Sophia, di Vanna Vinci – La recensione
Pubblicato il 24 Luglio 2015 alle 11:30
Tornano, raccolte in volume, le storie di Sophia, personaggio creato da Vanna Vinci, provetta alchimista e aspirante fumettista!
Sappiamo che Bao Publishing punta molto sugli autori italiani, che siano emergenti o, come nel caso di Vanna Vinci, affermati. In questo spirito, l’editore ha deciso di raccogliere in volume due storie di Sophia, personaggio che era stato creato precedentemente dall’autore e che qui ha la possibilità di farsi riscoprire dal pubblico.
Ed è un’iniziativa ottima nelle intenzioni, ma anche perché permette di leggere due ottime storie a fumetti.
Sophia è una ragazza che sogna di fare l’autrice di fumetti, ed ha una passione molto particolare: l’alchimia. Alambicchi, forni e formule esoteriche sono alla base del suo strano interesse, e alla base della storia stessa.
Storia che inizia con una separazione che è anche una sorta di rinascita simbolica: Sophia lascia il suo ragazzo, super-sportivo e più interessato alle escursioni subacquee che a lei, per trasferirsi a Bologna ed iniziare una nuova vita. Qui incontrerà una serie di personaggi bizzarri, più o meno legati al mondo alchemico, che daranno una svolta inattesa alla sua vita.
Mentre inizialmente il lettore potrebbe pensare che il fulcro della storia sia il tentativo di Sophia di diventare autrice di fumetti, in realtà ben presto i toni cambiano e Sophia si ritroverà in mondo non suo, in una serie di indagine piene di persone e cose sicuramente fuori dall’ordinario, che la porteranno a Parigi e Roma, in cerca di un segreto millenario ma soprattutto di se stessa.
Tutta la storia quindi si sviluppa su due piani: le vicende personali di Sofia, la sua ricerca di un ruolo preciso nel mondo, e il piano alchemico, che Vanna Vinci rappresenta anche con una serie di sogni pieni di simboli di questa misteriosa arte. Tutta la struttura del fumetto infatti vuole ricalcare i quattro processi alchemici, che diventeranno i passi graduali per una, come già detto, rinascita di Sophia stessa.
Insomma, non siamo ai livelli di complessità e simbolismo di Promethea di Alan Moore, ma si avverte l’intenso lavoro di ricerca e creazione della struttura della storia da parte dell’autrice. Questo senza che la storia personale di Sophia, la sua nuova relazione con Rino, ragazzo conosciuto per caso, sia poco interessante, tutt’altro,
Tutto sembra funzionare insomma, dal ritmo narrativo ai dialoghi: la storia è sempre fluida e mai noiosa, ottima idea l’alternare tavole fitte come le illustrazioni dei sogni, a sequenze più movimentate e che si leggono in maniera veloce.
I disegni dell’autrice sono sicuramente un punto di forza del fumetto: il tratto della Vinci è morbido e caratterizza benissimo i personaggi, soprattutto i loro volti, e le città in cui gli stessi personaggi si muovono, con un giusto equilibrio tra il livello di sintesi e di dettagli.
Anche quando deve disegnare simboli alchemici e tavole oniriche, l’autrice si trova a suo agio, uscendo spesso dal limite imposto dalle vignette e realizzano pagine veramente efficaci.
Come al solito, l’edizione di Bao Publishing è di qualità, senza eccede nel prezzo: ottima la realizzazione, così come l’idea di inserire nelle pagine finali una guida illustrata dell’autrice che ci introduce al mondo dell’alchimia, gettando un po’ di luce su un argomento complesso e che incuriosisce.
Insomma, sia per i fan dell’autrice cagliaritana, sia per chi non ha mai letto nulla di Vanna Vinci e vuole provare a conoscere questa autrice, Sophia è un volume consigliatissimo, un’ ottimo fumetto estivo nel caso ne siate alla ricerca.