Mandrake, arriva Il primo mago della storia dei comics – RECENSIONE
Pubblicato il 8 Novembre 2015 alle 11:15
Chi è il protagonista del nuovo numero di Superfumetti? Il primo mago della storia dei comics, l’unico e solo Mandrake, creato dal maestro Lee Falk! Non perdete due straordinarie avventure illustrate dal grande Phil Davis!
La collana Superfumetti di Mondadori Comics si sta concentrando su numerosi personaggi italiani e non, spaziando tra i generi. Questa nona uscita è dedicata a un character fondamentale della letteratura disegnata, Mandrake, il primo mago mai apparso in una striscia. Creato dal maestro Lee Falk, ebbe subito un successo strepitoso, grazie all’inventiva delle trame e ai disegni di artisti del calibro di Phil Davis, forse il più famoso tra i vari penciler che ne hanno illustrato le gesta.
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Mandrake ha un’importanza innegabile anche perché, come ho scritto, si tratta del primo mago della storia dei comics e in un certo qual modo, facendo le debite proporzioni, i vari stregoni apparsi negli albi americani gli devono tutti qualcosa. E’ certamente così per il Zatara della DC che con i suoi baffetti e il cappello a cilindro si richiama palesemente a Mandrake; e pure per il marvelliano Dr. Strange di Lee e Ditko (e anche in questo caso i tratti somatici dei due eroi sono simili).
Affiancato dal servitore Lothar, Mandrake è al centro di avventure dai toni fantasiosi e immaginifici, spesso ambientati in terre esotiche e misteriose, che risentono dell’influenza del cinema dell’epoca. Di conseguenza, nelle storie narrate da Lee Falk si possono rilevare influenze fantasy e mystery e a volte elementi tipici dell’horror, filtrati dalle convenzioni della narrativa pulp dell’epoca.
In questo albo avrete modo di leggere due storie rappresentative della lunga e gloriosa esistenza editoriale di Mandrake. La prima, ‘Nelle Spire del Cobra’, è incentrata sulla lotta senza esclusione di colpo tra il nostro eroe e il perfido Cobra, sua classica nemesi. Quest’ultimo è anch’egli un mago, tuttavia malvagio e intenzionato a conquistare il mondo. Prende di mira uno scienziato e la sua bella figlia per ragioni che saranno spiegate nel corso della trama e spetterà a Mandrake e a Lothar ostacolarlo.
La seconda, ‘Il Mago dello Sport’, è ambientata in un contesto meno fantastico ed è contrassegnata da atmosfere più ironiche. Le storie sono ancora oggi coinvolgenti, sebbene vadano analizzate secondo lo zeitgeist degli anni trenta e possono risultare ingenue. Non ci sono istanze politically correct: il fedele Lothar, per esempio, è un nero stereotipato e occupa una posizione subalterna rispetto a quella dell’eroe principale. Lo stesso dicasi per le donne, tutte riconducibili ai canoni delle bellezze hollywoodiane. Sono ingenue bisognose di protezione oppure vipere losche e infide.
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I disegni di Phil Davis sono splendidi. Considerando che le storie erano concepite per i quotidiani e per il formato striscia, bisogna ammettere che le vignette sono incredibilmente accurate con sfondi dettagliati di notevole impatto visivo. Basta osservare le tavole ambientate nelle regioni desolate in cui si nasconde il Cobra, in intimidenti sotterranei e nei laboratori segreti per accorgersene.
La caratterizzazione dei personaggi è sopraffina e quelli femminili, in particolare, hanno elegante sensualità, accennata ma sempre percepibile. Insomma, se volete scoprire o riscoprire un classico del fumetto mondiale non lasciatevi sfuggire questo albo.