Lazarus: quando Il Trono di Spade si fa post-apocalittico – Recensione

Pubblicato il 7 Ottobre 2015 alle 15:15

Panini Comics porta in Italia una delle migliori serie Image in corso di pubblicazione negli Stati Uniti, e lo fa inaugurando il nuovo formato 100% HD. Un edizione di lusso per una storia fuori dal comune firmata Greg Rucka e Michael Lark.

Una storia post-apocalittica ben scritta è quella che riesce ad immaginare un futuro dispotico e inquietante partendo da un presupposto attuale e credibile. E se l’Inghilterra avesse ceduto al fascismo? E se una superinfluenza decimasse il genere umano? E se il mondo fosse un’enorme landa desertica popolata da auto ruggenti e pazzi furiosi?

E se fossero le multinazionali a governare la Terra?

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Dev’essere stata questa la domanda che ha fatto scattare quel qualcosa nella (geniale) testa di Greg Rucka, navigato autore californiano che nel suo curriculum può vantare capolavori indiscussi come Gotham Central, Checkmate e più recentemente il favoloso ciclo su The Punisher: cosa accadrebbe se un domani fossero i colossi dell’economia a decidere le sorti del mondo?

Compra: Lazarus

La risposta è questo Lazarus, nuova serie Image che sbarca in Italia portando con se tutti i consensi ricevuti dalla critica specializzata d’oltreoceano. Protagonista della storia è una ragazza di nome Forever (Eve, per gli amici), una micidiale guerriera dotata di abilità autorigenerative al servizio della famiglia dei Carlyle.

I Carlyle sono una delle più importanti ed influenti dinastie di industriali che si dividono il dominio del mondo. Ogni famiglia ha un Lazarus, un comandante militare/guardia del corpo creato appositamente in laboratorio allo scopo di proteggere gli interessi della propria famiglia. Quello dei Carlyle, però, è un ambiente piuttosto arido in cui crescere.

Nelle vene dei rampolli della casata scorre l’avidità e la brama di potere, e tutti sono pronti a pugnalarsi alle spalle pur di raggiungere i propri propositi. Il solo affetto che Forever riceve dalla sua famiglia è un artificio, un sentimento di facciata che i suoi fratelli (Beth, Steve e i gemelli Jonah e Johanna) dimenticano non appena lei esce dalla stanza.

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E questo atteggiamento è figlio dell’educazione del capofamiglia e leader dell’impero industriale dei Carlyle, Malcolm, che è il primo a fingere amore nei confronti di Eve solo per poterla controllare e manipolare. L’unica persona che prova una certa empatia per lei è Joacquim, il Lazarus della famiglia messicana dei Morray. 

Più che dal filone sci-fi/post-apocalittico Greg Rucka sembra aver preso spunto da colossi della letteratura sia passata che contemporanea: ci sono alcuni punti in comune con la saga fantasy più famosa del momento, quel Trono di Spade che ha reso celebre George R. R. Martin (primo fra tutti l’ambizione cieca che spinge i personaggi, meschini e biechi, e il fatto che tutti agognino il potere assoluto, ma anche il rapporto fra i due gemelli Johan e Johanna che ricorda molto quello di Cersei e suo fratello Jamie) e la love story fra Forever e Joacquim ricorda un po’ quella shakespeariana di Romeo e Giulietta, con i due amanti che rappresentano l’unico punto di incontro fra due famiglie che si odiano.

Ma ovviamente c’è molto più di questo in ballo. Il volume, che raccoglie i primi quattro numeri della serie originale, lascia aperte molte porte per i capitoli che verranno. Dobbiamo ancora scoprire le altre famiglie che governano il mondo, il rapporto di Forever con sua madre e cosa succederà quando il castello di carte di mosse false e tradimenti che i personaggi hanno costruito inevitabilmente crollerà.

Per ora restano le splendide immagini di un Michael Lark in stato di grazia, che infonde alla buona sceneggiatura di Rucka una dinamicità davvero ottima e uno storytelling magistrale, ricco di inquadrature cinematografiche: le brutali scene d’azione sono crude e realistiche, e si alternano a sequenze di dialogo fatte di primi piani alla Sergio Leone durante le quali Rucka caratterizza al meglio tutti i protagonisti della vicenda, offrendo ad ogni personaggio il proprio spazio.

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La storia è ottimamente bilanciata, e un attimo prima che iniziamo a chiederci che fine abbia fatto quel particolare personaggio, ecco che Rucka interrompe la scena per rispondere alla nostra domanda. Ovviamente le abilità dello scrittore erano ben note prima di questo volume, eppure si ha la sensazione che la fiamma di Greg Rucka stia raggiungendo il suo massimo splendore proprio su queste pagine, e ce ne accorgiamo vignetta dopo vignetta, dialogo dopo dialogo.

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Una storia adulta e complessa che si prenderà tutto il tempo necessario per articolarsi ed essere narrata (negli States è uscito da poco il #19) ma che per il sottoscritto vale la pena di seguire fino in fondo. Gli autori sono una garanzia, del resto, e poi Forever, nonostante tutte le sue abilità combattive, è così docile e dolce e assolutamente sola in un oceano di squali.

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