Alix vol. 4: Le Legioni Perdute – RECENSIONE
Pubblicato il 21 Ottobre 2015 alle 11:15
Arriva un’altra classica avventura di Alix, l’eroe dell’antica Roma ideato da Jacques Martin! Anche stavolta il coraggioso gallo adottato da un patrizio dovrà sventare un complotto ai danni di Cesare, come scoprirete nel quarto volume della serie proposta da Mondadori Comics!
Come ho avuto modo di scrivere nelle precedenti recensioni, Mondadori Comics ha iniziato a pubblicare le storie di Alix, celebre personaggio del fumetto bd ideato da Jacques Martin, dopo aver tradotto una recente miniserie che lo riproponeva in una versione più attuale. In questa miniserie Alix era un senatore dell’antica Roma coinvolto in vari intrighi ai danni dell’impero. Nelle storie classiche, invece, Alix è adolescente. Anche in questo caso, però, è spesso costretto a sventare complotti contro Cesare, in compagnia del fido amico Enak, un giovane egiziano.
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La presente edizione italiana non segue un ordine cronologico. Dal momento che gli episodi sono autoconclusivi, Mondadori Comics ha deciso di stampare i migliori e più rappresentativi. In questo quarto numero avrete modo di leggere Le Legioni Perdute, originariamente uscito in Francia nel 1965. Uno dei villain ricorrenti della saga di Alix è l’infido Pompeo che cerca in ogni occasione di deporre l’odiato Cesare.
E stavolta l’uomo prova a eliminarlo, architettando un piano molto complesso. Il suo scopo è infatti quello di fomentare la ribellione del popolo gallico, sottomesso dall’imperatore. Nella story-line giocherà un ruolo fondamentale la cosiddetta spada di Brenno. Per una serie di ragioni che scoprirete leggendo il volume, il suo possessore potrebbe diventare il leader della rivolta e ottenere così il potere. Tuttavia, Alix viene a conoscenza della faccenda e rimarrà implicato nei piani del malvagio Garofula, luogotenente di Pompeo.
La vicenda si svolge in parte a Roma e in parte nei territori delle Alpi. Alex, Enak e i loro alleati, infatti, dovranno attraversarli per fermare Pompeo e naturalmente le cose non saranno affatto facili. A complicare poi la situazione si metteranno un clima inclemente, nemici di ogni tipo e persino schiere di lupi famelici.
Martin scrive una buona storia, concentrandosi sugli elementi avventurosi senza trascurare il rigore storico. Bisogna però considerare che si tratta di un’opera concepita negli anni sessanta e qualcuno potrebbe trovarla datata dal punto di vista della scrittura. I dialoghi sono ridondanti e i testi verbosi e sovente didascalici. Tali dettagli appesantiscono la lettura e il ritmo della narrazione risulta lento. Tuttavia, la trama è avvincente e ben costruita.
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Per quanto riguarda i disegni, vale ciò che ho scritto nelle recensioni dei volumi già usciti. Lo stile di Martin è naturalistico, accurato e valorizzato da un’eleganza e una raffinatezza sublimi. Colpiscono soprattutto i particolari certosini di ogni vignetta e l’autore raffigura le ambientazioni romane e alpine con cura sbalorditiva. Nel complesso, Alix è una lettura scacciapensieri nel senso nobile della definizione. Non ci sono tavole dal lay-out dirompente, influssi manga e colori computerizzati. E’ un fumetto tradizionale che va giudicato in base al contesto storico in cui è nato. E, stabilito questo, si può pure stabilire qualcos’altro: che è valido e piacerà agli amanti dell’avventura.