Batman n.42, la conclusione di Gioco Finale – RECENSIONE

Pubblicato il 11 Novembre 2015 alle 11:15

Scontro decisivo tra Batman e Joker per la salvezza di Gotham City, nel cruento epilogo di Gioco Finale ! Scopriamo inoltre la vera identità e le intenzioni del nuovo Anarky, mentre Dick Grayson ed Helena Bertinelli dovranno vedersela con il loro enigmatico capo: Minosse !

Il primo antologico Lion dedicato al Cavaliere Oscuro arriva a un punto di svolta, visto che in questo numero tutte le storyline delle tre serie ospitate nel mensile giungono a conclusione, appena in tempo per venire sconquassate da Convergence, l’evento che rimetterà in discussione tutte le principali testate dell’universo Dc.

Prima di allora, il Batman del duo Scott Snyder/Greg Capullo dovrà affrontare una delle battaglie più cruente ed epocali di sempre con la sua nemesi per eccellenza: il Joker ! Questa volta il Pagliaccio del Crimine sembra essere diventato quasi immortale, grazie a una speciale sostanza rigenerante chiamata “dionesio”, che non solo gli ha rigenerato la faccia ( scarnificata nel primo numero del Detective Comics New 52 ), ma gli ha donato anche più forza, agilità e probabilmente una prospettiva di vita decisamente più lunga del normale….

Joker_Capullo

Se già in Morte della Famiglia Snyder ci aveva presentato una versione inquietante e machiavellica del folle Clown, in Gioco Finale prova nuovamente ad alzare il tiro, com’è solito fare con tutti i villain che ha voluto coinvolgere nelle sue storie. E’ chiaro infatti che lo scrittore non si accontenta di una banale zuffa tra eroe e criminale, per cui architetta sempre lunghi e complessi story-arc, con battaglie estenuanti e molto impegnative per l’Uomo Pipistrello, sia a livello fisico che psicologico. Con Joker in particolare si diverte a mettere in luce le sue doti da sadico manipolatore, insinuando il dubbio persino sulla sua umanità, come se in realtà fosse molto di più di un maniaco omicida, ma piuttosto la personificazione stessa del male, responsabile di tutte le più grandi tragedie che hanno afflitto Gotham fin dalla sua nascita.

Questo ovviamente porta lo scontro ad un livello sempre più alto, non solo per la posta in gioco, visto che tutta Gotham City è stata infettata da un virus che ha trasformato i suoi abitanti in zombie senza cervello dal ghigno agghiacciante, ma anche per l’epicità e la crudezza con il quale viene rappresentato. Batman e Joker ormai sono diventati due simboli, due autentiche icone che non smetteranno mai di combattere, in quanto rappresentano l’ordine e il caos, le regole e l’anarchia, il bene e il male, e nessuno dei due esisterebbe ( o avrebbe ragione di esistere ) senza l’altro.

Joker_EndGame

Snyder enfatizza e porta allo stremo questo dualismo, presentando quella che avrebbe tutte le carte in regola per essere la sfida definitiva tra i due, ma sappiamo appunto che la loro guerra non si concluderà mai davvero, e non a caso il finale di questa saga è molto aperto, con più di un interrogativo lasciato in sospeso, in parte volutamente e in parte per via di una voglia eccessiva di strafare da parte di Snyder. Spesso infatti lo scrittore tende ad inanellare tanti elementi e colpi di scena durante il racconto, in maniera anche avvincente, ma senza poi svilupparli o fornirne una spiegazione troppo chiara, per cui a volte si ha l’impressione che abbia voluto fare il passo più lungo della gamba, per cercare a tutti i costi la trovata a effetto, ma poi non sia in grado di tirare le fila del discorso e rimettere a posto perfettamente tutti i pezzi del puzzle che ha costruito.

Nel complesso comunque Gioco Finale è una saga ben riuscita, con un buon ritmo e un buon livello di suspance dall’inizio alla fine, che riesce a mantenere quasi tutte le premesse iniziali ( a differenza di Morte della Famiglia ), senza dilungarsi eccessivamente come Anno Zero, per cui al momento si può considerare lo story-arc migliore della coppia Snyder/Capullo, dopo La notte dei Gufi. A proposito dei disegni, Capullo ormai è sempre una garanzia e un valore aggiunto per la storia, grazie al suo stile inconfondibile e di grande impatto, particolarmente incisivo quando si tratta di raffigurare freak mostruosi o la crudezza di un combattimento, che in questo caso non risparmierà nessuno dei contendenti !

Batman-Endgame

Due parole, infine, anche sulle altre serie presenti in questo antologico, ovvero Detective Comics e Grayson. Nella prima si conclude lo story-arc di Anarky, firmato dal nuovo team regolare composto da Brian Buccellato e Francis Manapul, già fautori del fortunato rilancio di Flash nel nuovo universo Dc. La loro rivisitazione dell’ambiguo personaggio creato da Alan Grant e Norm Breyfogle sembra possedere le stesse caratteristiche e motivazioni di fondo del suo predecessore e quella carica eversiva che per certi versi lo accomunava al V di V for Vendetta, ma alla fine scopriremo che non tutto è come appare….

Buccellato gioca proprio sulla natura poco chiara delle azioni insurrezionaliste di Anarky, spesso mosse da scopi nobili ma eccessive nei metodi, tanto da diventare pericolose, per cui il character non è mai stato annoverato tra i villain ma nemmeno tra gli eroi di Gotham City. Questa sua posizione ambigua è stata sfruttata dallo scrittore di Detective Comics per mischiare le carte in tavola e creare un gioco di specchi che celerà torbidi segreti e drammatiche verità, strettamente collegate anche a un certo Cappellaio Matto

DC_40_BatAnarky

Benché nel complesso si tratti di una trama abbastanza convenzionale per il Cavaliere Oscuro, sia come tematiche che come impostazione, Anarky si dimostra una saga convincente, che riesce a miscelare sapientemente elementi di thriller, azione e dramma, con una trama scorrevole e incalzante, impreziosita dalle splendide tavole di Manapul. Il talentuoso artista filippino ha un tratto molto caratteristico e subito riconoscibile, proprio come quello di Capullo, con il quale condivide anche una forte potenza visiva, abbinata ad una costruzione della tavola originale e creativa, e una particolare tecnica di colorazione digitale mista ad acquerello, calda e soffusa.

Grayson invece è la nuova serie in assolo del primo Robin ed ex-Nightwing Dick Grayson, che dopo essere stato smascherato e creduto morto in Forever Evil lavora sotto copertura nella potente agenzia di spionaggio Spyral, potenzialmente molto pericolosa in quanto a conoscenza delle identità segrete di quasi tutti i supereroi. In questo numero la serie arriverà ad un punto di svolta, visto che l’enigmatico superiore di Dick, Minosse, svelerà finalmente le sue vere intenzioni e si metterà contro l’intera organizzazione.

grayson__new52

Tim Seeley e Tom King, i due scrittori, impostano questo nuovo corso dell’ex Ragazzo Meraviglia come una vera e propria spy-story alla 007, adrenalinica e con un pizzico d’ironia, senza troppe maschere o costumi attillati. Lo stesso Dick ormai lavora sempre a volto scoperto, anche perché “occultato” da un avanzato congegno di Spyral che non ne permette il riconoscimento, e lo stesso vale per la sua collega Helena Bertinelli, qui solo agente segreto e non ancora Cacciatrice/eroina.

Si tratta quindi di una serie atipica rispetto a tutte le altre di stampo prettamente supereroistico di casa Dc, ma resta comunque una lettura piacevole e divertente, anche se s’inizia a sentire un po’ la mancanza di atmosfere più urbane e legate all’universo batmaniano, di cui Dick è sempre stato un esimio esponente. Mikel Janin ai disegni ha un tratto molto pulito e preciso, apprezzabile nel complesso, ma alla lunga un po’ piatto e ripetitivo, in quanto tende a non variare più di tanto pose, inquadrature ed espressioni. Il suo Dick Grayson sembra più che altro un bambolotto palestrato, buono forse per ammiccare al sempre crescente numero di lettrici, ma un po’ troppo povero di espressività e carisma.

Grayson-8

In conclusione, questa bat-testata della Lion si conferma il punto di riferimento principale per quanto riguarda le pubblicazioni del Cavaliere Oscuro qui in Italia, benché anche Eternal sull’altro antologico abbia la sua importanza. La qualità media delle storie si attesta su un buon livello e si spera che rimanga tale anche dopo gli stravolgimenti di Convergence, benché la tiepida accoglienza ricevuta oltreoceano e la repentina marcia indietro da parte della Dc non facciano ben sperare….

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