XIII vol. 6, una nuova, intrigante story-line – RECENSIONE
Pubblicato il 3 Ottobre 2015 alle 11:15
Continuano le dirompenti vicissitudini di XIII, la splendida spy story di William Vance e Jean Van Hamme! Il complotto ai danni del Presidente degli Stati Uniti è stato risolto e tutto è bene quel che finisce bene… o no? Scopritelo nel sesto volume di una delle serie di area bd più acclamate di sempre!
XIII, l’acclamata spy story di William Vance e Jean Van Hamme, è senz’altro coinvolgente. Con il pretesto di una vicenda dai toni spionistici non priva di azione, infatti, gli autori hanno descritto la discutibile realtà statunitense manipolata da un potere politico, militare ed economico che non si fa scrupoli di perseguire i propri obiettivi.
Una delle tematiche fondamentali della serie è l’indeterminatezza dell’identità, simboleggiata dal protagonista Steve Rowland, affetto da amnesia e al centro di svariati intrighi e complotti.
Compra: XIII. Per Maria-El Cascador: 6
All’inizio della story-line, il misterioso XIII, come è conosciuto in alcuni ambienti, era ritenuto responsabile dell’uccisione del Presidente USA. Mente di questa complicata macchinazione era la Mangusta, a capo di un’associazione eversiva con pessime intenzioni nei confronti dell’America.
Tuttavia, queste erano solo le premesse della storia ed episodio dopo episodio le cose si sono fatte sempre più imprevedibili e complicate e non sono mancati i colpi di scena.
E in questa sesta uscita di XIII le sorprese non saranno poche. Nel volume precedente, la lunga sequenza incentrata sul complotto ai danni del Presidente è giunta a conclusione e molti enigmi hanno avuto una soluzione. I guai per Steve, però, non sono affatto finiti.
La Mangusta è sparita ma la sua minaccia non è detto che sia stata del tutto debellata. Inoltre, il diabolico Van Hamme introduce una società, la Minerco, che ha molti interessi in alcune zone del Sudamerica tormentate dalla guerra civile. Come ogni compagnia che si rispetti, pone il business sopra ogni cosa e non ha remore sui metodi da adottare.
XIII rimane coinvolto nelle sue trame e scopre di avere forse un passato da rivoluzionario. Un tempo, infatti, lui (oppure un uomo che gli somiglia) era stato un guerrigliero chiamato El Cascador, da molti ritenuto morto, e aveva una moglie. Chi è davvero XIII, dunque? Ritroverà mai la memoria?
Qual è, in definitiva, la sua reale identità? Si reca quindi nella piccola nazione di Costa Verde in compagnia dell’avvenente Jones, sperando di scoprire qualcosa. E va da sé che si metterà in un mare di guai. Per giunta, incrocerà di nuovo la strada della sexy e infida Felicity con conseguenze preoccupanti.
Van Hamme, al di là di un’avventura che fa dell’azione uno degli elementi dominanti, affronta la scottante tematica delle ingerenze statunitensi sulla politica dei paesi sudamericani, evidenziando la corruzione dei militari, degli uomini d’affari, dei finti rivoluzionari che non sempre difendono gli interessi dei popoli e dei trafficanti d’armi.
Scrive testi intensi, con echi di LeCarré e Graham Greene, e allude alla vicende autentiche dei Sandinisti, dello scandalo Iran-Contras, di San Salvador e così via. E non mancano ulteriori colpi di scena. Quando, infatti, la story-line si conclude emerge un nuovo, sconvolgente mistero che, tanto per cambiare, ha a che fare con XIII e le sue origini.
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Dal punto di vista dei disegni, il volume è ottimo. William Vance è accurato e impeccabile come sempre e rappresenta con efficacia i paesaggi naturali del Sudamerica, lo squallore dei locali malfamati, l’allure erotica delle ragazze delle favelas e lo sfarzo delle case dei politicanti. Vale lo stesso per le pagine incentrate sull’azione, le sparatorie e gli inseguimenti, valorizzate da una dinamicità di impostazione quasi cinematografica. Alcune tavole hanno poi un lay-out molto inventivo, differente da quello visto nei numeri precedenti.
In poche parole, XIII è un classico che può piacere non solo agli amanti delle storie di spionaggio o agli estimatori del fumetto di area francofona ma anche a coloro che dai comics cercano semplicemente la qualità. E in XIII la qualità è innegabile.