One Piece Pirate Warriors 3: la ciurma di Oda nuovamente in gioco – RECENSIONE
Pubblicato il 13 Ottobre 2015 alle 19:13
La ciurma di cappello di paglia sbarca su PS4 con un titolo decisamente arrembante!
Ricchezza, fama e potere. Un solo uomo è riuscito ad ottenere tutto ciò che si possa desiderare a questo mondo. Era Gold Roger, il “Re dei Pirati”. Le sue parole in punto di morte… spinsero la gente a salpare. – Il mio tesoro? Potete averlo, se solo lo volete… Cercatelo. Ho lasciato tutto in un certo luogo. – Fu così che in tutto il mondo… iniziò la grande “Era della Pirateria”.”
One Piece Pirate Warriors è l’ultimo gioco di One Piece a sbarcare su PS3 e il primo invece per PS4, in esclusiva per le console di casa Sony.
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La storia del manga viene ripresa fedelmente e comincia con Shanks il rosso che dona il suo cappello di paglia a Rufy, che da allora decide che diventerà il re dei Pirati. Sul suo cammino naturalmente troverà vari compagni di avventura che si uniranno alla sua ciurma, come Roronoa Zoro, Usopp, Nami, Chopper e altri.
I capitoli del gioco seguiranno tutta la trama fino ad arrivare a Dressrosa. Potremo impersonare ogni personaggio della ciurma di Rufy, da Zoro a Frankie a Brooke.
La possibilità di scelta della campagna è il vero punto forte del gioco, infatti ci sono varie storie e modalità che permetteranno di poter usare i personaggi secondari alla stregua dei vari protagonisti.
Il Gameplay è quello tipico dei Musou, ovvero orde intere di nemici da far fuori in una mappa più o meno vasta. Alla pari dei vari Dinasty Warrior e affini.
Per ogni capitolo le dinamiche di gioco appaiono ripetitive con delle schiere di nemici, tutti uguali per la cronaca, che si fanno incontro al protagonista che dovrà, a seconda dei casi, conquistare basi nemiche, uccidere capitani fino ad arrivare allo scontro finale con il boss di turno.
I nemici del manga appariranno tutti, avendo così una miriade interminabile di boss e cattivi.
Interessante la funzione di Kizuna Rush, in cui in un determinato periodo di tempo si ha la possibilità di infliggere ai nemici un quantitativo maggiore di danni e richiamare l’aiuto di un alleato con cui si può anche sfruttare un attacco combinato.
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Per quanto riguarda la grafica, si può considerare tranquillamente alla pari con quella dell’anime se non superiore, con un’ottima caratterizzazione dei personaggi principali, nonostante non si possa dire lo stesso dei nemici che appaiono per lo più identici.
I 60 fotogrammi al secondo rendono perfettamente su PS4 e si nota qualche calo di framerate solo in alcuni frangenti, ovvero quando si hanno troppi nemici sullo schermo.
Il gioco dura all’incirca quindici ore se giocata la modalità storia. Considerando poi che ci sono anche campagne secondarie non ci si può che reputare soddisfatti, anche perchè la campagna principale copre ampiamente tutto l’arco narrativo del manga, arrivando quasi ad essere in contemporanea con l’anime televisivo in Giappone e proprio per questo il gioco vanta un finale della saga di Dressrosa scritto apposta per il videogame.
Unico punto a sfavore del gioco è l’impossibilità di rigiocarlo, anche perchè la storia non ha finali alternativi possibili e mancando della possibilità di scontri uno contro uno, alla Naruto per intenderci, lo rende comunque abbastanza monotono e monotematico.