Peep Hole: una pepatissima storia adulta – RECENSIONE
Pubblicato il 2 Novembre 2015 alle 15:15
J-POP presenta Peep Hole: una storia d’amore e sbirciatine
Ti andrebbe bene se io e tu ci svelassimo a vicenda?
Tatsuhiko Kido, è un diciottenne appena trasferitosi in città dalla campagna per frequentare una scuola di specializzazione. Vive in un appartamento all’apparenza normale e la sua vita scorre su binari tranquilli, finché non si accorge di un buco sul muro che collega la sua stanza a quella di una ragazza. Senza quasi volerlo, Kido dà una sbirciatina e con suo grande stupore, prima vede la ragazza seminuda intenta a masturbarsi e poi la stessa sbirciare a sua volta dal buco!
È l’inizio di un incubo a luci rosse. Emiru Ikuno, questo il nome della ragazza, non solo non se la prende per la sbirciatina, ma dopo avergli scattato una foto a tradimento propone a Kido un patto per sbirciarsi a vicenda a giorni alterni.
Sulle prime Kido non le bada, ma poi quando scopre con sgomento che Emiru frequenta la sua stessa classe, volente o nolente “cede” al ricatto per non essere sbugiardato davanti ai suoi compagni. La situazione si complica quando la bellissima e seducente Kotobiki, attira Kido con una scusa a casa del ragazzo e lì finisce quasi per farci l’amore. Emiru, ovviamente è al di là del buco, e osserva la scena di sesso tra i due, arrivando al piacere. Kotobiki comunque non lo scopre, tutta presa com’è dal nascondere un suo personalissimo segreto.
Emiru, dal suo canto, pagherà caro il suo comportamento superficiale e sfrontato: un ragazzo un po’ più grande di lei, infatti approfittando dell’esuberanza della giovane, arriva quasi al punto di usarle violenza. Il volume si chiude con l’ennesima scena di sesso spinta tra Kido e Kotobiki.
Che Peep Hole sia una manga destinato ai ragazzi è più che ovvio. Che l’autore, Wakoh Honna, sia una donna lo è un po’ meno, anche se ai lettori più adulti, come chi vi scrive, non potrà sfuggire la presa in giro sottilissima dell’universo maschile, con un protagonista che si fa mille scrupoli per guardare una donna nuda o per fare sesso, un personaggio che arriva addirittura a tentare uno stupro perché incapace di trattenere gli istinti più bassi, e la rivalsa delle donne, libere nei costumi e nel pensiero, sfacciate e forti.
Quello che potrebbe sembrare solo un semi hentai a tinte voyeuriste, al di là delle tette, di sessi turgidi e situazione scabrose e pruriginose, scava nella psicologia dei protagonisti, sviscerando paure, tabu e ansie represse, puntando alla fine alla riscoperta dell’amore vero, quello che va al di là di un buco oltre cui guardare. In fin dei conti la disinibita Emiru è ancora vergine e ciò la dice lunga sulla reale differenza che intercorre tra l’essere e l’apparire.
L’arte è bellissima. Quasi del tutto incensurate, a parte le zone intime dei personaggi maschili, le scene di sesso e degli spogliarelli al di là del buco di Emiru, con masturbazione annessa, lasceranno i fan del genere sicuramente più che soddisfatti.
È comunque una lettura consigliata a un pubblico maggiorenne, considerata la ruvidezza di alcune situazioni, al limite del torbido. Il tentativo di stupro su tutte.
Solo per fan.