Recensione: DMZ vol. 9 – Missing In Action – Brian Wood
Pubblicato il 27 Febbraio 2011 alle 15:11
DMZ vol. 9 – Missing In Action
Testi: Brian Wood (testi), Rebekah Isaacs, Jim Lee, Fabio Moon, Ryan Kelly, Lee Bermejo, Riccardo Burchielli, Philip Bond, John Paul Leon, Eduardo Risso, Dave Gibbons (disegni)
Casa Editrice: Planeta De Agostini
Provenienza: USA
Prezzo: € 13,95, 16,8 x 25,7, pp. 152, col. e b/n
Continua con successo la corsa editoriale di DMZ, al pari, forse, di Scalped, una delle più dirompenti e sconvolgenti serie Vertigo degli ultimi anni. Le inquietanti vicende di Matty Roth, fotoreporter intrappolato nella cosiddetta DMZ, una zona demilitarizzata di New York, conseguenza di una terribile guerra civile all’interno degli Stati Uniti, hanno appassionato un notevole numero di lettori, grazie ai testi incisivi di Brian Wood e agli ottimi disegni di Riccardo Burchielli.
Questo tp, intitolato ‘Missing In Action’, che include i nn. 50-54 del comic-book originale, è certamente uno dei migliori. Recensendo le uscite precedenti, rilevavo che, a mio modesto parere, Wood stava iniziando a mostrare un po’ la corda e aveva prolungato in maniera eccessiva certe situazioni narrative, senza risolverle compiutamente.
Ma adesso, per fortuna, le cose cambiano e Wood dà una brusca accelerata alla trama, anche se, bisogna puntualizzarlo, non si sa ancora per quale ragione a suo tempo è scoppiata la guerra civile in America e molti misteri rimangono irrisolti. Come sanno bene i fan del serial, la DMZ, dopo le prime, libere elezioni, era governata da Parco Delgado, un populista che, grazie pure all’aiuto di Matty, aveva ottenuto il potere. Lo stesso Matty era rimasto coinvolto, suo malgrado, in una serie di torbide vicende che avevano fortemente compromesso la concezione che aveva di se stesso.
Ora, però, ci troviamo in una nuova, scioccante situazione: Parco Delgado è scomparso; Matty ha perso la sua ragazza; la DMZ si trova in uno stato di caos e confusione persino peggiori di quelli dell’era pre-Delgado, e si parla addirittura dell’esplosione di un congegno nucleare. Lo status quo, insomma, si è radicalmente modificato e Matty è psicologicamente distrutto e qui va lodato Wood, poiché ha svolto un lavoro di analisi impeccabile.
Oltre a ciò, l’autore continua a denunciare, con il pretesto di una trama a tratti sci-fi, il clima di tensione e di psicosi da ‘guerra di civiltà’ dilagante; tanto che, in questo periodo di conflitti globali, molte pagine sembrano prese dalle cronache odierne. Wood si scaglia contro la ‘dottrina Bush’ degli attacchi preventivi; l’avidità delle multinazionali; e, più in generale, l’ansia di controllo del potere politico, comunicativo e militare. Sono discorsi che potrebbero essere definiti anti-americanisti. Ma la critica non regge, considerando che lo scrittore è americano al cento per cento.
Questo tp si segnala per due ulteriori motivi: innanzitutto, i disegni. Burchielli è bravo come al solito e il suo stile è perfetto per le atmosfere strazianti e claustrofobiche dell’opera; inoltre, nel primo episodio del volume, oltre a Riccardo, ci sono molti penciler ospiti. Tra i nomi, Eduardo Risso, Jim Lee, Dave Gibbons e così via. Ognuno di loro si concentra su brevi sequenze che hanno a che fare con i vari personaggi del cast o con luoghi cruciali della story-line.
L’altro motivo di segnalazione è rappresentato, invece, dalla cura editoriale. Noto con piacere che i refusi e gli errori di stampa, che hanno rovinato numerose proposte Planeta, sono di gran lunga diminuiti (ne ho notati pochissimi, in tutta onestà) ed è un fatto positivo che mi premeva segnalare. Nel complesso, ‘Missing In Action’ va considerato uno dei capitoli cardine delle avventure di Matty Roth, fondamentale per comprendere gli sviluppi futuri della storia.
Voto: 8