I migliori anime della stagione estiva 2015 – seconda parte
Pubblicato il 28 Settembre 2015 alle 19:00
Seconda e ultima parte dello speciale dedicato agli anime dell’Estate 2015.
Il più classico
Ushio e Tora è l’adattamento animato del manga sovrannaturale di Kazuhiro Fujita, previsto in 39 episodi che copriranno l’intera saga, prodotto dallo studio MAPPA, per la regia di Satoshi Nishimura. Protagonista è Ushio Aotsuki, un adolescente che vive insieme col padre in un tempio buddista. Un giorno apre casualmente la botola di un vecchio sotterraneo e libera una tigre demoniaca che vi era sigillata lì da ben 500 anni. Il demone è costretto prigioniero da una lancia dalla quale Ushio lo libera con la promessa che la tigre non gli farà del male. Ma il demone si rimangia la parola e si scatena contro il ragazzino. La lancia però trasforma quest’ultimo in un cacciatore di demoni e mette a posto la tigre. Sarà l’inizio di un rapporto tormentato che si consoliderà avventura dopo avventura. Ushio ribattezza il demone Tora, che in realtà si chiama Nagatobimaru, e parte con lui alla ricerca delle sue origini.
Ushio e Tora è sicuramente l’anime più classico della stagione e anche il più concreto. La trama è sviluppata in modo eccellente, nessun dettaglio trascurato, protagonisti e personaggi di contorno tutti perfettamente integrati. Punto di forza dell’anime, di cui peraltro erano già stati prodotti 10 OVA, è lo straordinario rapporto tra Tora e Ushio. Un rapporto che nasce sotto i peggiori auspici, ma che col tempo diventa profondo e imprescindibile. Tora acquista umanità in compagnia di Ushio, e il ragazzo si avvicina al mondo degli Youkai con rispetto e risolutezza. Imperdibile.
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Il più spettacolare
God Eater è l’adattamento animato del videogioco omonimo di genere Sci-fi, in 13 episodi (le puntate 10-13 slittano alla stagione invernale per esigenze produttive) realizzato da Ufotable per la regia di Takayuki Hirao. La trama è ambientata nel futuro 2071, in un mondo controllato dalle Cellule Oracle, che evolute in mostri chiamati Aragami, hanno quasi distruttoa l’intera umanità. Un’organizzazione di nome Fenrir si avvale di armi biologiche speciali, i God Arcs e riunisce una legione di Eroi, i God Eater per distruggere gli Aragami. Protagonista dell’anime è Lenza Utsugi che col suo innato senso della giustizia riesce a gestire il suo God Arc alla perfezione, e senza necessità di training si ritrova nella squadra anti Aragami, capitanata dal carismatico Lindow a cui si aggiunge la misteriosa Alisa.
Niente di originale sotto il sole dal punto di vista della trama, God Eater vince però la fascia della versione animata più spettacolare in una stagione estiva in cui il derp l’ha fatta un po’ da padrone. Grafica spettacolare, colori vividissimi, battaglie e creature mostruose rese perfettamente, è davvero una gioia per gli occhi. Belle musiche di sottofondo, cattura l’attenzione dalla prima scena all’ultima. Adrenalico.
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Il più noir
Ranpo Kitan Game of Laplace è la serie anime in 11 episodi di genere mystery ispirata alle opere dello scrittore di gialli Ranpo Edogawa, prodotta da Lerche per la regia di Seiji Kishi. Protagonista è un ragazzino di nome Kobayashi che si ritrova invischiato in un caso di omicidio avvenuto nella sua classe e che grazie al suo formidabile intuito si ritrova non solo coinvolto nelle indagini, ma riesce a risolvere il caso. Da quel momento in poi diventa una sorta di assistente del detective Akechi, un giovane brillante dal passato oscuro che sarà rivelato in finale di serie. Kobayashi vive per il giallo e i misteri, si sente attratto dal male in modo morboso. Altro protagonista è Hashiba, il miglior amico del protagonista segretamente, ma non troppo, attratto da lui.
Se i casi sono a volte così complicati e strani da lasciare perplessi, Ranpo Kitan è innegabilmente una perla del genere noir, con situazioni al limite del macabro e una regia psichedelica. La rappresentazione dei casi è diversa e originalissima a ogni puntata e l’elemento omoerotico è una chicca per fujoshi. D’altronde tutte le opere di Ranpo Edogawa sono rinomate per la sua ossessione per l’amicizia tra uomini, ritenuta dallo scrittore come la forma più pura d’amore. Protagonisti tutti efficacissimi, l’anime è davvero accattivante.
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Il più eccessivo
Prison School è la versione animata in 12 episodi del manga seinen di Akira Hiramoto, prodotto dallo studio J.C. Staff per la regia di Tsutomu Mitsushima. Le vicende narrate ruotano attorno alle disavventure di un gruppo di ragazzi che frequentano il liceo femminile Hachimitsu, che scoperti a spiare le studentesse nei bagni, vengono puniti con un mese di prigionia e lavori forzati dall’associazione studentesca, pena l’espulsione. È l’inizio di una sorta di sfida psicologica; resistere o arrendersi?
Tra punizioni sadiche, fanservice così eccessivo che sfiora il ridicolo, Prison School è sospeso su un equilibrio labile tra il serio e faceto. Se la serietà professionale contenuta nelle splendide tavole di Hiramoto e la genialità delle gag è innegabile, lo sconfinamento in territorio hentai fa storcere un po’ il naso. Ecco perché l’anime vince la fascia del più eccessivo. Il troppo stroppia, in tutti i sensi.
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Il più intrigante
Rokka no Yuusha è l’adattamento animato di una serie di light novel scritta da Ishio Yamagata e illustrata da Miyagi. In 12 episodi, l’anime di genere sovrannaturale è prodotto dallo studio Passione per la regia di Takeo Takahashi. Narra le vicende degli Eroi dei sei fiori, investiti dalla Dea del Fato del potere di sconfiggere il Dio Demone che minaccia la distruzione dell’umanità. Alla terza rinascita del Dio demone Adlet Mayer, il protagonista maschile dell’anime, che si proclama l’uomo più forte del mondo, dopo aver dimostrato il suo valore viene premiato dalla Dea del simbolo dei Sei Fiori, ma quando tutti gli eroi si radunano, ce n’è uno in più…
Il fantasy, che ricorda nelle atmosfere Rage of Bahamut, è molto ben fatto sia dal punto di vista della trama che dell’animazione. Punti di forza la colonna sonora e la bellissima grafica visiva, nonché l’alone di mistero e incertezza che ammanta tutte le puntate fino all’ultima, che fa l’occhiolino a un sequel. Personaggi ben delineati ed efficaci, su tutti Flamie col suo passato tormentato, la serie è davvero una gradevole sorpresa della stagione. Un fantasy tinto di giallo, molto affascinante.
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Il più inutile
Makura no Danshi è un anime originale di genere romantico scritto da Ayumi Sekine e Yuniko Ayana e prodotto da Earth Star Entertainment. Il corto si compone di 12 episodi della durata di quattro minuti ciascuno, con visuale in prima persona in cui ogni ragazzo conversa con le telespettatrici augurando loro la buonanotte. Inutile dire che vince la fascia dell’anime più inutile della stagione.
A questo link i pagellini della prima parte.