Skrull Kill Krew, un gruppo di strampalati e inquietanti individui – Recensione
Pubblicato il 3 Agosto 2015 alle 15:20
Che cos’è la Skrull Kill Krew? Un gruppo di strampalati e inquietanti individui che vanno in giro per gli Stati Uniti ammazzando vari alieni nascosti nel nostro pianeta! Di chi è questa folle idea? Di due gentiluomini scozzesi chiamati Morrison e Millar! Non perdete uno dei fumetti più strani della Marvel!
Quando si discute dell’apporto che il geniale Grant Morrison diede alla Marvel si pensa immediatamente alla sua controversa run di New X-Men o alla miniserie Marvel Boy. E se si tira in ballo l’altrettanto geniale Mark Millar si riflette su Ultimates, su Civil War e su qualche altro suo lavoro.
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Ma si tende a dimenticare che nei primi anni novanta i due trasgressivi autori scozzesi avevano già realizzato qualcosa per la Casa delle Idee e cioè Skrull Kill Krew.
Originariamente concepito come albo regolare, il comic-book durò appena cinque numeri. Tuttavia non si tratta di un lavoro trascurabile e alcuni concetti narrativi in esso presenti furono in seguito ripresi e sviluppati da altri scrittori.
L’idea di Skrull Kill Krew nacque in un periodo in cui Morrison cercava di collaborare con etichette diverse dalla DC ma di fatto fu Millar, almeno in principio, a instaurare contatti con la Marvel, convincendo l’editor Tom Breevoort prima e l’allora editor in chief Tom De Falco poi della qualità del progetto.
Bisogna specificare che Skrull Kill Krew si discosta dagli standard narrativi made in Marvel dell’epoca ma non per questo rappresenta una rottura con lo stile della casa editrice. Anzi, Morrison e Millar partono proprio dalla tradizione e dalla magica era sixties di Lee e Kirby per delineare una story-line pazzesca. Tutto ha inizio con il mitico n. 2 di Fantastic Four.
In quell’albo furono introdotti i mutaforma Skrull, gli alieni dall’istinto guerresco apparsi poi in tantissime saghe. Alla fine di quella storia, Reed Richards ipnotizzava i quattro Skrull giunti sul nostro pianeta e li costringeva a trasformarsi in mucche. Anni dopo però riapparvero per essere consegnati all’esercito statunitense.
Negli anni ottanta, John Byrne, in un annual di Fantastic Four, si chiese: e se qualcuno avesse bevuto il latte degli Skrull trasformati in mucche? La risposta fu sconcertante e Byrne realizzò un gioiellino sci-fi. Morrison e Millar, incorreggibili come sempre, si pongono una domanda più devastante: e se gli Skrull/mucca fossero stati mandati al macello? E se la loro carne, ovviamente con un dna alieno, fosse stata usata per gli hamburger dei fast food? Le conseguenze, come potete immaginare, sono allucinanti.
La carne affetta da geni Skrull ha fatto ammalare alcuni individui mentre altri, invece, hanno acquisito incredibili capacità. Tra essi si annoverano un afroamericano dagli istinti omicidi, un suprematista nazi, una top model viziata, una riot grrrl aggressiva e un surfista sciroccato.
Insieme formano la Skrull Kill Krew e vanno in giro per gli Stati Uniti uccidendo gli Skrull, dal momento che (e questa è la notizia terribile) i mutaforma si sono da decenni infiltrati tra gli esseri umani.
Morrison e Millar scrivono una storia iconoclasta, provocatoria, dissacrante, dagli acidi toni pulp, con dialoghi irriverenti e divertentissimi, tanto che potrebbe essere considerata una parodia della Marvel influenzata da film genere Il Villaggio dei Dannati.
Non si fermano di fronte a nulla: descrivono gli americani come un popolo di imbecilli capaci solo di mangiare cibo spazzatura, sfottono Stan Lee e in pratica la Marvel del periodo classico, prendono per i fondelli Frank Miller citando, con un’attitudine sarcastica, una delle frasi più celebri di Born Again e non si esimono dallo sbeffeggiare sia la destra conservatrice che la sinistra progressista.
Del resto, gli autori sono tutto tranne che politically correct e se ne fottono dei gay, delle femministe e delle minoranze e usano termini ed espressioni che oggi tante anime belle definirebbero omofobe, sessiste e razziste. E lo fanno con un atteggiamento dichiaratamente punk.
Giocano con il Marvel Universe, facendo apparire Capitan America con una personalità da frigorifero e mettendo alla berlina il Barone Struker. Insomma, Skrull Kill Krew è irresistibile ed è la dimostrazione di ciò che Morrison e Millar (specialmente il primo) sanno fare. La serie è comunque importante poiché è qui che si impostano le premesse dell’invasione Skrull raccontata anni dopo da Bendis e da altri autori.
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Il penciler è Steve Yeowell, famigerato complice di Grant in opere seminali come Zenith, Invisibles e Sebastian O. Qui il suo tipico tratto Vertigo è addolcito dalle chine di Chris Ivy che lo rendono più assimilabile al Marvel style dei primi anni novanta. I disegni non sono eccezionali ma risultano efficaci e nel complesso il penciler svolge un buon lavoro. Insomma, Skrull Kill Krew è da prendere in considerazione se avete voglia di leggere un fumetto Marvel diverso dal consueto.