Recensione: V for Vendetta

Pubblicato il 2 Febbraio 2011 alle 16:06

vforvendettaabsolute001V for Vendetta

Autori: Alan Moore (testi), David Lloyd (disegni)

Casa Editrice: Planeta De Agostini

Provenienza: USA

Prezzo: € 35,00, 21,2 x 32, pp. 400

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Nell’ambito della letteratura disegnata, Alan Moore è senza dubbio uno dei nomi più importanti a livello mondiale (alcuni direbbero il più importante) e basta solo prendere in considerazione opere come Watchmen o From Hell per capirlo e per inserire il geniale scrittore di Northampton ai vertici di una ideale classifica di talenti.

Lo so. Ho scoperto l’acqua calda. E, come ho già avuto modo di scrivere in altre occasioni, è difficile affrontare un discorso su Alan Moore, evitando di scrivere sempre le stesse cose. Ma così è e non temo di ripetermi. Ci ho pensato esaminando questa nuova edizione Absolute di V for Vendetta, altro capolavoro di Alan, certamente non inferiore al Watchmen che gli diede fama e successo.

V for Vendetta, in effetti, fu proposto dalla DC Comics proprio dopo Watchmen; e se molti già avevano intuito che Moore incominciava a considerare, dal punto di vista narrativo, il genere super-eroistico piuttosto limitante, se ne resero conto definitivamente proprio con questo capolavoro. A dire il vero, V for Vendetta era stato pubblicato a puntate, nei primi anni ottanta, in Gran Bretagna, sulla rivista Warrior, quindi prima del coinvolgimento di Alan nelle vicende dei DC heroes; ma era rimasto incompiuto.

I vertici DC, quindi, permisero a Moore e al suo sodale, l’eccezionale disegnatore David Lloyd, di concluderlo. E, anche in questo caso, ci fu un nuovo, incredibile successo. V for Vendetta, bisogna puntualizzarlo, non è certamente facile (ma esistono opere veramente facili del Magus?), talmente pieno com’è di idee, spunti di riflessione e riferimenti letterari e artistici.

L’opera si collega a una tradizione narrativa tipicamente anglosassone: quella della distopia. Partendo dal concetto di utopia di Tommaso Moro, basata sulla delineazione di una società ideale, si ipotizza l’esistenza di un altro tipo di società, in cui non esiste nulla di positivo. In altri termini, è ciò che fecero George Orwell e Aldous Huxley, rispettivamente con ‘1984’ e ‘Brave New World’, in cui descrissero un mondo futuribile imperniato sulla più crudele e spietata dittatura.

Moore, quindi, immagina una Gran Bretagna dominata da un potere fascista (chiara metafora dell’Inghilterra thatcheriana degli anni ottanta) che ormai controlla ogni aspetto della vita umana, utilizzando, oltre a un apparato repressivo di polizia, i mezzi di comunicazione di massa: le trasmissioni radiofoniche sono mera propaganda, gli spettacoli televisivi solo spazzatura che obnubila le coscienze e gli indesiderati (dissidenti, femministe, omosessuali…) sono stati eliminati in campi di concentramento terribilmente simili a quelli nazisti.

In tale contesto fa la sua apparizione il misterioso V, un uomo con il volto coperto da una maschera che riproduce le fattezze dell’anarchico Guy Fawkes, che decide di sfidare il potere e di fomentare una rivoluzione, usando, spesso e volentieri, gli stessi metodi della dittatura. Coadiuvato da una ragazza, Evey, altro character fondamentale della storia, V denuncia e analizza le contraddizioni e le devianze di una società che, per quanto distopica, assomiglia in maniera inquietante, per certi aspetti, alla nostra.

Nei testi di Moore c’è lo spirito sovversivo della pubblicistica punk e underground; stilemi poetici; monologhi interiori di stampo joyciano; spartiti e testi di una canzone da lui scritta per i Bauhaus; non mancano i riferimenti all’occultismo di Aleister Crowley e al satanismo (le pieghe delle coperte del letto di un sacerdote pedofilo formano una stella a cinque punte), accenni a Charles Manson (con la frase ‘sono il diavolo e sono venuto a fare il lavoro del diavolo’), alla musica soul, all’LSD e a una pletora di ispirazioni che è impossibile elencare nell’angusto spazio di una recensione.

David Lloyd, dal canto suo, è perfetto per quella che è forse l’opera più cupa di Alan Moore (ma non priva di speranza) e con i suoi disegni, caratterizzati da incredibili chiaroscuri, impreziosisce ulteriormente V for Vendetta. Questo gioiello era già stato pubblicato da Planeta De Agostini; ma l’attuale nuova edizione è arricchita da disegni inediti e materiale extra di vario tipo che non mancheranno di soddisfare gli estimatori del grande Alan. Da non perdere.

Voto: 9

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