Dagli USA: recensione The Flash n. 1-6 – Geoff Johns

Pubblicato il 27 Febbraio 2011 alle 09:55

The Flash n. 1-6
Autori
: Geoff Johns (testi); Francis Manapul, Joel Gomez (disegni); Brian Buccellato (colori).
Casa editrice
: DC Comics.
Provenienza
: USA
Prezzo
: $ 3,99


Il velocista scarlatto è tornato a Central City. É Barry Allen, il Flash della Silver Age, il più amato dai lettori, morto a metà degli anni ’80 durante la maxisaga Crisi sulle Terre Infinite che segnò una svolta epocale nel multiverso DC. Kid Flash, alias Wally West, nipote di Barry, lasciò il costume giallo per quello rosso dello zio e ne raccolse l’eredità diventando il nuovo protettore di Central City mentre Jay Garrick, il primo storico Flash della Golden Age, nonostante l’età avanzata continua ad operare a Keystone City. In seguito ai recenti sconvolgimenti narrati in Final Crisis, Barry Allen è tornato dalla morte per salvare l’amata moglie Iris West e fermare Darkseid, il tiranno del pianeta Apokolips.

Dopo averci riconsegnato il supereroe nelle due miniserie Final Crisis: Rogues’ revenge e The Flash: rebirth, Geoff Johns, da anni sceneggiatore pilastro della DC, firma i testi della nuova serie regolare con una prima storia in sei numeri intitolata Case one: the dastardly death of the Rogues, letteralmente, Caso uno: la vile morte dei Nemici, appellativo quest’ultimo del team composto dagli avversari storici di Flash. E il primo albo si apre proprio con il protagonista alle prese con uno di questi villains, il clownesco Trickster, in un inseguimento ultraspettacolare. Sono trascorsi tanti anni, dunque, ma nulla sembra essere cambiato a Central City, “la città che corre”.

Giustificata la sua lunga assenza come testimone inserito nel programma di protezione, Barry torna al suo posto di analista scientifico del dipartimento di polizia. Se, nei panni di Flash, Barry è l’uomo più veloce del mondo, proprio i suoi impegni di supereroe lo rendono un ritardatario cronico, efficace contraddizione che dà adito ai momenti più comici della narrazione. Ma Barry viene ritenuto anche il “golden boy” della sua sezione e il primo caso che gli capita tra le mani è l’omicidio di uno dei Nemici, apparentemente Mirror Master.

Si tratta invece di Mirror Monarch, membro dei Rinnegati, versione futuristica dei Nemici. Poiché, nel 25° secolo, il perfido prof. Zoom ha corrotto l’eredità di Flash divenendo l’Anti-Flash, i Rinnegati non possono essere altro che una forza di polizia, giunta nel presente per arrestare Barry, reo del futuro omicidio del loro compagno. L’eroe naturalmente rifiuta di credere che possa violare il suo codice d’onore uccidendo qualcuno e si oppone all’arresto affrontando i Rinnegati. Nello scontro s’intromette anche Capitan Boomerang, dotato di nuovi superpoteri in seguito alla misteriosa resurrezione, insieme ad altri undici personaggi DC, nella saga Brightest Day, attualmente in svolgimento.

Come Flash avrà modo di scoprire, i Nemici useranno uno specchio creato dal Mirror Master originale per scatenare i Lord del mondo Mirror, uno dei quali entrerà in comunione con Iris tramutandola in Mirror Mistress. Messo alle strette, Flash sarà costretto ad uccidere lei o Mirror Master ma erroneamente toglierà la vita a Mirror Monarch, rendendosi colpevole di un omicidio inutile. Il supereroe potrebbe prevenire il disastro ma in tutta questa vicenda qualcosa non quadra.

Le impronte di Barry rinvenute sul cadavere gli costano una lavata di testa dai superiori che lo ritengono responsabile di aver inquinato la scena del crimine come un dilettante. Tanto per peggiorare la sua situazione professionale, il nostro eroe decide di riaprire un caso di omicidio ormai archiviato, mossa che indispettisce non poco i suoi colleghi.

La sceneggiatura di Geoff Johns è assolutamente perfetta, tocca tutti i punti fondamentali della mitologia di Flash, sfrutta il successo delle serie tv di C.S.I. per la parte investigativa e cita in modo intelligente Minority report, il racconto fantascientifico di Philip K. Dick riletto da Spielberg per il grande schermo. É una storia che scivola via veloce come il suo protagonista, piacevole, ben equilibrata, punteggiata da accattivanti gag comiche.

I disegni affusolati di Manapul, coadiuvato solo nel secondo numero da Gomez, conferiscono profondità ai personaggi regalandoci, tra gli altri, una Iris adorabile e si adattano in modo mirabile al dinamismo delle rutilanti scene action che si dipanano su tavole costruite con grande perizia. Flash sfreccia letteralmente da una vignetta all’altra, attraverso inquadrature sempre efficaci, trionfando in splash-pages singole e doppie da mozzare il fiato. I colori di Buccellato accarezzano l’occhio con illuminazioni delicate e suggestive e lo stimolano con divertenti cambi cromatici, esplosioni e fasci di luce.

Tra le nuove serie messe in cantiere dalla DC, questa di Flash è sicuramente quella che parte meglio, nelle mani di artisti di razza che, tanto per rispecchiare il supereroe, premono subito sull’acceleratore regalandoci alcune delle più belle pagine a fumetti degli ultimi tempi che rendono il giusto tributo al ritorno di un personaggio mai dimenticato.


Voto: 9

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