La guerra della Pampa di Enrique Breccia – La recensione
Pubblicato il 27 Luglio 2015 alle 11:30
001 Edizioni raccoglie in volume 5 storie di guerra di Enrique Breccia: un must per gli appassionati del genere!
La guerra della Pampa raccoglie in volume cinque storie di guerra di Enrique Breccia, famoso autore argentino che ha voluto ripercorre la storia del suo paese, partendo dall’indipendenza avvenuta all’inizio del XIX secolo, attraverso storie di guerra.
La guerra infatti è il denominatore comune tra i cinque brevi, ma intensi, episodi raccolti in questo volume: guerra che verrà affrontata non nelle sue dimensioni epiche e campali, quanto piuttosto nelle dure e tristi storie dei protagonisti che la guerra l’hanno fatta, ma soprattutto subita. La Pampa, immenso territorio che attraversa l’Argentina da Ovest fino alla costa ad Est, è il teatro delle prime quattro storie, mentre l’ultima, forse la migliore e la più cruda, è ambientata in Algeria.
La trama di questi brevi episodi è semplice e lineare, non potrebbe essere altrimenti: ci getta all’interno del conflitto, ponendoci davanti personaggi tormentati, o talvolta crudeli, ma sicuramente molto interessanti. Personaggi, come già detto, non eroici e protagonisti dei libri di storia, ma piuttosto spesso al margine della storia stessa.
La forza del volume sono probabilmente i disegni di Breccia: il suo bianco nero raggiunge un livello di sintesi veramente ammirevole, i suoi scuri spesso delimitano semplicemente i contorni dell’ambiente e dei personaggi, ma la forza espressionistica del tratto è veramente impressionante: anche lo stesso ambiente sembra trasmettere violenza e angoscia.
Lo stile di disegno sembra leggermente cambiare tra un episodio e l’altro, mantenendo però lo stesso spirito di fondo. Non c’è grande dinamismo nelle tavole, quanto piuttosto delle singole vignette di grande impatto. L’impostazione delle vignette è generalmente tradizionale, con qualche accelerazione e variazione: nonostante la densità di ogni pagina, la lettura si mantiene tutto sommato scorrevole.
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Come già detto, la storia che più mi ha colpito è l’ultima, Algeria 1959: violenta, cruda, con un finale che rimane in testa: non vuole rappresentare la guerra in maniera astratta o con una riflessione moraleggiante, vuole mostrarcela in tutta la sua crudeltà, facendoci capire fino a che punto sono disposti a spingersi gli uomini, in certe situazioni.
Insomma, la raccolta La guerra della Pampa non è un fumetto che può piacere a tutti, ma per chi conosce l’autore o apprezza le storie di guerra, magari non recenti (queste sono state realizzate tra il ’72 e il ’76) il volume vale la pena di essere acquistato e letto.