Recensione: Un Brivido Gelido

Pubblicato il 2 Febbraio 2011 alle 11:05

Autori: Jason Starr (testi), Mick Bertilorenzi (disegni)
Casa editrice: Panini Comics
Provenienza: USA
Prezzo: € 14,90, 14 x 27,5, pp. 192


A volte, quando finisco di leggere certi fumetti, ho subito le idee chiare e riesco a stabilire se mi sono piaciuti o no, se sono o meno da considerare validi e così via. In altre occasioni, invece, mi ritrovo con le idee confuse e non sono in grado di dare un giudizio immediato, magari perché gli autori hanno inserito troppi elementi narrativi che mi suscitano perplessità.

Il motivo di tale premessa è dovuto al fatto che Un Brivido Gelido, versione italiana di The Chill, proposto in America dalla Vertigo Crime e pubblicato da Panini Comics, appartiene appunto a quel genere di fumetti che mi lasciano perplesso. Scritto dal romanziere noir Jason Starr (uno dei suoi libri più noti in Italia è ‘Doppio Complotto’), e disegnato da Mick Bertilorenzi, Un Brivido Gelido dovrebbe appartenere, almeno per ciò che presumevo, al genere thriller.

E gli stilemi thriller, in effetti, abbondano. C’è un detective impegnato nella risoluzione di un caso complicato. Ci sono vari poliziotti. Non mancano i serial killer. Insomma, gli ingredienti di un poliziesco degno di questo nome li troverete tutti. Però Starr inserisce anche elementi horror, dal momento che le antiche tradizioni esoteriche celtiche, con richiami al paranormale, rappresentano il materiale narrativo dominante dell’opera.

In un club di New York, tre ragazzi in cerca di avventure notano una splendida ragazza. Il fatto strano è che ognuno di loro la vede in maniera diversa e uno dei tre riesce ad abbordarla e ad andarsene via con lei. Giunti in un luogo appartato, iniziano a fare sesso; ma il ragazzo fa una brutta fine. Il giorno dopo il suo cadavere viene ritrovato. Con la testa mozzata.

Chi è la ragazza? Ha qualcosa a che fare con l’uccisione del giovane? E perché coloro che la incontrano la percepiscono con un aspetto sempre differente? Da dove viene? E che ruolo giocano gli antichi culti prepagani irlandesi in questo incubo? Si può affermare che Starr ha dimostrato, da un lato, originalità di fondo, collegandosi alle leggende mistiche di Irlanda, non sempre utilizzate nella fiction.

D’altro canto, però, il fumetto è anche pieno di banalità e luoghi comuni, sia nei dialoghi sia nella caratterizzazione dei personaggi: il poliziotto è il tipico duro assillato da tormenti interiori; la ragazza la classica bomba sexy perversa; a un certo punto si inserisce nella vicenda un sacerdote che, tanto per cambiare, è un pedofilo, e si continua con innumerevoli cliché. E ovviamente al lettore non vengono risparmiati sangue, violenza, mutilazioni.

Tema principale della storia è il sesso. Concepito in maniera punitiva (in senso cattolico). Sesso che va di pari passo con la morte, tanto che le varie situazioni erotiche presenti nell’opera potrebbero far pensare alle fantasie deviate di un fondamentalista represso.

I disegni di Bertilorenzi sono comunque validi e il penciler dimostra abilità nella rappresentazione grafica dei personaggi e delle varie sequenze, sia quelle più violente, sia quelle più riflessive, a volte con interessanti soluzioni grafiche e un’impostazione della tavola intrigante.

In definitiva, che giudizio dare? La storia in sé non è pessima; ma neanche un capolavoro. E, lo ripeto, rilevo, a mio avviso, troppe cose risapute per gridare al miracolo. E sono più che altro i disegni a spingermi a dare una sufficienza risicata a Un Brivido Gelido.


Voto: 6

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