Ant-Man 1 , dal fumetto al cinema, dal cinema al fumetto – Recensione
Pubblicato il 2 Settembre 2015 alle 11:15
Chi non vorrebbe avere una seconda occasione?
Scott Lang. Ant-Man. Un ex criminale. Un ex galeotto. Un ex Vendicatore. Un ex membro dei Fantastici Quattro. Ma soprattutto un padre.
E’ questa la premessa con cui partono Nick Spencer e Ramon Rosanas nella nuova serie dedicata al più piccolo fra gli eroi. Un uomo che vuole riavere indietro la sua vita, un eroe che non desidera altro che rimettersi in gioco per dimostrare quanto vale davvero.
Perché sarà anche piccolo, si, ma con un cuore enorme. Un cuore tutto per sua figlia, Cassie, la sua unica ragione di vita, la persona alla quale pensa ogni volta che si trova a dover fare una scelta, giusta o sbagliata che sia.
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La fortuna non ha mai girato per Scott Lang. Un po’ per colpa della sua indole (tende a non voler lottare per le cose che desidera, preferendo la strada più rapida, che il più delle volte non lo porta da nessuna parte), un po’ perché ha sempre preferito tagliare la corda quando le cose si facevano complicate, il secondo Ant-Man non ha mai avuto vita facile durante tutta la sua vita.
E’ finito in galera, ha dovuto affrontare un divorzio, è morto, risorto, e adesso sta cercando di rimettere insieme i pezzi della sua vita. Ma neppure adesso la sfortuna ha smesso di perseguitarlo.
Perchè anche quando quando Tony Stark gli offre un lavoro più che redditizio come capo della sicurezza alle Industrie Stark (lavoro che Ant-Man riuscirà a guadagnarsi superando la concorrenza di altri “supereroi minori” del Marvel Universe), la moglie di Scott gli comunica che ha deciso di trasferirsi a Miami per dare una ventata d’aria fresca alla vita sua e a quella di sua figlia, Cassie Lang (Stature dei Giovani Vendicatori, anche lei morta e risorta) che ha bisogno di una città tranquilla dove godersi l’adolescenza, lontana da tutti i superproblemi che tempestano New York City.
Quindi il nostro eroe si troverà subito davanti ad una scelta cruciale: accettare il lavoro di Stark e continuare la sua vita da supereroe a New York, o seguire sua figlia, la sua unica ragione di vita, nella soleggiata Miami?
L’albo edito da Panini Comics presenta i primi due numeri della serie americana, con il primo episodio che fa da spartiacque fra il passato di Scott Lang e la sua imminente nuova vita in Florida. Nick Spencer (Morning Glories, Ultimate Comics X-Men, Secret Avengers) miscela con maestria umorismo e azione ad un’analisi psicologica approfondita e mai banale dell’uomo dietro la maschera – o, per meglio dire, casco – in grado di diventare piccolo come insetto e impartire ordini alle formiche.
Un uomo pieno d’umorismo, nonostante le difficoltà affrontate durante tutta la sua vita, che non desidera altro che essere un modello per sua figlia, una persona di cui la giovane Cassie possa essere fiera.
E così, durante una lunga, spassosissima scena nella quale un impacciato Scott Lang sempre più a disagio deve affrontare un impegnativo colloquio di lavoro, Nick Spencer inserisce numerosi flashback con lo scopo di presentare il personaggio ai nuovi lettori.
E l’escamotage ovviamente qui riesce in pieno, dato che in una manciata di pagine anche il lettore meno esperto imparerà ad amare il bizzarro, simpatico e spesso un po’ tonto Scott Lang.
Tanto umorismo, quindi, ma anche tantissima sostanza. Lo stile di Ramon Rosanas, che richiama quello di Chris Samnee, è azzeccatissimo per la serie: semplice e cartoonesco, rispecchia perfettamente le atmosfere scanzonate che Spencer ha scelto per la serie.
La costruzione della tavola è sempre impeccabile, lo storytelling fluido e mai impacciato, tanto che già dopo una manciata di tavole diventa difficile immaginare questo fumetto con uno stile grafico differente.
Dopo che avrete letto il primo numero di questa serie, capirete come mai da molti è considerata come una delle migliori produzioni Marvel attualmente in circolazione.
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Come il Devil di Waid e l’Occhio di Falco di Fraction, Ant-Man di Spencer è divertente, intelligente, profonda e piena di trovate geniali (Scott e Cassie che, ridotti alle dimensioni di due formiche, vivono in una casa giocattolo con lo schermo di Iphone al posto di un televisore gigante … Assolutamente geniale e assolutamente esilarante).
Ant-Man a Miami, quindi. Proprietario di una società nuova di zecca che si occupa di sistemi di sicurezza. E alleato di un ex galeotto tutto muscoli con indosso un esoscheletro a forma di orso bruno, per giunta. Ma dal prossimo numero le cose potrebbero cambiare … Dopotutto, la fortuna di Scott Lang non è mai durata tanto.