Uniforme giapponese: molto più di una divisa scolastica

Pubblicato il 10 Settembre 2015 alle 15:26

L’uniforme scolastica giapponese non è solo un semplice capo di abbigliamento. È un simbolo. È simbolo di giovinezza, di spensieratezza, di lavoro sodo, di amicizia e speranza per il futuro. Per questo rimane così legata ai cuori degli studenti nipponici anche quando entrano nell’età adulta e le belle e graziose divise sono sostituite da giacca e cravatta.

L’uniforme non è però legata solamente all’animo degli studenti giapponesi – giovani o vecchi che siano. Anche nel mondo e nella cultura occidentale, questo straordinario capo di abbigliamento, così vivace e stravagante nelle sue varietà, è riuscito a far breccia nei cuori e a diventare un vero e proprio simbolo che rimanda inevitabilmente alla cultura del Paese del Sol Levante. Complici dell’espansione di questo fenomeno anche in occidente sono sicuramente gli eroi e le eroine dei nostri anime e manga preferiti, e la cultura dell’inevitabile cosplay che fa sfoggiare anche a noi lo stile dei nostri personaggi più amati.

Prima di iniziare con l’analisi più approfondita dei diversi stili di uniforme scolastica, facciamo un piccolo salto indietro nel tempo, all’epoca in cui le divise serbavano un aspetto molto diverso da quello che ci viene presentato oggi.

La divisa tradizionale giapponese è essenzialmente composta da un’uniforme in stile militare per i maschi e in stile alla marinara per le femmine. Prende spunto dalla moda occidentale acquisita durante l’epoca in cui il Giappone si lascia alle spalle l’isolamento e inizia a integrarsi anche con la nostra cultura.

Per i maschi viene scelto, appunto, lo stile militare che imita l’uniforme dei cadetti prussiani, proprio per sottolineare la forza fisica e mentale di chi la indossa. La forza e l’integrità dell’esercito prussiano è nota a ogni storico.

Per quanto riguarda le femmine, viene scelto il famosissimo modello alla marinara, questa volta prendendo spunto dalla marina britannica. La potenza della flotta inglese è imbattibile in mare tanto quella prussiana in terra.

L’introduzione di questo nuovo stile avviene negli anni Cinquanta circa, con il termine della Seconda Guerra Mondiale, in sostituzione delle uniformi precedenti risalenti all’epoca Meiji. L’uniforme, a quel tempo, comprendeva uno hakama (molto simile al tradizionale kimono) dai colori sobri, indossato sia da maschi che da femmine. L’hakama continuava a essere l’abbigliamento dei letterati, degli scrittori e dei professori anche una volta terminati gli studi. Era un vero e proprio simbolo di cultura e dottrina.

A giorno d’oggi, l’hakama viene indossato come abito formale per cerimonie, oppure per discipline sportive quali le arti marziali.

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In Giappone, l’uniforme assume il nome generalizzato di Seifuku.

Gli studenti giapponesi iniziano a indossare la divisa già all’asilo – di solito solo in quelli privati -, senza distinzioni di colori o stili tra bimbi e bimbe. In questa fase pre-scolastica, l’uniforme è composta da un semplice grembiulino abbinato a un berretto e a una borsa.

img_schooluniform_7-450x600L’uniforme cambia radicalmente stile alle elementari che, ricordiamo, durano un anno in più rispetto al sistema scolastico italiano. Prima delle medie, tuttavia, non sempre le scuole impongono il rigido obbligo dell’uniforme – spesso accade solo negli istituti privati – ma, già a partire dai sei anni, tra gli studenti giapponesi inizia a nascere il gusto di una divisa ben più sofisticata se paragonata ai semplici “grembiulini all’occidentale” o bianchi o neri, con una netta distinzione tra capi di vestiario femminili e maschili.

Quando si passa alle scuole medie (tre anni di durata scolastica), l’uniforme cambia ancora, e viene rimodellata secondo le esigenze stilistiche che comporta un salto di età così radicale.

Alle superiori – tre anni anche qui – le carte in tavola cambiamo nettamente.

Lo stile dell’uniforme non varia solo da istituto a istituto, ma può cambiare e adattarsi anche alle tradizioni delle diverse prefetture e dalle zone geografiche del Giappone.

Per esempio, nell’immagine qui sotto viene rappresentata un’uniforme scolastica tipica della prefettura di Okayama.

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Le temperature in Giappone variano di molto durante il corso dell’anno, e questo ci porta a un altro elemento fondamentale per la nostra analisi: il cambio da divisa invernale a divisa estiva. Se all’inizio dell’estate fa ancora freddo e le temperature sono ancora rigide, è possibile aggiungere una semplice maglia sopra la divisa estiva per tenersi al caldo.

Come già accennato in precedenza, non tutti gli istituti impongono regole rigide e severe nei riguardi dei capi d’abbigliamento da indossare durante le lezioni. Agli asili e alle elementari, in certi casi, non vige nemmeno l’obbligo di una vera e propria divisa scolastica.

Esistono, tuttavia, casi più estremi, in cui ci troviamo davanti a regole ai limiti dell’assurdo per quanto riguarda l’etichetta da tenere in ambiente scolastico. Per esempio, certi istituti vietano ai propri studenti di percorrere il tragitto da casa a scuola con indosso solo il maglione della divisa, poiché dona al ragazzo o alla ragazza un aspetto sciatto e trasandato. In questi casi, si impone sempre l’utilizzo di una giacca che copra la maglia. In altre situazioni, i divieti riguardano gli accessori. Per le ragazze è vietato, quindi, indossare più di un bracciale, o sfoggiare gioielli troppo sfarzosi. Nei casi più estremi le regole vietano anche l’uso dello smalto per le unghie o impongono regole specifiche per quanto riguarda il taglio di capelli!

Questo è dovuto al fatto che, in certe culture, l’espressione di sé e della propria personalità attraverso i capi di vestiario è vietata, soprattutto in un contesto in cui ogni uomo deve essere visto uguale all’altro. Il sistema scolastico giapponese può, nei casi più estremisti, risultare un ottimo esempio di questa concezione.

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(Negozio specializzato solo nella vendita di divise scolastiche e accessori abbinabili.)

 

In certi istituti, fortunatamente, gli obblighi sulle uniformi non sono così rigidi e severi.

In questi casi, soprattutto per quanto riguarda il gusto delle ragazze, gli studenti si divertono a combinare gonne, giacche, borse e accessori per reinventare uno stile unico e super personalizzato. In Giappone esistono ovviamente negozi specializzati e forniti di ogni accessorio più curioso e alla moda, che mettono a disposizione stilisti e consulenti per creare il capo di abbigliamento più adatto alla tua vita scolastica.

Tutto cambia se si è in un istituto privato, dove le regole, come già specificato in precedenza, sono rigidissime.

Anche durante le lezioni di attività fisica gli studenti sono tenuti a indossare un’uniforme uguale per tutti. Questa è composta da una semplice tuta durante la stagione invernale, e da calzoncini corti più una semplice maglietta d’estate.

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Passiamo ora a un’analisi più approfondita riguardo i diversi stili di uniforme scolastica.

Gakuran/Tsume-eri

Uniforme di stile sobrio, è usata soprattutto per gli alunni delle medie e delle superiori.

Rigorosamente di colore nero, si compone di una semplice giacca con colletto rigido rialzato, abbinata a pantaloni dello stesso colore, o a una gonna corta per le femmine.

I bottoni sulla giacca di questa divisa sono solitamente dorati e, in certi casi, il primo di essi può presentare lo stemma dell’istituto in segno di rispetto nei confronti del sistema.

A volte vengono indossate anche delle spille sul colletto, o delle fasce, targhette, per mostrare il rango che lo studente detiene nella classe. Un esempio è il capoclasse che mantiene coordinate le attività degli studenti.

Le scarpe possono essere sia in lucido nero o, nei casi più elastici, anche semplici sneakers o scarpe da ginnastica con colori neutri come bianco o grigio.

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Sailor fuku

Sicuramente la divisa più celebre e famosa non solo in Giappone ma anche a livello internazionale.

La classica divisa alla marinaretta è la più popolare non solo tra le studentesse “reali” ma anche tra quelle protagoniste di anime e manga. Esempi d’obbligo vanno a Sailor Moon e a Haruhi Suzumiya.

Questa uniforme consiste generalmente in un una maglia legata con il classico nodo alla marinara che apre in questo maniera un vistoso fiocco sul petto di chi la indossa. Cravatte o fazzoletti possono essere una delle varianti per il fiocco. Non fatevi però ingannare dal vostro istinto otaku! La gonnella a frange, infatti, non è corta come ci viene mostrata negli anime più osé. Infatti, non deve mai essere più corta di quindici centimetri sopra il ginocchio. Le regole sulla lunghezza della gonna sanno essere molto severe, pena l’espulsione della studentessa! I calzini, di solito di colore bianco o nero, arrivano all’altezza del ginocchio, in modo da avvolgere completamente il polpaccio, ma possono talvolta essere sostituiti da scaldamuscoli o leggins.

La lunghezza delle maniche e la consistenza del tessuto variano a seconda della stagione.

Sicuramente è la divisa più globalmente apprezzata e anche la più personalizzabile. Infatti, se permesso dall’istituto che frequentano, molte ragazze si divertono a decorarla con accessori o ad abbinarne i colori con borse, cravatte e papillon.

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Meno famosi ma degni di nota sono sicuramente anche altri stili di uniforme.

Uno di essi è l’uniforme con la giacca a “blazer”, un capo di abbigliamento simile a un cardigan di cotone con bottoni di metallo.

La giacca è solitamente di colore scuro, accompagnata da un gillet di lana dai colori sobri – o beige o grigio – e accessoriata o con cravatte o con papillon di diversi colori. Anche qui la gonna è simile a quella a frange dello stile marinara, e i calzini lunghi fino al ginocchio sono solitamente di colore scuro.

In alternativa alla giacca a “blazer”, può esserci quella in stile “bolero”.

seifuku_10Giacca e gonna non sono però sempre unite in tutte le divise. Non è raro infatti trovare istituti che fanno portare alle proprie scolare gonne più “all’antica”, che compongono un vero e proprio vestito o a bretella o tutto d’un pezzo.

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Per quanto riguarda gli accessori, le regole in vigore sono decisamente meno rigide rispetto all’uniforme vera e propria. Gli studenti sono più liberi di decorare borse e cartelle con gli accessori che più amano per sfoggiare al massimo la loro personalità. Non succede forse così anche in occidente?

Una delle ultimissime mode giapponesi è la borsa “World Pegasus” trovabile in commercio in un’ampia gamma di colori sgargianti.

Ritornando a una pura analisi culturale, le uniformi scolastiche non sono solo un simbolo nostalgico dei giorni di una giovinezza trascorsa. Diventano anche oggetto di fantasie erotiche, tanto che vengono fornite come accessorio supplementare ai clienti dei famosi love hotel!

Anche le più celebri pop star giapponesi fanno della divisa un proprio simbolo. È d’obbligo citare le popolarissime “AKB48”, un gruppo di idol tutto al femminile, che viene affettuosamente soprannominato il gruppo delle “uniform idols”, data l’enorme varietà di stili che vengono esibiti dalle loro componenti. A loro va il compito non solo di sfoggiare tutta la loro carineria, ma anche di lanciare nuove mode, nuovi accessori, e nuovi stili. Quella della divisa scolastica diventa, in questo modo, una vera e propria industria del fashion.

L’immagine qui sotto ritrae, per esempio, il modello di divisa di una delle AKB48 che ricorda molto lo stile della prefettura di Aomori. Voi quale preferite?

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Fonte: RocketNews24

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