Vivo nella tua ombra vol. 1, uno shojo dalle tinte fosche – Recensione manga
Pubblicato il 1 Settembre 2015 alle 15:45
Da Planet Manga il nuovo shojo di Hina Sakurada, storia profonda e tormentata
“Chi comincia ad amare deve essere pronto a soffrire.”
Kikuyoshi ha perso la madre in tenera età: la donna ha fatto da scudo con il suo corpo per proteggere il figlio da un’automobile, morendo sul colpo. Da quel momento Kiku sente gravare su di sé lo scrupolo per aver provocato la morte della madre, della quale custodisce gelosamente un anellino legato a una catenina che porta al collo.
Il bambino rischia di finire in un orfanotrofio, ma la sorella della madre, caldeggiata dall’affetto istantaneo che la figlia Kingyo prova nei confronti del cuginetto, lo prende a vivere con la sua famiglia. Sebbene titubante e restio a lasciarsi andare sulle prime, Kikuyoshi nel profondo del suo cuore apprezza l’interesse e l’affetto dimostratogli dalla zia e soprattutto dalla cugina Kingyo.
Kingyo bella e solare, dai corti capelli argentati e occhi enormi dorati, giorno dopo giorno aiuta il fratellino acquisito a superare il dolore della perdita, avvolgendolo tra le sue braccia e colmandolo del suo immenso affetto. Kiku col tempo si apre agli altri, stringendo amicizia soprattutto col compagno di scuola Goro, nonché amico di Kingyo. Sembra andare tutto per il meglio; l’idillio perfetto di una famiglia felice, ma dentro Kiku covano le fiamme di un incendio futuro.
L’affetto che Kingyo dona al giovane non fa che maturare in lui una sorta di dipendenza dalla sorella che nel tempo assume caratteri sempre più inquietanti fino a sconfinare nel morboso. Kiku è attratto sessualmente dalla sorella acquisita e comincia a fantasticare amplessi, a sviluppare una profonda gelosia, arrivando persino a rubarle le mutandine.
Goro, innamorato a sua volta di Kingyo, nutre nei confronti di Kiku un sentimento contrastante, che oscilla tra l’odio e l’affetto. Se, infatti, il giovane detesta alcuni atteggiamenti dell’amico, è innegabilmente affascinato dall’alone di mistero e pericolo di cui è avvolto.
Il prologo con cui si apre l’opera è profeta di un destino avverso che spingerà Goro e Kiku a incontrarsi, dieci anni dopo i fatti narrati nel manga, alla ricerca di un confronto definitivo sul male che Kiku ha fatto a Kingyo.
Hina Sakurada, rinomata mangaka per le sue opere un po’ trasversali nelle quali abbondano le situazioni ambigue e i personaggi controversi, con Vivo nella tua ombra non smentisce la sua fama. L’intero volume è impregnato di atmosfere, scene e personaggi enigmatici, nonché di un erotismo a volte sconvolgente. L’autrice riesce a rendere perfettamente lo scombussolamento mentale e sensuale del protagonista, la sua lenta, ma inesorabile discesa verso l’abisso che lo inghiottirà.
Una scena su tutte è destinata a colpire il lettore come un pugno allo stomaco, proiettandolo direttamente nella dimensione del morboso: Kiku rovista tra gli assorbenti della sorella acquisita, considerando il nuovo ciclo come una benedizione perché l’ennesimo fallimento di accogliere nel suo grembo il bambino dell’uomo che gliela porterà via.
Troppo amore può stonare, fare male. E l’autrice non si fa scrupolo a seminare qua e là indizi su un epilogo infelice. Kingyo è pura e disinteressata: ama Kiku di un affetto fraterno, ignara della tempesta di emozioni che ha scatenato nel giovane. Goro, l’altro protagonista maschile, sembra fare da ago della bilancia della situazione tra i due amici e sicuramente avrà un peso decisivo nella vicenda.
Vivo nella tua ombra oltre che di una trama piena di sfaccettature e significati si avvale di una notevole arte: i visi dei protagonisti infatti sono fotografie delle loro anime. Occhi sgranati e stellati per descrivere la purezza; occhi stretti e illanguiditi da folte ciglia per descrivere il tormento; occhi piegati all’ingiù per raccontare la riflessione.
Intenso, accattivante, ambiguo. Per chi alle storie tutte rose e fiori preferisce quelle con le spine.