Recensione: Fables vol. 14 – Streghe
Pubblicato il 26 Febbraio 2011 alle 15:05
Fables vol. 14 – Streghe
Autori: Bill Willingham (testi), Jim Fern, Mark Buckingham, David Lapham (disegni)
Casa Editrice: Planeta De Agostini
Provenienza: USA
Prezzo: € 16,95, 16,8 x 25,7, pp. 192, col.
Man mano che il tempo passa, Fables si sta rivelando uno dei più longevi e amati serial Vertigo, anche se forse non al livello di Sandman o Preacher; tuttavia, le divertenti e appassionanti vicissitudini dei classici personaggi delle fiabe, inseriti in un contesto contemporaneo, con atmosfere dai piacevoli toni fantasy, possono essere considerate tra le migliori proposte della divisione editoriale adulta della DC Comics varata da Karen Berger.
E, in effetti, in vari siti e in diverse riviste che ne parlano, ho letto la definizione ‘serie di punta della Vertigo’, e a riprova della rilevanza del comic-book scritto dal geniale Bill Willingham e disegnato dall’ottimo Mark Buckingham, si devono considerare iniziative editoriali collaterali come la serie spin-off Jack of Fables o le miniserie The Literals e Cinderella.
Questo volume, intitolato ‘Streghe’, che comprende i nn. 86-93 del mensile originale, presenta la storyline successiva al crossover tra Fables, Jack of Fables e The Literals. Nelle uscite precedenti, quindi, l’Avversario, l’apparentemente fragile Geppetto, è stato finalmente sconfitto e tale avvenimento ha modificato i presupposti narrativi che si protraevano da parecchi numeri.
Inoltre, Willigham ha risolto i misteri riguardanti l’enigmatico Kevin Thorne e, per giunta, ha inserito una nuova, affascinante invenzione, quella, cioè, dei Letterali. Ciò non significa che la vita a Favolandia sia tranquilla e che Biancaneve, Luca Wolf, Re Cole e compagnia possano sentirsi al sicuro. E’, infatti, giunta l’ennesima minaccia, quella del cosiddetto Signore Oscuro che, lo si intuisce, darà parecchio filo da torcere alle Fiabe fuggiasche.
Per giunta, un’altra cattiva ritorna in gioco e cioè la terribile Baba Yaga e, come se non bastasse, la comunità magica di Favolandia avrà i suoi grattacapi. I fans di Fables sanno che finora l’inquietante Frau Totenkinder era il capo dei maghi e delle streghe in forza a Favolandia, riuniti nel quartier generale del tredicesimo piano. Ma adesso si fa avanti una pretendente che desidera sostituirsi all’anziana fattucchiera.
Tutti questi elementi, in apparenza scollegati tra loro, costituiscono l’ossatura della trama imbastita da Willingham, sempre in coppia con il penciler Mark Buckingham, tranne che in un paio di episodi illustrati dal bravo Jim Fern e da David Lapham (forse poco adatto al fantasy). Inoltre, lo scrittore inserisce gli Inscatolatori, ulteriore dimostrazione dell’inventiva di Bill.
Tuttavia, il volume, pur valido, mi ha entusiasmato meno del solito e a tratti il ritmo della storia mi è parso lento e macchinoso e ho la sensazione che Willingham, dopo aver concluso le annose questioni in sospeso relative all’Avversario, abbia perso un po’ del suo smalto e, magari spinto dalla DC a causa del successo di vendite del serial, si senta costretto ad allungare il brodo. Insomma, la sensazione che ne ricavo è di una certa stanchezza.
O forse non ho capito nulla e questo tp è semplicemente il preludio a una nuova era narrativa, magari capace di regalarci sensazionali sorprese. Io lo spero. Tuttavia, Fables resta un fumetto da non perdere, malgrado, anche stavolta, Planeta non abbia fatto granché per valorizzarlo e per dargli la cura e l’attenzione che merita. I refusi, tanto per cambiare, sono presenti, e così i molteplici errori di stampa che sembrano essere il marchio di fabbrica degli editori spagnoli. Pazienza.
Voto: 7