Vertigo Classic n. 41 – Sandman Mystery Theatre n. 6
Pubblicato il 19 Luglio 2015 alle 11:10
Ritornano le avventure dai toni noir del Sandman della Golden Age! Stavolta Wesley Dodds incontra un altro giustiziere DC: Hourman! Non perdete la pietra miliare Vertigo firmata da Matt Wagner e disegnata da Guy Davis!
Quando il successo di Sandman, l’acclamata serie di Neil Gaiman, raggiunse livelli impensabili, la geniale Karen Berger, editor della Vertigo, decise di varare un comic-book incentrato su un altro personaggio dallo stesso nome. Si trattava del Sandman della Golden Age che, con indosso una maschera antigas, combatteva i criminali nell’atmosfera cupa e tenebrosa della New York anni trenta. La Berger aveva già avuto in precedenza quest’idea e voleva proprio Gaiman come sceneggiatore. Ma lo scrittore inglese preferì creare un suo Sandman con i risultati che ben conosciamo.
La Berger riprese poi il progetto e lo affidò a un altro autore innovativo, l’americano Matt Wagner, mito del fumetto creator-owned grazie alle celebrate saghe di Grendel e Mage. Wagner collocò Sandman nell’ambito più appropriato, quello appunto degli Stati Uniti degli anni trenta, cioè una nazione in ascesa, caratterizzata dal consumismo, da un sistema mediatico ossessivo e da incredibili disparità sociali. Uno degli elementi narrativi predominanti di Sandman Mystery Theatre è infatti la contrapposizione tra la società dei ricchi e potenti, sovente corrotta, e quella degli indigenti.
Questi ultimi, però, non sono esenti dal male e dalla devianza e nel corso della serie Wagner, con il pretesto di un noir, ha analizzato le perversioni e i lati più oscuri dell’animo umano narrando storie che affrontano tematiche scottanti come la prostituzione, la droga, l’incesto, la pedofilia e così via. In una società classista e razzista, con lo spettro della minaccia hitleriana che emerge spesso nella narrazione, Wesley Dodds, alias Sandman, cerca di debellare il crimine e di superare i suoi traumi interiori, simboleggiati da sogni opprimenti che si trasformano in incubi.
In questo tp che include i nn. 29-36 di Sandman Mystery Theatre, Wagner, coadiuvato da Steven T. Seagle, delinea due story-line intriganti. Nella prima fa la sua apparizione un altro eroe Golden Age, il glorioso Hourman, che Wagner presenta in versione adulta e sofisticata. Le strade di Sandman e di Hourman quindi si incrociano. Entrambi sono impegnati in due diverse indagini che alla fine confluiscono. Tra uomini d’affari senza scrupoli, gangster sadici dalle pulsioni omosessuali, strani incappucciati che intendono rubare gioielli preziosissimi e mariti snaturati, Wagner e Seagle costruiscono una trama coinvolgente, con testi e dialoghi curati. I disegni ombrosi ed evanescenti di Guy Davis, apparentemente dimessi, sono più che appropriati per una vicenda drammatica e dall’ambientazione retrò come questa.
La seconda story-line è sempre scritta da Wagner e Seagle ma è illustrata da Warren Pleece. Stavolta Sandman dovrà vedersela con una serie di efferati omicidi. Qualcuno, dimostrando di possedere una forza innaturale, uccide persone che non paiono avere legami tra loro. Il coroner è convinto che si tratti di un maniaco che si avvale di un pitone ma è davvero così? Wesley si occuperà della faccenda e scoprirà antichi orrori imperniati su atrocità infantili. Wagner descrive la psiche di un uomo tormentato e condizionato dal rapporto non facile con la bella Diane Belmont. In principio la love story tra lei e Wesley sembra funzionare ma non mancheranno sviluppi che non faranno certo fare salti di gioia al protagonista.
I disegni di Pleece sono grezzi, sebbene valorizzati da suggestivi giochi d’ombra perfetti per un noir, e nel complesso il suo lavoro è di livello accettabile. Il volume si chiude con un breve estratto dall’antologico Vertigo Winter’s Edge riguardante Sandman alle prese con alcuni malintenzionati entrati in una sinagoga. Wagner e Seagle realizzano un piccolo gioiello di azione e introspezione, impreziosito dai disegni oscuri e gotici del bravo John K. Snyder III. In definitiva, Sandman Mystery Theatre è una proposta di qualità e vale un tentativo.