XIII vol. 4: Il dossier Jason Fly, la notte del 3 agosto – Recensione edizione Mondadori Comics

Pubblicato il 25 Luglio 2015 alle 11:30

Continuano le complesse e drammatiche vicissitudini del misterioso XIII! Cosa succede quando il protagonista dell’acclamata spy story di Vance e Van Hamme arriva in un paese di provincia in cerca di informazioni sul suo passato? Niente di rassicurante come scoprirete in questo quarto volume!

Che XIII, l’acclamata saga spionistica di Jean Van Hamme e William Vance, sia avvincente lo sanno anche i sassi. Ecco perché la decisione da parte di Mondadori Comics di riproporre in una veste editoriale e grafica eccellente un vero e proprio classico del fumetto mondiale è da salutare con favore. E anche i lettori che si sono avvicinati solo ora a questo splendido esito creativo ne hanno compreso il valore.

Con il pretesto di una labirintica trama spionistica ricca di misteri, intrighi e colpi di scena, Van Hamme ha realizzato una lucida analisi del potere politico e militare occidentale, senza però cadere nella retorica e nella banalità.

La serie è incentrata sull’enigmatico XIII, un individuo collegato ai servizi segreti statunitensi, che per una serie di ragioni ha perso la memoria e ignora la sua vera identità. Van Hamme sin dal principio ha dunque descritto un uomo confuso, coinvolto in una situazione che sente di non poter gestire, e il suo senso di smarrimento è uno degli elementi che maggiormente emergono nella narrazione.

Oltre a non conoscere il suo passato, XIII è costretto ad affrontare le macchinazioni della Mangusta, individuo senza scrupoli a capo di una specie di associazione eversiva dagli obiettivi ancora poco chiari.

Sono queste le premesse della serie e nel quarto volume le cose si complicano. Il generale Carrington, altro personaggio fondamentale di XIII, rivela al protagonista che suo padre era un celebre giornalista, Jonathan Fly, finito negli anni cinquanta nella lista nera del Senatore McCarthy.

Questo è almeno ciò che afferma e non è detto che sia vero. Tuttavia, XIII si reca a Greenfalls, il paese in cui viveva Fly, sperando di saperne di più. Vari indizi sembrano comunque avvalorare le informazioni di Carrington ma le cose non sono semplici.

Greenfalls è infatti un tipico paese dell’entroterra americano stile Twin Peaks o Wayward Pines con segreti inconfessabili che rischiano di emergere a causa della presenza di XIII. E il personaggio dovrà fronteggiare sceriffi corrotti, balordi violenti, donne facili ma infide e ricchi uomini d’affari dalle pulsioni razziste.

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Inutile specificare che presto tutto si farà preoccupante, i cadaveri abbonderanno e anche la bella Jones, maggiore dell’esercito USA invaghitasi di XIII, si troverà nei guai quando tenterà di aiutarlo.

Van Hamme scrive sceneggiature da manuale, miscelando azione e introspezione e giocando con i flashback. Di fatto gli episodi sono costituiti da due vicende parallele, una ambientata nel passato e l’altra nel presente, e l’autore le collega con abilità, scrivendo al contempo dialoghi incisivi che sarebbero perfetti per un film. Ed evidenzia in maniera spietata le devianze che si annidano nel cuore dell’America, con precisione da entomologo.

I disegni di William Vance sono, come di consueto, perfetti. Il suo tratto è naturalistico e accurato e rende giustizia agli script. L’attenzione maniacale e certosina nei confronti dei dettagli è uno dei punti di forza di XIII. Basta osservare l’accuratezza che Vance dimostra nella rappresentazione degli interni delle abitazioni o dei paesaggi naturali ricoperti di neve per comprenderlo.

Quando gli è possibile, realizza pure curiosi esperimenti visivi. Dal momento che una parte della trama è costituita da eventi narrati in un diario, Vance realizza i disegni di quella sezione rinunciando ai colori della bravissima Petra e offrendo splendide immagini in bianco e nero che evocano una curiosa atmosfera retrò.

Ciò contribuisce a rendere imprevedibile XIII anche sul piano visuale e non solo su quello narrativo. Nel complesso, pure con questa quarta uscita avrete l’opportunità di leggere un prodotto di grande pregio che non può mancare nella libreria di un estimatore dei fumetti degno di questo nome. Da non perdere.

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