Echo vol. 4 – Collider – Terry Moore – recensione
Pubblicato il 9 Marzo 2011 alle 16:06
Echo – Collider
Autore: Terry Moore (testi e disegni)
Casa Editrice: Free Books
Provenienza: USA
Prezzo: € 12,90, 17 x 26, pp. 104, b/n
Recensione
Giunge al quarto volume Echo, splendido serial di Terry Moore, autore di Strangers In Paradise, pubblicato in America dall’etichetta indipendente Abstract Studio e tradotto in Italia da Free Books, imperniato sulle intricate e appassionanti vicissitudini di Julie Martin, ricoperta, in seguito a un incidente nel deserto del Nevada, da una lega atomica che ingloba lo spirito della defunta scienziata che l’ha inventata, Annie.
In compagnia del ranger Dillon, boyfriend di Annie, Julie si confronta con organizzazioni scientifico-militari senza scrupoli, agenti dei servizi segreti e un inquietante vecchio che si autodefinisce l’Omega con la preoccupante tendenza a lasciarsi alle spalle una scia di cadaveri. Tramite Echo, Moore ha svolto un’acuta analisi della corruzione del potere politico ed economico e dell’impulso guerrafondaio dei vertici governativi statunitensi.
Ma Echo è anche uno stupendo mystery, ricco di suspense ed angoscia, e questo tp, in particolare, che include i nn. 16-20 del comic-book originale, a mio avviso il migliore finora uscito, rappresenta una decisa virata di tono nella story-line, considerando i numerosi cliffhanger. La situazione della stessa Julie si modifica e la lega atomica, composta dalla cosiddetta sostanza Phi, le conferisce particolari doti; ma non è detto che la bella protagonista ne sia entusiasta.
L’agente Ivy Raven, d’altro canto, che fino a questo momento era sulle sue tracce, inizia a ricoprire un ruolo più rilevante nella narrazione e le sue motivazioni subiscono alcuni importanti e significativi mutamenti. Moore, inoltre, finalmente ci rivela la natura della sostanza Phi, con collegamenti complessi che richiamano le teorie einsteiniane, la fisica quantistica e la matematica, prova della versatilità della sua ispirazione.
L’atmosfera delle storie, comunque, si fa più tesa e intrisa di paranoia, in linea con le suggestioni cospiratorie di telefilm stile X-Files e, del resto, Echo è un riuscito mix di science-fiction e spy story. E non mancano elementi thriller e noir e stavolta, infatti, i morti si sprecheranno e tali avvenimenti non potranno non spiazzare il lettore.
Uno dei punti di forza di Terry Moore è rappresentato dai dialoghi: intensi, mai banali, ben impostati, di chiara matrice cinematografica o televisiva (e il fumetto sarebbe un successone se venisse adattato per il piccolo schermo), ma non privi di ironia, quando è necessaria. L’altra dote di Moore, e in questa quarta uscita ne abbiamo la conferma, è la sapiente alternanza di momenti all action, pieni di pathos e azione adrenalinica, e altri più pacati, tranquilli e riflessivi.
Non si possono non citare i disegni. Moore sa caratterizzare in maniera personale ogni personaggio, a cominciare dall’avvenente Julie, senza trascurare gli altri componenti del cast; ma si trova a suo agio anche nella rappresentazione grafica dei vasti paesaggi dell’entroterra statunitense che simboleggiano, metaforicamente, il senso di minaccia opprimente che permea il serial; e lo stesso vale per i cadaveri sfigurati, le mostruosità o i trip onirici presenti nella trama.
Echo è indubbiamente una delle più valide proposte editoriali in circolazione e dovrebbe essere letto sia da coloro che a suo tempo hanno amato Strangers In Paradise, sia da quei lettori che, per esempio, apprezzano la linea Vertigo, dato che l’opera di Terry Moore non ha niente da invidiare a certi comic-book della divisione adulta della DC Comics. E un fumetto di tale livello avrebbe meritato un packaging migliore. Quello della Free Books, sinceramente, non mi pare che gli renda giustizia. Pazienza.
Voto: 8