia Mera sono abilmente descritti. Ciò che comunque rende Aquaman un gioiello sono i disegni del bravissimo Ivan Reis. Il suo Aquaman è maestoso e carismatico, Mera è sensuale e i terrificanti esseri sottomarini paiono usciti da un b-movie di fantascienza degli anni cinquanta.

Il penciler realizza tavole dettagliate con vignette di ampie dimensioni e non prive di dinamismo. Le matite sono rifinite dall’ottimo Joe Prado che disegna anche il sesto episodio, non facendo rimpiangere Reis. Insomma, Aquaman è da tenere d’occhio e se volete leggere un classico fumetto di supereroi, privo di intellettualismi e di sperimentalismi fini a se stessi, questa è l’occasione ideale.