Multiversity 9: l’epica conclusione, l’inizio della fine o la fine dell’inizio? – RECENSIONE

Pubblicato il 29 Novembre 2015 alle 15:15

Dopo tanta attesa, finalmente arriva anche in italia l’ultimo albo della serie Multiversity, il capolavoro del grande Grant Morrison. Sarà l’inizio della fine o la fine dell’inizio?

E’ risaputo che le cose migliori si fanno aspettare e Multiversity 9, ultimo albo della mini-serie capolavoro di Grant Morrison, ne è un esempio lampante. Dopo il primo numero ed una serie di sette one-shoot dedicati alle varie terre, finalmente tutti i vari pezzi  di  puzzle lanciati e sparsi dall’autore si compongono in un’unica e meravigliosa immagine, degna  dei migliori quadri esposti al Louvre. Con questi piccoli capolavori, Morrison ci offre più volte spunti di riflessione e ci contagia con un germe pericoloso e combattutissimo in quest’epoca: la libertà di pensiero e l’uso delle proprie capacità di giudizio. Chi ci salverà?

Il grande mosaico del Multiverso

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Ridurre un’opera con una trama del genere in poche righe è cosa veramente difficile, poichè il mosaico frammentato della narrazione si chiude meravigliosamente una volta letto l’albo. Il lettore viene completamente stordito durante la lettura, per poi essere colpito e svegliato bruscamente da una luce di verità che ci mostra l’immagine completa in tutta la sua stupenda interezza e complessità.

La meravigliosa abilità di Morrison sta proprio nel rendere le cose dannatamente complicate prima di rivelarle in tutta la loro complessa semplicità, facendosi prima maledire dal lettore per poi ricevere dallo stesso una standing ovation  che non si può evitare di fare. Il germe citato sopra entra così dentro di noi in maniera diretta e nessuna difesa immunitaria è capace di contrastarlo. Meraviglia.

L’inizio della fine

L’opera conclusiva si apre con il Superdemone Infernale che si esprime in rima, che su Terra-13 viene accusato di blasfemia da delle guardie armate che agiscono nel nome di Vlad. Insieme ad altre strane versioni di supereroi, analizzano i nemici usciti dal cubo di Sivana Nero. Buoni o cattivi, la fine accomuna tutti.

La scena si sposta ora sui Dottor Sivana, i quali coordinano un attacco a Terra-13 della Blood League, versione alternativa “vampirizzata” della Justice League appartenente a Terra-42. L’attacco viene sventato però dai Marvel (protagonisti di Multiversity 5). Una versione di Sivana si dirige quindi su Terra-18, il mondo Western: le crisi però sono imminenti su tutti i mondi, è in arrivo “una conclusione che non finisce mai ma continua ad arrivare”.

Solo gli eroi richiamati nei vari numeri dalle terre parallele e riuniti nella Casa degli Eroi possono tentare di sventare la minaccia. La situazione si complica però quando il computer intelligente Harbinger viene attaccato dalla “macchina infernale”e quindi dalla Cerchia.

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La situazione già critica nella Casa degli Eroi viene complicata  una volta scoperto che i mini-eroi di Terra-42 sono delle spie e cavie per gli esperimenti del nemico (come sospettato in Multiversity 6). Fortunatamente, il Batman con l’armatura robotica di terra-17 ha il fumetto con la mappa di tutti gli universi ed un barlume di speranza illumina gli occhi degli eroi.

Il Supergiudice

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Finalmente, su Terra-8, le vicende aperte nel primo numero stanno per concludersi. Ritroviamo quindi vari personaggi apparsi nel primo numero come Capitan Carrot ed il Superman di colore, nonchè Nix Uton (il Supergiudice) controllato dalla Cerchia, che preannuncia l’arrivo della stessa ed imminenti disgrazie per tutte le terre.

E mentre il combattimento tra il Supergiudice e gli eroi (molti ispirati alla casa concorrente) imperversa, la scimmia Stubbs rivela il piano di Nix Uton: l’ultimo dei Monitor ha si acconsentito alle richieste della Cerchia aprendo i vari portali per entrare nel Multiverso, ma così facendo ha ribaltato il trionfo dei nemici riunendo una squadra formidabile di supereroi.

E proprio nella Casa degli Eroi, tramite la mappa portata da Batman di Terra-17 ad Harbinger (nel frattempo salvata dalla trionfante entrata in scena dei Marvel) si fa in modo di aprire tutti i cubi transmetrici e di sintonizzare quindi tutti i mondi del Multiverso. Ora, dalla Casa degli Eroi, è possibile raggiungere ogni situazione di Crisi.

Tornando su Terra-8, la situazione viene sbloccata da Red Racer, il quale leggendo i vari fumetti (che hanno un ruolo fisico importantissimo in tutta la serie) intuisce la completa situazione ed i vari attacchi alle Terre. Recluta così in poco tempo un esercito di velocisti scarlatti (e da questa scena, realizzata meravigliosamente da  Reis & Prado, Morrison sottolinea il proprio amore per Flash) che riesce a liberare Nix e sconfiggere la Cerchia, arrivata subito dopo la liberazione del Supergiudice.

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La Cerchia è finalmente sconfitta, ma lo stesso non si può dire del vero problema: l’organizzazione è infatti controllata da qualcuno e l’unico modo per saperne di più è spostarsi su Terra-7, lì dove tutto è iniziato. Ed è proprio qui che il gruppo di eroi guidato dal Superman di colore incontra il vero artefice di tutto: la “Mano Vuota”, una potente entità che afferma di aver valutato, tramite questa esperienza, l’innocuità di tutti gli eroi del Multiverso.

La Mano Vuota annuncia inoltre che la Cerchia sta ultimando la creazione della “Macchina dell’Oblio” e terribili minacce sembrano prossime ad incombere sulle varie Terre. Prima di scacciare tutti gli eroi, la stessa entità annuncia la distruzione del Multiverso-2. Il futuro si prospetta tutt’altro che roseo…

La situazione è comunque (per ora) risolta e gli eroi vengono riportati da Harbinger al quartier generale, dove Superman informa tutti gli altri della situazione. Una nuova minaccia sembra delinearsi nel futuro di tutti, ma ora  le terre sono collegate tra loro e, uniti, si può affrontare qualsiasi pericolo: prende così vita “L’Operazione Giustizia Incarnata”.

Con la premessa quindi di vederla in futuro in azione, l’albo si conclude col ringraziamento di tutti gli eroi a Nix Uton, per poi tornare su Terra-0 dove il ragazzo del primo numero apre finalmente la porta.

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La fine dell’inizio

Come ogni opera di Morrison che si rispetti, il lettore si ritrova alla fine dell’opera con un pugno di mosche in mano (nessun finale chiuso) e la contrastante sensazione di pienezza data da una lettura completamente soddisfacente. Se si aggiunge poi l’incontrollabile ansia dovuta all’attesa dell’annunciato seguito della serie Multiversity TOO (dove probabilmente ci imbatteremo nelle minacce incompiute in questa serie), il quadro generale della situazione è completato.

Tornando all’albo di per sè, è soltanto l’ultima pietra preziosa incastonata in un girocollo che, ora che è stato finalmente completato, brilla di luce propria ed è destinato ad essere esposto nei musei più prestigiosi come un pezzo dal valore inestimabile. Supportato da una meravigliosa realizzazione grafica, il genio di Morrison ha preso forma in maniera perfetta ed è entrato impetuosamente nelle nostre menti.

Il messaggio è chiaro: abbiamo anche noi milioni di Terre parallele in testa, sfruttiamole. E stiamo attenti a chiudere i passaggi ai vari pericoli…consigli d’oro nell’epoca in cui viviamo.

Toc toc, chi sta bussando, ora…alla vostra porta!?

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