Until Dawn, il videogame a metà strada tra un film thriller e un videogioco action – Recensione
Pubblicato il 5 Settembre 2015 alle 13:30
Resisterai fino all’alba?
Until Dawn è l’ultimo prodotto di Sony Computer Entertainment e ci catapulta in una baita di montagna con dei ragazzi adolescenti che passeranno lì la notte.
Come andrà a finire?
LA STORIA
E’ il Febbraio del 2014. Un gruppo di ragazzi si riunisce in una baita in montagna, casa di due ragazze del gruppo, Annah e Beth, questo il nome delle due ragazze. Dopo uno scherzo decisamente di cattivo gusto le due ragazze scompaiono inspiegabilmente nella notte.
A distanza di un anno dal tragico incidente, Josh, il fratello delle due decide di riunire il gruppo per commemorare le ragazze e provare a divertirsi in memoria delle due ragazze. Fin dall’inizio strani indizi e curiose coincidenze faranno storcere il naso ai protagonisti della storia che si ritroveranno in mezzo ad un turbinio di emozioni, paure e situazioni mortali.
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GAMEPLAY E GRAFICA
Il gioco era stato progettato, originariamente, per PS3 e Playstation Move e si vede. Le meccaniche appaiono un po’ dure e la fluidità e naturalezza dei personaggi stentano a dare il massimo delle potenzialità che potrebbero mostrare.
Naturalmente la grafica non è da buttar via, assolutamente. Eppure a volte sembra un prodotto next-gen, a volte no. I volti dei personaggi sono decisamente dettagliati e il lavoro di motion capture dei protagonisti è davvero ottimo, le espressioni sono fedelissime anche se a volte le animazioni sembrano un po’ legnose.
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Il cast è ottimo, gli attori sono famosi e sulla cresta dell’onda, Brett Dalton (Ward di Agents of Shield), Hayden Panettiere, Rami Malek (Mr Robot) e altri. Gli ambienti sono molto ricchi e dettagliati, la foresta, il sanatorio, le miniere e lo chalet di montagna sono ricreati alla perfezione e credibilissimi, così come gli animali selvatici.
LONGEVITA’
Il gioco è diviso in 10 capitoli totali, uno per ogni ora della notte che precede l’alba, ad intervallare ogni capitolo ci sarà un colloquio con un inquietante psicologo che vi sottoporrà ad una seduta per capire le decisioni prese durante lo sviluppo del gioco, inoltre prima di cominciare ogni nuova parte del gioco ci sarà una specie di recap che vi mostrerà gli avvenimenti salienti fino a quel punto.
Qualcuno conosce l’effetto farfalla?
Si dice che il minimo battito d’ali di una farfalla sia in grado di provocare un uragano dall’altra parte del mondo.
Ed è da questo che dipenderà la storia che giocherete. Ad ogni decisione che prenderete la trama cambierà scatenando effetti a catena con cui, volontariamente o no, deciderete di condannare un protagonista a morte certa. Ed è proprio questo che rende il gioco estremamente rigiocabile e longevo.
In sè la storia dura 10 ore eppure potrete rigiocarlo con molte combinazioni possibili, salvando tutti i componenti o rimanendo con uno solo a sopravvivere.
Ad aiutarvi nelle possibili scelte avrete degli indizi lungo il percorso, come i totem indiani che troverete e che vi introdurranno i possibili eventi, random, ma senza spiegarmi secondo quali scelte avverranno.