Recensione: Batman Arkham Asylum – Edizione Assoluta
Pubblicato il 2 Marzo 2011 alle 16:25
Batman Arkham Asylum – Edizione Assoluta
Autori: Grant Morrison (testi), Dave McKean (disegni)
Casa editrice: Planeta De Agostini
Provenienza: USA
Prezzo: € 25,00, 21,2 x 32, pp. 288, col.
Ho scritto in altre occasioni che, dal punto di vista degli autori, Batman è un personaggio fortunato, considerando che autentici geni della letteratura disegnata si sono occupati, in diversi momenti, del giustiziere vestito da pipistrello: per esempio, Alan Moore; Frank Miller; Neil Gaiman. E le loro opere sono a tutt’oggi annoverate tra le pietre miliari del fumetto americano e mondiale.
E, naturalmente, a questi nomi si deve aggiungere quello di Grant Morrison. Attualmente lo scrittore scozzese, dopo aver deliziato i fans con la sua gestione del mensile Batman, e aver realizzato gioielli come Batman & Robin e il recentissimo Batman Inc., è uno degli scrittori più apprezzati e seguiti dal pubblico.
Tuttavia, Grant non è un novellino, per ciò che concerne Bats. La story-line intitolata ‘Gothic’, pubblicata nell’antologico Legends of The Dark Knight, è senza dubbio uno dei suoi migliori esiti creativi. Ma c’è anche un’altra opera. Un capolavoro indiscusso. Un volume passato alla storia dei comics: Arkham Asylum.
Da anni si discute se il fumetto, in quanto forma espressiva, possa o no essere considerato arte. La mia posizione è equilibrata; nel senso che, a mio avviso, esistono fumetti di mero intrattenimento, realizzati magari benissimo, ma niente di più. E ce ne sono, però, altri che certamente sono il risultato di uno dei più nobili impulsi dell’animo umano, e cioè l’Arte. E Arkham Asylum è tra questi.
Chi ancora non ha avuto modo di leggerlo, troverà un giustiziere diverso dall’eroe sicuro di sé ideato da Morrison in Batman o in JLA. Quello di Arkham è un pazzo. Un complessato sconvolto dal trauma che ha distrutto la sua infanzia: l’omicidio dei genitori. Un uomo tormentato che, sottoposto a una sessione di libere associazioni, crolla dopo pochi secondi. Uno schizzinoso che si ritrae indignato quando Joker gli palpa il sedere e che si becca, peraltro, accuse neanche tanto velate di omosessualità. In poche parole: un malato da rinchiudere.
E il Joker, consapevole di ciò, architetta un piano terribile. Il suo scopo è quello di costringere il suo acerrimo nemico ad entrare di sua volontà nel manicomio Arkham, per confrontarsi con la sua follia, analizzare la sua stessa natura di supereroe e affrontare le proprie repressioni. Joker e Batman sono uguali (questa è la tesi di Grant): ognuno è l’immagine distorta dell’altro. E lo stesso vale per i villains che si trovano nell’istituto.
La struttura narrativa è complessa. Perché anche il passato gioca un ruolo cruciale nella storia. Mentre seguiamo Batman nei labirintici, oscuri corridoi del centro di igiene mentale, Morrison racconta le vicende di Amadeus Arkham, colui che a suo tempo aveva fatto costruire il manicomio, pure lui impazzito a causa di un trauma, simile a quelli che hanno distrutto la psiche di Batman e del Joker.
Non mancano le citazioni: la favola di Alice di Lewis Carroll (una delle chiavi di lettura dell’opera); gli orrori di Lovecraft; la sensibilità gotica; il teatro di Peter Brook; l’occultismo di Aleister Crowley; la psicoanalisi di Sigmund Freud; la psicopatologia di Krafft-Ebing; le concezioni temporali della fisica quantistica.
E, parlando di arte, i dipinti di Dave McKean lo sono al cento per cento e l’artista realizza un autentico tour de force visivo utilizzando lo stile delle cover di Sandman, caratterizzato da una straordinaria miscellanea di suggestioni (espressionismo, astrattismo, iperrealismo), con inserti fotografici e altri tratteggiati. I personaggi sono visivamente sconcertanti: il Joker è agghiacciante (in origine indossava un corpetto di pizzo stile Madonna ma la DC impose un cambiamento!); Batman è una figura oscura e indefinibile; Amadeus Arkham un vecchio spettrale; il Cappellaio Matto un pedofilo che esprime tutta la sua viziosità; Killer Croc ributtante; e così via.
L’edizione Absolute di Arkham Asylum è ben realizzata ed è corredata dalla sceneggiatura di Morrison, con tanto di note dell’autore (e leggendole si avrà l’ennesima dimostrazione della levatura culturale dello scrittore). A mio modo di vedere, questa è la migliore storia di Batman mai realizzata. E merita il massimo dei voti.
Voto: 9