Recensione: Zorflick 3 – Come essere felici nonostante se stessi
Pubblicato il 1 Febbraio 2011 alle 16:34
Autore: Matteo Freddi.
Casa editrice: Arcadia.
Provenienza: Italia.
Prezzo: 8,00 Euro.
Note: 64 pagine, b/n, carta patinata, formato orizzontale, brossurato.
Matteo Freddi è l’autore di questa simpatica striscia umoristica che parte dal web (la prima è stata pubblicata sul suo blog il 3 agosto 2004), e grazie all’appoggio a realtà editoriali seppur di nicchia ma sempre più consistenti, come l’ultima a cui è approdato Arcadia Edizioni, arriva finalmente sugli scaffali delle fumetterie e librerie di varia.
Il protagonista è Theo, un over trentenne ricalcato abbastanza esplicitamente sull’autore (almeno caratterialmente), che vive da solo col suo peluche Zorflick (che dà il nome alla striscia) e come cast di comprimari ha il suo gruppo di amici; il volume si apre proprio con la prima ventina di pagine dedicate a questi ultimi, impegnati a divertirsi, cercare di fare qualunque cosa pur di non prendersi le loro responsabilità da adulti, e infine rimorchiare uno straccio di ragazza, talvolta in competizione tra loro, talvolta solo con se stessi (cosa che presenta le sue difficoltà, visto il titolo di questo particolare volume), spesso destinati manco a dirlo alla più bruciante disfatta.
Nel complesso queste prime strisce sono abbastanza riuscite, e le battute spesso divertenti, poi a pagina 19 inizia la mini saga che fa il verso a “Io sono leggenda”, con Theo come unico “sopravvissuto” alla non raggiunta età adulta, mentre tutti gli altri sembrano aver messo la testa a posto e essersi presi le loro responsabilità da persone mature; dopo solo quattro pagine si cambia di nuovo registro ed entra in scena il demenziale capoerista brasiliano (pare che la capoeira, la famosa lotta brasiliana camuffata da ballo, attiri parecchio le ragazze), ma dura ancora meno e poi si torna ai comprimari iniziali.
Stacchi a parte tutto sommato fin qui c’è di che divertirsi, magari non è proprio così nella seconda parte, “Full Final Fantasy Fumoffu”, dedicata alle citazioni di film, telefilm, videogiochi, cartoni e quant’altro (come si evince dal titoletto), e forse per questo un po’ meno riuscita, soprattutto se non si colgono i diversi riferimenti “intellettuali” sparsi a piene mani; si parte da film come Giochi Stellari/The Last Starfighter del 1984 (chi se lo ricorda?), arrivando a citazioni subdole da Kenshiro, più palesi dai Masters (I Dominatori dell’Universo dei famosi cartoni e giocattoli degli Anni ’80 della Mattel), passando per Naruto, Pokemon, e chissà quali altre tratte dai giochi di ruolo e videogames.
Va detto però che da una striscia on-line, che non disdegna il non-sense e basata su dei trentenni con la sindrome da peter pan, del citazionismo nerd e otaku è quasi d’obbligo, il problema semmai è che se non sei sulla lunghezza d’onda dell’autore, qualche battuta finisce giocoforza per andare a vuoto.
Chiude in bellezza, in tutti i sensi, “Meg nella psiche maschile”, ovvero l’amica di Theo che in maniera ovviamente surreale finisce proiettata nella testa di un uomo, dove svelerà senza pietà ogni nostro più piccolo e sordido difetto; peccato duri solo 5 pagine e la bellezza di 10 strisce, ma forse, duole dirlo, non c’è null’altro da scoprire, per sviscerare tutta la psiche maschile potrebbero pure bastare (sigh).
L’autore nel complesso sembra mostrare una buona maturità artistica, si possono vedere alcune strisce ancora a matita (comunque buone), arrivando poi gradualmente (ma anche abbastanza velocemente) alla rifinitura perfetta di ogni vignetta, e delle buone idee, che spesso vanno a segno come battute (senza esagerare, ma c’è di che sorridere); rimane da chiarire la cronologia delle strisce e dei volumi, in quanto siamo al terzo, ma a chi volesse malauguratamente cercare i precedenti il catalogo delle Edizioni Arcadia non sarà d’aiuto, in quanto editori solo di quest’ultimo.
Zorflick approda infatti su carta nel 2007 con due volumi, il primo intitolato “Prendila come viene, amico”, che raccoglie alcune delle strisce migliori e una storia inedita, “Mirkuz in Wonderland”, pubblicato dalla Shockdom Edizioni per Fullcomics 2007 a Piacenza, mentre il secondo “Per chi suona la campana”, è uscito invece per l’Associazione Altrove in edizione limitata (150 copie), in occasione di Lucca Comics & Games sempre nel 2007; ne segue un vuoto editoriale a cui solo questo recente volume, uscito per Lucca dell’anno scorso, pare voler rimediare, ma che non poteva non risentire di una certa qual discontinuità narrativa e stilistica (e anche di un’impaginazione non sempre felice, con vignette troppo vicine ai bordi e che cambiano un po’ di formato qui e là).
L’autore paga forse alcune ingenuità che nell’autoproduzione sono anche comprensibili, finendo per proporre un albo che suona in certi punti un po’ troppo autoreferenziale (nonostante alcune note introduttive, comunque utili), il personaggio che dà il nome alla striscia infatti manco vi compare se non di sfuggita in un paio di vignette (!), e non è il solo; alcuni protagonisti possono quindi risultare poco comprensibili, perché magari definiti meglio in precedenza, così come qualche passaggio (gli stacchi tra una saga e l’altra per esempio), che risentono probabilmente della pubblicazione originale in rete, con le sue particolari vicissitudini e periodicità.
Chi già lo seguiva on-line ha quindi abbastanza chiaro il filo del discorso, tutti gli altri, che dovrebbero essere i nuovi lettori (si spera, e si spera anche copiosi), potrebbero sentirsi un po’ fuori posto; fortunatamente le buone idee e le battute ci sono, la mano pure, in definitiva c’è di che ritenersi abbastanza soddisfatti, con buone prospettive per il futuro se verranno mantenute molte di queste premesse.
Voto: 7