Ryuhei Tamura Short Stories, la recensione dell’albo di Ruyhei Tamura
Pubblicato il 24 Luglio 2015 alle 16:00
In esclusiva da Star Comics, un albo formato perfect per le esilaranti avventure create dal maestro Tamura
Il liceo Ishiyama è noto come scuola di preparazione per giovani delinquenti ed è frequentato dai teppisti più cattivi della prefettura. Per i suoi corridoi si aggira Tatsumi Oga con un neonato aggrappato alle spalle. Il giovane era un teppista spensierato finché per una serie di avvenimenti si è ritrovato a fare da padre nientemeno che al figlio del grande Satana: Kaiser De Emperana Beelzebub Quarto.
Arrivato sulla terra all’interno del demone del trasporto dimensionale Alain Delon e accompagnato dal bel demone servitore Hilda, il piccolo Beelzebub è un neonato piagnucolone e tremendo inviato sulla terra dal padre per trovare un essere umano adatto a fargli da padre, crescere con lui per poi sterminare l’umanità.
Oga che sulle prime è un po’ perplesso riguardo la veridicità del tutto, scopre ben presto come si tratti invece di una dura realtà. Volente o nolente si ritrova ad essere il prescelto per il ruolo di genitore di Beelzebub dal quale non potrà allontanarsi per più di una quindicina di metri, pena ricevere una scarica elettrica mortale.
La storia che apre il volume Ryuhei Tamura Short Stories è l’episodio pilota della mitica saga infernale di Beelzebub, ovvero la leggenda di Beelzebub e del capobanda col bambino, che ha regalato fama e notorietà al maestro Ryuhei Tamura, nel quale si gusta l’antipasto di quella che si svilupperà come una delle storie più divertenti dei manga del genere.
Il resto del volume si compone di tre storie auto-conclusive; la prima è Omiya Jet che vede come protagonista il liceale Jet che fa parte di un team segreto che combatte misteriosi parassiti trasformandoli in zombi malvagi. Il messaggio della storia è che se si ha la forza di alzare la testa e combattere chiunque può essere un eroe. In Nirai Kanai, Yuki e Yosuke partono alla ricerca di misteriose rovine che dovrebbero condurre al portale per Nirai Kanai, una specie di Paradiso.
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La vicenda insegna che bisogna andare sempre avanti, vivere un’avventura e ripartire da lì per cercarne un’altra. L’albo si conclude con Ura Beat, opera d’esordio di Tamura che l’autore stesso definisce immatura e amarognola. L’ex cantante Kyoko Ura lavora come detective privata e accetta di aiutare una ragazza perseguitata da uno stalker.
Le ultime pagine del volume regalano una gallery di illustrazioni e un messaggio originale dell’autore.
Un volume molto piacevole: i fan dell’arte e dell’umorismo di Tamura non potranno che apprezzare l’episodio che ha preceduto la nascita del fenomeno Beelzebub e le altre storie che l’autore aveva proposto agli editori senza fortuna. Storie simpatiche che forse un giorno, come Tamura stesso dice, saranno serializzate. Consigliato per chi è alla ricerca di una lettura divertente.