Nausicaä della Valle del Vento, il capolavoro di Hayao Miyazaki – RECENSIONE
Pubblicato il 5 Ottobre 2015 alle 09:44
In concomitanza con la tre giorni cinematografica, ecco a voi la recensione di Nausicaä della Valle del Vento!
Dopo 31 anni, arriva, nei cinema italiani, Nausicaä nella Valle del Vento, secondo lungometraggio animato di Hayao Miyazaki e universalmente considerato uno dei capolavori del maestro giapponese. Correte al cinema oggi o fino al 7 Ottobre!
Dopo una guerra termonucleare, il mondo è ridotto ad una landa desolata, poche comunità di umani si sono salvate e vivono in piccole oasi. Una giungla tossica popolata da mostri minaccia, invece di coprire tutto e spargere i suoi veleni sull’intero pianeta.
Nausicaä è la principessa della Valle del Vento, una piccola comunità che vive isolata, un regno decisamente infimo se paragonato agli altri due vicini, Tolmechia e Pejite.
La pace della Valle verrà minacciata dalla caduta di un aereo tolmechiano e dalla successiva invasione della regina Kushana e dei suoi sudditi. Nausicaä dovrà lanciarsi in un disperato tentativo di fermare i piani della regina che intende bruciare la giungla servendosi di un Guerriero Invincibile, retaggio di un passato ormai dimenticato.
La principessa della Valle, convinta dello sbaglio di Kushana, avendo le prove dell’errore nel caso si bruciasse la giungla, si opporrà aiutata da un giovane nobile di Pejite, Asbel.
Nausicaä è il secondo lungometraggio di Miyazaki (il primo è Lupin III – Il castello di Cagliostro) e arriva nelle sale italiane a 31 anni di distanza dall’uscita in Giappone. Grazie a Lucky Red, l’Italia può riscoprire, con un nuovo doppiaggio, i capolavori del maestro Miyazaki e potremmo dire: finalmente.
La riscoperta, nel nostro paese, è cominciata con “La Città Incantata” continuando con “Il Castello Errante di Howl” e i successivi film. Dopo “Kiki Consegne a Domicilio” e “Il Mio Vicino Totoro”, “Nausicaä” era il passo naturale successivo.
Nausicaä è il prototipo dell’eroina di Miyazaki, la prima di una lunga serie, precursore di Chihiro, Ponyo e tante altre. Un’eroina senza macchia e senza paura, animata dalle migliori intenzioni e senza lati oscuri. La bontà della ragazza è papabile in ogni parte del film, la compassione e l’amore fanno da padrone in un mondo ormai corrotto e allo sbando, dopo una guerra assurda che ha ridotto l’umanità sull’orlo dell’estinzione.
La ragazza è la prima a capire che si può convivere con gli animali della giungla e che probabilmente la Terra potrà tornare, in qualche modo, ad uno stato di equilibrio. Perchè fare la guerra se si può provare a convivere, in qualche modo, fra tutti noi?!
Miyazaki vuole lanciare un messaggio: la brama dell’uomo è una minaccia per il pianeta. Perchè provare a capire il motivo dell’esistenza della giungla quando si può bruciare?! Gli animali sono pericolosi e quindi vanno distrutti per il bene dell’umanità. Sempre parlando di uomini, le comunità sopravvissute preferiscono farsi la guerra tra di loro piuttosto che cercare una soluzione comune. L’assurdità dell’animo umano è uno dei temi preferiti di Miyazaki, un tema che introdurrà anche nelle sue opere successive.
L’unico modo in cui si può tentare di risollevare le sorti di un’umanità sconfitta è l’amore e la possibilità di comprendere la natura che la circonda. L’estremo sacrificio di Nausicaä rappresenta proprio questo, l’amore assoluto per i suoi sudditi e la possibilità di un mondo nuovo, diverso e finalmente in pace. Perchè, dopo mille anni da una guerra che lo ha quasi distrutto, l’uomo continua a combattere contro se stesso?
Le musiche sono ben studiate e ogni scena è resa ancora più vivida proprio grazie ad una colonna sonora magistrale, per quanto riguarda i disegni, che dire? Il disegno presenta il tratto tipico di Miyazaki, già elegante e raffinato 30 anni fa, proprio come al giorno d’oggi. I colori sono pallidi, gli scenari sono ben curati e caratterizzati. Le atmosfere ben ricalcano quelle del manga originale da cui è tratto il film.