Sex Criminals volume 2, La Quiete dopo la tempesta – RECENSIONE

Pubblicato il 15 Ottobre 2015 alle 11:15

BAO Publishing porta in Italia il secondo volume della spassosissima serie fanta-erotica di Matt Fraction e Chip Zdarsky.

Questo fumetto. Questo c#**% di fumetto! [semi-cit.]

È il fumetto Image che continua ad essere sulla bocca di tutti, nonché una delle serie più effervescenti e dissacranti in circolazione: è Sex Criminals! Scritto da Matt Fraction (Hawkeye, The Immortal Iron Fist) e disegnato da Chip Zdarsky (Howard the duck).

Sì, ma di cosa parla esattamente quest’opera vincitrice di un Eisner Award nel 2014 come miglior nuova serie ? Di sesso (ma va’), certo, ma non quel sesso vuoto, falso, commerciale, dalla battuta facile, sbattuto sulle pagine di un libro o su un grande schermo solo per attirare casalinghe disperate o il pubblico dal facile scandalo; no, Sex Criminals va oltre il sesso, lo prende in mano, ci gioca, ci scherza su e ci costruisce sopra un micro-universo unico nel suo genere.

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Nel primo volume – Un gran bel trucchetto – abbiamo fatto conoscenza della coppia di protagonisti  formata da Suzie e Jon, due ragazzi apparentemente normali accomunati entrambi dalla capacità di poter letteralmente bloccare lo scorrere del tempo al raggiungimento dell’orgasmo. Conosciutisi durante una festa per finanziare la biblioteca di lei, Suzie e Jon intraprendono una relazione intensa e…profonda, che li porterà a scoprire a poco a poco i frammenti della loro personalità e del loro passato.

Suzie è una tipa dolce, fragile, amante della letteratura, spumeggiante e curiosa; da piccola ha sofferto non poco per l’omicidio fortuito del padre avvenuto nella stessa banca in cui ora lavora Jon, e ha sempre visto quel momento di stasi temporale dovuto all’orgasmo come la “Quiete” per eccellenza, una valvola di sfogo per riflettere e sfogare tutta la sua rabbia.

Jon è un impiegato di banca/aspirante attore sognatore e spiritoso, ma anche paranoico, insicuro e affetto da un disturbo ossessivo compulsivo che lo porta a defecare nella pianta del suo odiato boss al lavoro durante il momento di blocco temporale, da lui chiamato “Schizzoland” in onore all’omonimo pornoshop in cui trascorreva ore ed ore durante l’adolescenza.

Tralasciando le infinite possibilità con cui potersi divertire, Suzie e Jon decidono di sfruttare i loro poteri per rapinare banche e salvare dai debiti la biblioteca di Suzie; ma non hanno fatto i conti con la Polizia del Sesso, un gruppo dotato delle loro stesse capacità capeggiato dalla glaciale Myrtle “faccia-da-Kegel” Spurge (“una Tilda Swinton cattiva”) che conosce le loro identità e monitora ogni loro movimento.

Sfuggiti in extremis alla polizia del sesso alla fine del primo volume, in questo secondo dal titolo eloquente “Due piccioncini,una fava” i due innamorati mettono momentaneamente da parte i loro propositi criminosi da novelli Bonny & Clyde e affrontano in maniera matura i loro rispettivi problemi : da Suzie con le sue difficoltà economiche e ginecologiche, a Jon con i suoi continui disturbi psico-fisici e la sua apatia – sottolineata dal colore grigio – che comincia a fargli soffrire la monotonia della vita di coppia.

Nel frattempo irrompono prepotentemente nella storyline due nuovi personaggi: il dottor Robert Rainbow, un giovane intraprendente ed affascinante che a suo modo aiuterà sia Suzie in qualità di sostituto del suo ginecologo, sia Jon in qualità di amico d’infanzia ritrovato ; e Rach, migliore amica di Suzie (già apparsa in qualche vignetta del primo volume) nonché rompiscatole di prima categorie e ragazza dalle vedute molto… aperte.

E la polizia del Sesso? Be’, grazie ai documenti rubati  dopo un’epica battaglia a colpi di dildo giganti nella casa di “faccia da Kegel”  ottenuti da Jon, scopriamo che i due piccioncini non sono gli unici ad essere controllati a causa delle loro capacità. Insieme a loro due, la polizia del Sesso tiene d’occhio anche la professoressa Kincaid, una ex pornostar col nome d’arte di Jazmine St. Cocaine – protagonista indiscussa dei sogni erotici adolescenziali di Jon – che in seguito all’orgasmo sembra dimostrare dei poteri addirittura superiori a quelli di Suzie e Jon.

Dopo l’effetto “sorpresa” e i ritmi serrati con cui il primo volume ha mostrato tutte le potenzialità di Sex Criminals, Matt Fraction getta le basi necessarie per permettere alla serie di intrattenere ancora a lungo e schivare lo spauracchio della ripetitività. In che modo? Semplice : approfondendo ancor più psicologicamente Suzie e Jon, e facendo evolvere il loro rapporto; arricchendo il cast con personaggi accattivanti e funzionali alla trama come Robert Rainbow, Rach, Ana Kincaid e il nuovo psicanalista di Jon; e spargendo qua e là piccole rivelazioni che chiariscono alcuni punti della trama orizzontale.

L’incredibile capacità dell’autore di definire in poche pagine  la personalità e il background dei personaggi tramite flashback e la tecnica della meta-narrazione permette di empatizzare facilmente con le loro storie. Stavolta anche Jon – come Suzie nel primo volume – rompe la Quarta parete rivolgendosi al lettore e commentando in maniera ironica gli eventi presenti e passati; tra questi non si può non citare i suoi trascorsi scolastici, quando la pausa temporale diventava l’unico momento in cui – armato di macchina fotografica- si sentiva libero dalla timidezza, dagli sguardi altrui, dalla paura, in modo da osservare, aspettare, vivere ed innamorarsi della realtà circostante. La Quiete (o Schizzoland se preferite) diventa una sorta di boccata di ossigeno in risposta ad una società contemporanea che viaggia alla velocità della luce e non riconosce più alcuna privacy, ma che paradossalmente allo stesso tempo vede nel sesso un argomento taboo imbarazzante.

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Senza scivolare nel banale porno o proporne una versione patinata o romanzata, il sesso si mostra ancora in maniera esplicita, schietta, spumeggiante ed umoristica, come nella scena in cui il ginecologo  Robert Rainbow presenta a Suzie a mo’di televendita promozionale i diversi metodi anticoncezionali esistenti sul mercato. Ai soliti dialoghi serrati, deliranti, citazionisti ed esilaranti nel loro facile turpiloquio a cui eravamo già abituati dal primo volume, ora si alternano altri più introspettivi e ricercati, come quelli che vedono coinvolti Jon e il suo analista, l’unico che sembra in grado di toccare le corde giuste della sua complessa psicologia.

L’alchimia tra commedia, dramma, l’erotico e il fantastico è talmente perfetta e ben equilibrata che Sex Criminals riesce tanto a non farsi prendere troppo sul serio, quanto ad essere credibile nelle scene più intense. Certo, l’auspicio è che Fraction non abusi troppo della rottura della Quarta parete, quantomeno per non correre  il rischio di privare di emozione e pathos i momenti più drammatici.

La palpabile complicità tra i testi di Fraction e i disegni di Zdarsky rende quasi impossibile capire a chi attribuire il merito per la resa comica delle scene. Emblematica in questo senso è stata la polemica riguardante il recente riconoscimento alla serie dell’ Harvey Award nella categoria “special award for humor” : premio assegnato al solo Zdarsky, ma rifiutato dall’artista canadese a causa della mancata nomina di Fraction, co-creatore della serie.

Riuscendo a non stonare con il contesto da commedia leggera, Zdarsky mostra uno stile morbido e plastico, mutuato da una  pop-art psichedelica simile a quella geniale di David Aja nella serie Hawkeye, scritta proprio da Fraction. La ripetizione di una medesima vignetta muta o le espressioni buffe e surreali dei personaggi contribuiscono ad aumentare l’effetto comico dei testi, per non parlare della maglietta “Don’t worry, be worry.” dell’apatico Jon e dei poster che parodizzano in chiave erotica film celebri, o degli scaffali di una libreria dai nomi improbabili di Analantasy o Schizzseller.

Qualche perplessità rimane per alcuni character design che non riescono ad essere unici o troppo diversificati da quelli dei protagonisti, come dimostra la somiglianza fisica (forse non casuale?) tra Jon e il suo analista. L’uso del colore digitale – pur essendo pesantemente abusato dall’artista – permette di ricreare atmosfere oniriche particolarmente azzeccate, grazie soprattutto ai lampi di flare che caratterizzano i periodi della Quiete. 

Con un ritmo molto più lento e una narrazione ancora più introspettiva rispetto al primo volume, Sex Criminals Volume 2 riesce con leggerezza ed un pizzico di piccantezza a farci addentrare in profondità nella sua realtà dissacrante e delirante in continua espansione. Certo, già questo volume non sembra stupire allo stesso modo del frizzante esordio, ma finché i testi di Fraction continueranno a mettere pepe nelle vite di Suzie e Jon, sarà difficile stancarsi delle loro esuberanti avventure.

Nota di merito finale va ai contenuti speciali presenti alla fine del volume, con consigli sessuali ed interviste del duo Fraction-Zdarsky tutte da ridere.

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