Recensione: Marvel Gold – I Nuovi Mutanti: Caccia Mortale
Pubblicato il 4 Febbraio 2011 alle 10:49
Autori: Chris Claremont (testi), Bill Sienkiewicz, Bob McLeod (disegni)
Casa Editrice: Panini Comics
Provenienza: USA
Prezzo: € 18,00, 17 x 26, pp. 248
Erano i primi anni ottanta. L’editor in chief della Marvel era Jim Shooter, odiato da molti cartoonist per i suoi metodi, a loro dire, dispotici e arroganti. Ed effettivamente in quel periodo numerosi autori storici della Casa delle Idee (Marv Wolfman, Roy Thomas, Gene Colan e tanti altri) l’abbandonarono per andare a lavorare alla concorrente DC. Si può dire ciò che si vuole su Shooter; ma non si può negare che diede spazio a creativi fortemente innovativi per gli standard fumettistici dell’epoca e che vere e proprie pietre miliari dei comics USA furono pubblicate durante la sua gestione: basti pensare ad Uncanny X-Men del duo Claremont/Byrne, ai Fantastic Four sempre di Byrne, al Daredevil di Miller o al Mighty Thor di Simonson, e la lista potrebbe continuare.
Tra i penciler ai quali Shooter offrì un’opportunità ci fu Bill Sienkiewicz, messosi in luce con alcuni episodi di Moon Knight e dei Fantastici Quattro. Caratterizzato, almeno inizialmente, da uno stile adamsiano, nel corso del tempo aveva incominciato a rivelare, nel suo tratto grafico, influssi tipici del design, del fumetto di scuola europea e, soprattutto, della corrente artistica espressionista. Più o meno in quel periodo, gli X-Men, grazie all’impeccabile lavoro del deus ex machina dei mutanti, Chris Claremont, erano diventati il maggior successo commerciale Marvel (specie dopo la storica saga della Fenice Nera) e, chiaramente, la casa editrice era interessata a sfruttare tale fenomeno.
Shooter, però, riteneva risaputo il varo di una seconda serie mensile dei mutanti X e suggerì a Claremont di ideare un serial, collegato sì alle vicende degli Homo Superior, ma imperniato su personaggi diversi. Nacquero i Nuovi Mutanti, gruppo di giovani adolescenti guidati da Charles Xavier e che vivevano avventure parallele a quelle degli X-Men, ovviamente con alcuni collegamenti. Il comic-book, scritto da Claremont e disegnato da Bob McLeod e Sal Buscema, fu accolto favorevolmente; ma le storie in sé erano convenzionali e di certo Chris era più ispirato con le vicende di Ciclope, Wolverine e compagni.
Ma poi giunse Sienkiewicz, per volere dello stesso Shooter. E Claremont, comprendendo di avere a disposizione un penciler particolare, si sbizzarrì scrivendo episodi che sconvolsero i lettori e che ancora oggi sono considerati tra i migliori dei Nuovi Mutanti, nonché della Marvel anni ottanta. Di colpo, la struttura narrativa di Chris, prima lineare, si fa complessa e stratificata, apparentemente confusa, ma in realtà fortemente meditata. E l’autore delinea una serie di vicissitudini visionarie e trasgressive che nessuno, all’epoca, si aspettava.
Basti ragionare sulla sequenza che vede Danielle Moonstar alle prese con il terribile Demone Orso (forse la più famosa) o quella che introduce il pazzesco alieno tecno-organico Warlock. I testi di Claremont sono introspettivi e poetici, ma anche influenzati dalla fantascienza hard e, in parte, dal post-modernismo e ben si adattano ai disegni astratti di un Sienkiewicz ancora propenso a usare inchiostri e chine (e non pennelli, come accadrà, per esempio, in Elektra: Assassin o in Stray Toasters), ma collegato a Klimt, a Picasso, ai cartoons e all’impressionismo, con una costruzione della tavola sperimentale.
Anche i personaggi furono ben caratterizzati visivamente: i membri del Club Infernale sembrano cultori del sadomaso; Danielle Moonstar pare anticipare l’Elektra di Bill; Warlock, a tratti, assomiglia a una mostruosa macchia d’inchiostro; Magik e Magma sono di una bellezza indiscutibile. Per capire la portata rivoluzionaria di Sienkiewicz basta leggere l’annual disegnato da Bob McLeod, inserito nel tp, e intuirete lo shock che i lettori, abituati al tratto di quest’ultimo, provarono seguendo tale run di New Mutants (l’annual, comunque, è carino e introduce la simpatica Lila Cheney!).
Questa è una delle opere più eversive di Chris Claremont e, se non erro, finora era introvabile in Italia (c’era stata solo la pessima edizione della Play Press!) e bene ha fatto Panini Comics a riproporla. Se non avete mai letto questi episodi, non fate l’errore di trascurarli. Fidatevi.
Voto: 8