Recensione: The Five Star Stories vol. 1 (di 12) – Mamoru Nagano
Pubblicato il 28 Febbraio 2011 alle 12:02
The Five Star Stories vol. 1 (di 12)
Autore: Mamoru Nagano.
Casa editrice: Flashbook Edizioni
Provenienza: Giappone.
Prezzo: 7,50 Euro.
Note: 168 pagine, brossurato con sovracopertina, b/n e colore (inserto iniziale in carta patinata); al momento i volumi sono 12, ma ne è stato annunciato un tredicesimo prossimamente.
L’edizione italiana di The Five Star Stories è in effetti un piccolo evento editoriale, in quanto atteso per oltre vent’anni causa il veto stesso dell’autore a cederne i diritti di pubblicazione all’estero, ora finalmente caduto; da evento qual è ha suscitato diverse aspettative, mandando in fibrillazione molti siti on-line di appassionati, non ultimo lo stesso MangaForever che ne ha dedicato ampio spazio, con un’intervista a Cristian Posocco, direttore editoriale di Flashbook, o a riviste del settore come il catalogo per fumetterie Mega del distributore Alastor, che ha offerto diversi articoli di approfondimento nei numeri precedenti l’uscita del primo volume alla fine dell’anno scorso.
Rimandando quindi allo speciale di MangaForever per ogni delucidazione su adattamento e traduzioni, argomento molto spinoso che per anni è stato proprio uno dei motivi fondamentali del veto di Mamoru Nagano, rimane comunque da affrontare la sontuosa, iper-dettagliata e iper-complessa space-opera che fa di Five Star Stories la grande saga che è.
La vicenda è ambientata in un lontanissimo, nel tempo e nello spazio (probabilmente in un’altra dimensione), ammasso stellare denominato Joker, comprendente a sua volta cinque Soli, le cinque “stelle” del titolo, di cui uno in realtà orbitante attorno a una cometa (Easterr, Westerr, Southernd, Nourth e gli astri vaganti di Stantt), nei quali sono situati centinaia di pianeti abitati; l’arco narrativo coperto è vastissimo, della durata di migliaia di anni, durante i quali i diversi capitoli della saga si concentrano sugli avvenimenti più importanti della guerra combattuta dall’imperatore Amaterasu per conquistare e pacificare l’intero sistema.
Senza svelare troppo sull’antefatto, che grazie ad un interessante artificio narrativo introduce questo primo volume e dà l’avvio alla saga, e sulle motivazioni che hanno portato alla costruzione dei giganteschi automi, i Mortar Headd (o Cavalieri Elettrici), protagonisti delle diverse battaglie, è invece decisamente più importante soffermarsi su chi li deve guidare; l’enorme potenza dei robot, capaci di movimenti alla velocità della luce, può essere gestita solo da individui dalle capacità sovrumane (i Cavalieri o Headdliner), che interagiscono con loro grazie alle fatime, giovani ragazze ottenute dall’ingegneria genetica (dei computer viventi in pratica), in grado di processare l’elevatissimo numero di informazioni necessarie per guidare gli enormi mezzi.
Proprio loro infatti sono tra i principali protagonisti di questo primo volume, che vede l’approssimarsi di una importantissima cerimonia sul pianeta Addler del sistema Easterr, quella appunto dell’assegnazione di due “fatima” molto speciali, perchè costruite dal più geniale scienziato di quel quadrante, Chrome Balansh; Klotho e Lachesis, questo il loro nome, sono quindi bramate da governanti, potentati e cavalieri di tutta quella regione spaziale, ma il Re di Addler, il malvagio Uber, già progetta di controllare la loro assegnazione imbastendo una serie di intrighi politici, solo l’ambiguo, misterioso e apparentemente giovanissimo (ha solo 109 anni!) Ladius Sopp, costruttore di Mortar Headd, pare sia in grado di sconvolgere completamente tutti i suoi piani (ma come e perché è tutto da scoprire).
Sullo sfondo, una società medievaleggiante ma ultrateconologica, ambigui governanti e subdoli lacchè, ordini cavallereschi misteriosi e temuti, piloti di enormi robot, androidi avanzatissimi con le fattezze di donne bellissime (ma non tute le “fatima” hanno forma umana!) e costruttori di Mortar Headd (i Meister) dall’inventiva sorprendente; tutto questo e molto altro ancora contribuisce a creare un universo vastissimo e affascinante, pervaso da un senso di epicità molto presente lungo tutta la lettura, costituito da centinaia di mondi con strutture sociali e popoli caratterizzati e sviluppati con cura certosina e originalità, come si può già intuire chiaramente anche solo sfogliando le corpose appendici grafiche e testuali presenti nel volume (testimoni del colossale lavoro di preparazione, addirittura maniacale, che ha fatto l’autore).
L’ulteriore merito di Nagano è poi la sua capacità nel gestire tutti questi elementi con una narrazione vivace e ricca di sorprese e colpi di scena, come quello alla fine di questo primo volume o l’altro su cui poggia l’inizio stesso della saga, che senza voler aggiungere troppo per non rovinare il piacere della scoperta al lettore, è una sorta “principio infinito” (tanto per essere criptici e non far capire nulla); molto interessante in tal senso, e proprio tra le appendici finali, la sua intervista, illuminante sia per la simpatia che dimostra, che per l’analisi puntuale alla sua opera, arrivando lui stesso a rilevarne tutti gli aspetti più ostici e pesanti della lettura, e affermando che probabilmente non avrebbe dovuto farne un fumetto ma direttamente un romanzo (e non ha tutti i torti).
Graficamente è forse leggermente meno esaltante che nella parte testuale, almeno per questo primo volume, molto buona nella parte descrittiva dei mecha (non per nulla è stato precedentemente curatore di serie televisive di successo come Z Gundam e Heavy Metal L Gaim per la Sunrise), si perde forse un po’ troppo nei dettagli, stilisticamente sontuosi ma che talvolta rendono incerta la lettura delle inquadrature e delle azioni dei vari personaggi, ai quali si devono aggiungere poi alcune incertezze anatomiche che nel complesso non aiutano di certo (qualche sbavatura nel tratto ancora c’è, ma si spera che migliori nei capitoli successivi).
Abbastanza buona l’edizione Flashbook, oltre a tutti gli accorgimenti voluti dall’autore su nomi, adattamenti, grafica e quant’altro (le onomatopee non sono adattate, il font per i testi è in corsivo per dare quell’idea di lettura più vicina ad un romanzo, la traduzione delle centinaia di nomi di mezzi e personaggi dall’assonanza tutt’altro che chiara e di immediata decifrazione è costata uno sforzo titanico), a cui i diversi speciali in rete daranno ogni utile indicazione, rimane però non proprio all’altezza la carta usata, buona ma non del livello deluxe che da questa collana ci si aspetterebbe; certo, ci sarebbe altrimenti il rischio di aumentare ulteriormente il prezzo che resta comunque abbastanza contenuto e abbordabile per quanto offerto nel complesso al lettore.
Molto buona per fortuna la stampa, l’inserto iniziale a colori su carta patinata, e l’enorme parte testuale senza praticamente errori o refusi (almeno, ad una prima lunga a faticosa lettura); di sicuro un’opera non per tutti i lettori, sconsigliata per chi vuole delle storie mordi e fuggi che si leggono alla svelta, ma non temano tutti gli altri, ci vuole solo un po’ di pazienza e senza accorgersene il fascino dell’intera vicenda renderà meno insormontabili anche i passaggi apparentemente più pesanti.
Paradossalmente non ha fatto in tempo ad uscire questa, comunque pregevolissima, prima edizione italiana in assoluto, che in Giappone la casa editrice Kadokawa ha annunciato una nuova ristampa di tutta l’opera, The Five Star Stories Reboot, per festeggiarne il suo 25mo anniversario; i dodici volumi della vecchia edizione saranno compattati in sette con ovviamente molte più pagine (circa 200), rivedute e corrette con l’aggiunta di materiale inedito (il primo volume è uscito pochi giorni fa in Giappone), ed è inoltre probabile un ulteriore volume inedito con la prosecuzione dell’opera.
Voto: 9